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domenica 29 ottobre 2023

LA PAZZA DELLLLA PORTA ACCANTO

“Luca, Luca! Ti devo leggere una poesia meravigliosa.”

“Oh ciao Paolo. Che poesia?”

“Si intitola INGUINI. E’ della poetessa milanese Alda Merini. La conosci?”

“Ah, la Merini era un personaggio importante, una vera poetessa. Sentiamo.”

(Il giovane Paolo prende in mano il foglio e legge)

Gli inguini sono la forza dell'anima,

tacita, oscura,

un germoglio di foglie

da cui esce il seme del vivere.

Gli inguini sono tormento,

sono poesia e paranoia,

delirio di uomini.

Perdersi nella giungla dei sensi,

asfaltare l'anima di veleno,

ma dagli inguini può germogliare Dio

e sant'Agostino e Abelardo,

allora il miscuglio delle voci

scenderà fino alle nostre carni

a strapparci il gemito oscuro

delle nascite ultraterrestri.”

“Molto bella.”

“Luca non basta, è meravigliosa! Come avrei voluto conoscere la Merini! Che sensibilità aveva quella donna.”

“Non era difficile, a Milano molti conoscevano quella donna, era piuttosto nota e

se vuoi puoi visitare la sua casa sui Navigli. Vai a vederla, dopo la sua morte nel 2009 è diventata un museo, scriveva direttamente sui muri.”

“La Merini doveva essere una persona straordinaria!”

“Ma non facile. Per tutta la vita ha sofferto di disturbi psichiatrici seri e gli psichiatri che l'avevano in cura parlando di lei vedevo che si mettevano le mani nei capelli. In pieno delirio la Merini era ingestibile. Pur con tutta la buona volontà non si riusciva a contenere e ne combinava di ogni.”

“Era una donna libera.”

(Luca sospira, non sa come dirlo)

“Paolo, non confondere la libertà con il delirio per favore. Nel delirio esiste un grado di sofferenza che non è bello. Son successi parecchi casini negli istituti dove è stata ricoverata. In gioventù era una bella donna e… Vabbè, ormai son storie passate.”

“Ecco perchè ha scritto quella poesia, Inguini!”

“Sai che mi fai pensare Paolino? Forse non sempre è un bene conoscere un artista da troppo vicino. Si rischia la delusione. È difficile infatti che sia affascinante come la sua arte. Noi spesso siamo, non so esattamente perché, portati ad idolatrare l'artista e se ti va bene sono persone normali ma troppo spesso ti assicuro incontri personaggi egocentrici, arroganti, se non proprio fuori di testa o addirittura criminali.”

“Criminali?”

“Grandi artisti, pessimi uomini. Bisognerebbe avere il coraggio/buon senso di SEPARARE LA PERSONA DALL'ARTISTA. Aspettiamoci di tutto.”

“Ma allora, Luca, a cosa bisogna credere?”

“Guarda, io son più vecchio di te e alla fine ho visto che tutto passa ma L'ARTE RIMANE. Tra cento anni cosa resterà di noi? Solo quel poco di arte che abbiamo creato. Alda Merini mi da questa speranza, che di noi resterà la parte migliore.”

(il primo libro di Alda Merini che ho letto. A proposito, ancora grazie a te che me l’hai regalato)

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