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lunedì 30 ottobre 2023

UNA RECENSIONE MEMORABILE

Il mio libretto "Tigri siberiane in amore" (in cui descrivevo le esperienze sulla Transiberiana), autopubblicato in 200 copie regalate agli amici, fu nel mio piccolo mondo antico un successo. Anzi, un successino 🙂.

Forse perchè conteneva molte foto, il tono leggero malgrado la fatica fisica, la descrizione di paesi sconosciuti quali la Mongolia (senza dimenticare Russia e Cina), ma insomma notai che questo resoconto di viaggio era piaciuto abbastanza. E vai!

Orbene, successe qualcosa peró che non mi aspettavo: mentre parlottavo con un amico, in salotto entrò suo figlio di 10 anni che disse giulivo: "Hey Luca lo sai che ho letto il tuo libro? Bello, mi è piaciuto!"

Sono rimasto di sasso e con la bocca aperta. "Ma… ma io non ho scritto per i bambini -pensavo-, era solo per gli adulti… oddio ". Un bambino aveva avuto tra le mani il mio libro.

"Cosa c'è di strano?" Vi farà ridere ma per me quelle parole furono agghiaccianti. Mi resi infatti improvvisamente conto dI una verità valida anche per me che ero alle prime armi: IL PUBBLICO NON TE LO PUOI SCEGLIERE.

Mi spiego. Quando scrive, uno si immagina sempre un lettore che gli somiglia ma poi scopÅ•e che le cose non stanno proprio cosi, che in realtà non sai chi la vedrà e come la userà. Sembra una banalità ma ha conseguenze pratiche importanti.

Porto un esempio pratico per capirsi. Prendete quello che succede su internet: leggo spesso risposte e commenti farciti di parolacce, volgari, provocatorie, insultanti, quasi che incitano all'odio. Qualcuno sembra che si diverta ad essere cosi. Mi chiedo, raccomandare cautela ed educazione Ã¨ troppo?

"Ma va, sono solo parole!" Sicuro? Certo che non verrai strumentalizzato? Che qualcuno non le userà? Se le vedesse un bambino diresti le stesse cose? È il caso di certi termini? Non puoi selezionare chi leggerà le tue parole.

"Ma se non interviene la Moderazione mi devo automoderare io?"

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