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lunedì 30 ottobre 2023

CHI HA RAGIONE?

Anni fa incontrai un rabbino americano che aveva lavorato insieme a Netanyahu, primo ministro di Israele e noto falco militare.

Malgrado avesse un aspetto giovanile si intuiva dalla intelligenza e sicurezza dei modi che Michael Freund era una persona importante e notai che (adesso si ride) visto da vicino questo rabbino a me sembrava un tipo normalissimo, senza barbone e vestito come tutti. Ammetto il mio pregiudizio.

In teoria l’argomento dell'incontro era biblico (le Tribù Perdute di Israele), in pratica mi accorsi che SUBITO la conferenza virava su aspetti squisitamente politici: il rabbino infatti ci ringraziò del fatto che eravamo venuti nonostante i venti di guerra, che Israele non ha mai voluto la guerra ma che si è comunque difesa, perché Israele ha il diritto di esistere e di proteggere i suoi figli, che lui ha un figlio nelle Forze Armate Israeliane e quindi conosce quante precauzioni usano per non colpire civili, che Hamas usa invece scudi umani per le sue postazioni militari, che i loro missili colpiscono israeliani innocenti, che gli israeliani non hanno mai risposto alle provocazioni, che la loro reazione sarà comunque proporzionata e che loro vogliono la pace ma Hamas solo la guerra.

Siete sconcertati perché da anni in Italia certa stampa ripete il contrario? Anche io, vediamo come va a finire.

Freund ci invitò a non fare distinzioni tra semita, sionista, israeliano, ebreo: se sei contro uno sei contro tutti! Non una parola sulle ragioni avversarie, sembrava stessero combattendo contro alieni miscredenti.

Insomma, anche se in apparenza era un ragionamento, in realtà eravamo travolti da PROPAGANDA infuocata. Le parole a senso unico del rabbino se volete potrebbero anche essere intese come un “riequilibrio della verità”, sempre che sapere la verità in guerra sia possibile. Mi resi conto infatti che ERA IMPOSSIBILE SENTIRE INSIEME le due ragioni per farsi una idea e arrivare ad una "verità" obiettiva, come magari ingenuamente prima speravo. Non riuscivo ad evitare la propaganda.

Il vostro affezionatissimo ascoltava tutto e tentava, anche se era difficile, di mantenere la sua interiore “neutralità”, il suo essere moderato. Sono fatto così, questa è la mia reazione agli estremismi. Ma era difficile davanti a questa tempesta emotiva.

L’impressione era del tipo “devi stare con noi, che siamo la parte civilizzata e progredita, tanto più che Dio stesso lo dice, e se non sei con noi sei contro di noi!”.

Mi sembrava durante la conferenza di essere ripiombato di colpo negli anni ’70 in Italia, quando c’era il terrorismo e nelle assemblee scolastiche si sentivano in continuazione frasi del tipo “Né con lo Stato né con le Brigate Rosse!”, si esaltava la “lotta dura senza paura”, si discuteva allo sfinimento della “strategia della tensione”, dei “servizi deviati”, della “rivoluzione armata”, degli "anni di piombo" ed ero un adolescente spaesato.

Alla fine la conferenza finì e ringraziammo l’oratore, che sincero si era impegnato al massimo. Aldilà di tutto, Freund era un uomo di fede appassionata e in guerra.



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