UNA SCELTA IMPORTANTE

"Ciao Luca, da quanto tempo!"

"Uè Rosalba, come stai?"

"Al solito, va. Stringo il coltello tra i denti, sto diventando una valchiria!"

"Ottimo e infatti ti vedo bene. Senti carissima, toglimi una curiosità maaa... la malattia?"

"Stai parlando della mia epilessia? Quella ce l'ho da bambina e ormai mi sa che me la tengo, meno male che ci son le medicine."

"Ma le medicine allora son riuscite a eliminarla?"

"Ce ne sono sono sempre di migliori... (Rosalba sta zitta qualche secondo, sta pensando a qualcosa)... senti, ti racconto una storia."

"Dimmi tutto."

"Son passati tanti anni, ero ancora una ragazza. Un giorno andai accompagnata da mia madre dallo specialista che aveva in cura la mia epilessia sin da bambina."

"Ah sì, il neurologo."

"Mi conosceva bene e mi volle fare un discorsetto. "Rosalba -mi disse-, ormai sei abbastanza grande per una decisione importante. Preferisci che ti diamo una cura che farà sparire il tuo male, con l'effetto collaterale però che ti sentirai un poco sedata e rallentata, o una cura più leggera che si limita a tenerla a bada, con il rischio di qualche crisi all'anno? Non rispondere subito, pensaci sopra". Ci ho riflettuto molto."

"Non è facile, dovevi scegliere tra libertà e sicurezza."

"Mia madre era spaventatissima e avrebbe preferito la cura pesante. Lei era terrorizzata dalle mie crisi."

"Anch'io, ti dico la verità. Mi ricordo quella volta al supermercato che all'improvviso sei cascata per terra a occhi chiusi, sbavavi e non ti muovevi più. Che spavento ho preso."

"Ma io non volevo perdere me stessa. E volevo vivere. Sapevo che mi sarei pentita e fatta male se sceglievo la seconda via."

"Rosalba, scusa ma mi viene in mente subito quella volta che cadendo ti sei rotta un braccio."

"Già. Un mese di gesso, con mia madre che me la menava tutti i giorni. È un prezzo che, perlomeno per ora, pago. Avrò fatto la scelta giusta? Luca, ti assicuro che la risposta non è così scontata."