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mercoledì 10 novembre 2021

 COSA SUCCEDE AI NOSTRI RICORDI DURANTE L'ALZHEIMER 

Circa quindici anni fa mi stavo recando con dei colleghi verso il bar del Tribunale. Nei suoi lunghi corridoi incrociammo una donna ben vestita sui 40 anni che veniva dall’altra parte. Quando ci passò accanto la guardai per un attimo e fu intenso. Ci riconoscemmo a vicenda senza dirci una parola, lei mi guardò un secondo, io pure. Poi passò oltre e io non penso di averla più rivista.

E’ da quindici anni che ogni tanto di notte me lo chiedo: ma chi diavolo era quella donna? Non lo so, solo che la conoscevo e lei conosceva me ed era stato per qualcosa di importante. Mi sono lambiccato il cervello per ore ma niente. Non c’erano implicazioni sentimentali tra noi (non sono così rinc), ma allora chi poteva essere? Una ex compagnuccia di asilo, una amica di mia sorella, una che abitava in quartiere, una ex collega di lavoro... Non lo so. Una volta però ci conoscevamo molto bene, il lampo nello sguardo diceva tutto.

Quando vedo rappresentazioni della nostra mente (come del web, la mente mondiale) noto che assomigliano a grandi iceberg. Il conscio, ciò di cui siamo consapevoli e orgogliosi, è però solo la misera striscetta bianca in superficie. Il 99,9% è sempre sommerso, all’inizio si trova il facilmente raggiungibile (il cosiddetto preconscio, con le notizie recenti o le esperienze importanti) poi a poco a poco inizia l’oscuro e arcaico inconscio, il deep web, sempre più nero e misterioso man mano che si procede.

Tutti (tutti) i nostri ricordi sono lì, quelli personali e quelli collettivi, da oggi indietro forse alla nostra nascita. E magari anche prima. Si sono sedimentati lentamente, intrecciandosi ai desideri, alle speranze, ai sogni, ad una donna incontrata per caso che non so ancora chi sia. Ma lo so e al contempo non lo so, che mistero. Che grande mistero. Chiamiamolo anche MEMORIA, uno dei più grandi enigmi dell’universo, la base di ciò che ci rende umani.

Ma ecco la buona notizia. E’ stupefacente, ma anche quando non ha più ragione di esistere e sembra dissolta, da qualche parte la memoria permane. La strada solita è interrotta ma i ricordi ci sono. Come in questa anziana ballerina malata di Alzheimer. Nel suo profondo lei si ricorda molto bene chi era. Rammenta col cuore.



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