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domenica 7 novembre 2021

 LA MASCHERA

Non ci si abitua mai. Un giorno, mentre lavoravo come Psicologo con i bambini difficili, mi portarono Moro, un ragazzo di 15 anni molto trasandato e dalla espressione vacua. "Ecco qua il nostro Moro! Trattalo bene Luca, è un ragazzo delicatino."
Dovevo fargli dei test scolastici ma nessuno si aspettava nulla. Moro infatti era lo "scemo" della Comunità e veniva continuamente preso in giro da tutti. Con un Q. I. bassissimo, sotto i 70, quando camminava veniva canzonato anche dai bambini piccoli e lui manco reagiva, non sapeva far altro che ridacchiare.
Lo sottoposi ai test più semplici e notai però una cosa strana, quasi li sbagliava apposta. Insospettito lo sottoposi a degli esami trabocchetto e la conclusione presto fu ovvia: Moro era molto ma molto più intelligente di quel che pareva.
Incredibile. Ma perché allora recitava la parte dello stupido? Non me lo disse mai ma penso fosse una sorta di autodifesa, di armatura protettiva. Si tutelava facendo lo stupido. Lo vedevo dalla finestra dello studio camminare come al solito circondato da bambini impertinenti.
"Chissà come fa a tenere su questa recita tutto il tempo." Nemmeno gli educatori mi credevano, Moro era riuscito a ingannare tutti.
Arrivò anche per Moro comunque il giorno dei 18 anni e delle dimissioni dalla comunità. Me lo portarono per gli ultimi saluti e le solite raccomandazioni. Gli dissi la verità, che al contrario di tanti avevo fiducia in lui perché lo reputavo più intelligente di quello che voleva far sembrare. Alla fine gli dissi "mi ricorderò di te, Moro".
E qui accade una cosa impressionante, Moro si levò come una maschera immaginaria, quella che aveva indossato per 7 lunghi anni, rivelò il suo vero volto e mi guardò con occhi scintillanti: "Anch'io mi ricorderò di te, Luca".


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