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lunedì 30 ottobre 2023

GRECO ANTICO E GRECO MODERNO

La Grecia per noi zòvani degli anni '80 era un mito: cultura, prezzi popolari, campeggi, spiagge nudisti, libertà… insomma tutti in Grecia questo agosto. Ma aspetta un attimo, e la lingua? Qui nessuno conosce il greco.

"Tranquilli -rispose il giovane Tartaro-, al liceo classico ho studiato 5 anni il greco antico e nelle traduzioni ero una forza. Che ci vuole? Ghe pensi mi."

Fu così che, tutti con lo zaino in spalla più grande di loro, l’italico gruppetto compì il lungo viaggio che lo avrebbe portato nelle Cicladi, isolette greche una più bella dell’altra. Ma già nel traghetto Luchino si accorse sgomento che quando i greci parlavano tra loro lui non capiva niente. Niente.

Certo, l’alfabeto era uguale ma il resto era tutto cambiato e dopo qualche ridicolo tentativo il giovinotto ricorse al solito “anglo-italiano con gesti” che mai ha fallito. Insomma, non capivo quello che leggevo ed ero quasi muto. Che figura da analfabeta di ritorno.

Da quella vacanza ho capito subito che: dalla cultura classica NON si può pretendere una validità pratica e immediata. Detta in altri termini, il greco antico non serve a niente.

Il valore del Greco Antico sembrerebbe dunque zero ma in realtà, come potrà confermarvi ogni ex liceale, è MOLTO alto ed è tutto serbato nel cuore.

Il valore di avere frequentato il Classico si sprigionerà a poco a poco nella vita e lo capirei solo da questa foto, in cui il vostro affezionatissimo è sulla cima più alta dell’isola di Folègandros. Notare i pantaloni, allora assai di moda.

Infatti, per capirsi: il nome Folègandros deriva da Pòli Andros cioé “molti uomini”, essendo stata l’isola un covo di pirati nell’antichità. Il greco antico permette di dare profondità al tuo sapere. A 20 anni lo consideravo inutile, oggi no.



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