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lunedì 8 novembre 2021

 IL FIORE RUSSO

Andando verso San Siro, lo stadio di Milano, in piazza Segesta si nota questo curioso grattacielo dalla forma insolita.


A me piace, lo trovo
divertente
, bello. È stato costruito nel 2009 per riqualificare un quartiere di periferia che blablabla. Orbene, io lo pensavo un fulgido esempio di Architettura Contemporanea, ma oggi leggendo Chatwin ho scoperto con stupore che esiste sin dal 1929!
L'artista russo Konstantin Mel'nikov ne progettò infatti uno quasi simile. Doveva essere casa sua a Mosca e chiese con coraggio un permesso allo stesso Stalin (all'epoca le costruzioni private erano rarissime).


A Mel'nikov fu accordato senza però problemi. Aveva un talento riconosciuto e straordinario. Figlio di un povero lattaio, per disegnare da bambino prendeva i fogli di carta dalla spazzatura e ben presto divenne famoso in tutta la Russia. Riusciva con poche risorse e mezzi a costruire qualcosa di mai visto. Un tipico esempio della splendida fioritura dell'arte russa negli anni '20.
Fu lui per esempio a costruire in fretta e furia la teca di vetro in cui mettere la salma di Lenin. Raccontò che un tirapiedi del Partito quella notte lo minacciava col mitra di finire in tempo. A volte gli artisti hanno bisogno di queste piccole spinte.
La sua storia purtroppo non ha un esito felice. Il sospettosissimo Stalin, seguendo sempre più l'estetica del socialismo reale, fece presto piazza pulita di tutti gli artisti russi. Mel'nikov fu risparmiato ma gli fu impedita la professione e visse gli ultimi 40 anni senza potere realizzare nulla. Ogni tanto si parla di riabilitarlo ma la Russia oggi ha ben altri problemi.


Chi pensava che dietro ad un grattacielo vicino a San Siro ci fosse una storia simile.

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