LA MODA DEL FORLA
Non
mi ricordo se nel quartiere Forlanini negli anni ‘70 vigesse una
moda particolare per l’abbigliamento, ma rammento una mia
nettissima sensazione: in quegli anni il mondo dei “ggiovani” in
Italia era nettamente spaccato in due.
Da
un lato c’erano quelli che pensavano a divertirsi, che si recavano
in discoteca, sballavano con l’alcool, stavano molto attenti al
look, di destra, Febbre del Sabato Sera, discomusic e musica italiana
etc.
Dall’altra
parte c’erano invece quelli impegnati, che partecipavano ai
dibattiti politici, sballavano con la droga, trasandati (“casual,
prego”), zecche di sinistra, cantautori musica rock etc.
L’ho
fatta breve e ho semplificato ma chi era giovane negli anni ‘70 sa
di cosa sto parlando. La divisione era netta: o stavi di qua o di là;
io ero nel gruppo “zecche” per la cronaca. I due gruppi bene o
male si equivalevano e i vestiti li identificavano da lontano.
Chiedo
pertanto
aiuto
alle fanciulle in ascolto, notoriamente
più attente, all’epoca come
bisognava vestirsi? Quali capi andavano per la maggiore? So benissimo
che l’abito fa il monaco e
prima
ho
detto di no ma potrei sbagliarmi, ma
esisteva
il Look Forlanini? Quante
tragedie davanti allo specchio. “Vado bene se esco così?”
Io
per esempio ricordo per la mia “parte” jeans a zampa di elefante
(sempre odiati, stanno bene solo a chi è spilungone), camicie
militari, loden verde con i tagli alle maniche (comodo,
potevi grattarti le balle senza essere visto), scarpe timberland. Per
le ragazze gonne a fiori, zingarate e capelli ricci.
Ovvio
che dall’altra “parte” cambiava tutto. Il diavolo veste
Prada...anzi, Fiorucci e
Naj Oleari!
(nella
foto d’epoca occhio al look)
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