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lunedì 7 ottobre 2019

UNA TELEFONATA DAL PASSATO
“Pronto, sei Luca?”
“Sì sono io, chi parla?”
“Sono la signora Dedivitis, non so se ti ricordi, la tua vecchia maestra di piano di quando abitavi al Forlanini.”
“Ma… maestra Dedivitis!! Oddio, e chi se l’aspettava... Che piacere risentirla!”
“Io mi ricordo bene di te, Luca.”
“Erano 30...no anzi, 40 anni che non la sentivo più! Come sta, signora maestra?”
“Eh si tira avanti. Mi hanno detto che hai messo su facebook delle foto in cui ci sono anch’io, di quando si facevano i saggi al Delfino. Che bello che qualcuno si è ricordato di me.”
“Signora Dedivitis, lei mi è rimasta nel cuore. Se nella vita ho amato tanto la musica è stato anche per merito suo. E’ stato il mio modo per ringraziarla.”
“Ho ancora tutte le registrazioni di tutti i saggi, lo sai? Ci sei anche tu. E’ un regalone che mi ha fatto Paola Boltin, una mia ex allieva.”
“Momento momento, ci sono registrazioni in cui io a 17 anni suono Bach e Chopin? Le DEVO assolutamente avere.”
“Chiama la Paola, così vi mettete d’accordo.”
“Subito guardi, sono troppo curioso. E come stanno i suoi figli, maestra Dedivitis?”
“Oh Laura abita qui vicino a me, Fabio invece sta a Brescia. Mi farebbe tanto piacere rivederti, Luca.”
“Subito, signora Dedivitis, obbedisco con piacere. Quando passerò a trovare i miei genitori vengo a visitare anche lei.”
“Allora ti aspetto!”
“Signora Dedivitis, lo sa che alle sue lezioni è legato uno dei ricordi più belli di quel periodo?”
“Ah sì, quale?”
“Il primo giorno che venni a lezione da lei, uscendo dal portone in Pecorini 7 con gli spartiti sotto il braccio, una mamma mi indicò e disse sottovoce a suo figlio: “Vedi quel ragazzo? Studia pianoforte”. Mi sentii improvvisamente 10 cm più alto.”
“Eh sì, la musica fa crescere!”


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