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lunedì 21 ottobre 2019

HARMONY
Sulla 45 da ragazzo incontravo spesso una studentessa di cui non ho mai saputo il nome, era castanina e con gli occhiali. La vedevo sempre assorta nella lettura di un Harmony, i romanzi di letteratura rosa che leggeva anche mia sorella. Dovevano essere proprio appassionanti perché non alzava mai la testa.

Per curiosità a casa ne presi uno e iniziai a leggerlo, non mi ricordo più il titolo. Narrava la storia di una ragazza timidissima, appena uscita dal collegio, che lavando i pavimenti incontrava per caso un famoso medico. Il medico si innamorava perdutamente di lei, della sua innocenza e, anche se la suocera si opponeva, alla fine la convinse e vissero tutti felici e contenti.

“Ma tu guarda -mi dissi-, la fiaba di Cenerentola adattata ai tempi moderni, molto originale”. Poi ne presi un altro (sono scritti larghi e si leggono in fretta), era la storia di un’umile segretaria senza arte né parte che lavorava per un un campione sportivo, che ben presto si innamorava della sua virtù e gentilezza. Malgrado per le competizioni girasse mezzo mondo sempre indotto in tentazioni, alla fine tornava comunque da lei e alla fine vissero felici e contenti. “Ma… ma è uguale!”, mi dissi.

Presi il terzo. In questo una giovane giornalista molto imbranata intervistava un noto politico che si innamorava della sua giovin…. Lo chiusi, sapevo già come andava a finire. “Ma no -mi dicevo-, sarà una degenerazione moderna, magari una volta non era così.”

Aprii un libro di Liala, scrittrice rosa amatissima da mia nonna: nel libro succedeva che nel campo di una povera contadina atterrava un prestante pilota d’aereo, asso di guerra. L'eroe, incantato dagli occhi e dalla squisita cortesia della fanciulla, le prometteva eterno amore e dopo la guerra tornò da lei. “Nonna, anche tu?

Mi scervellai tutta la notte. Il giorno dopo sul tram incontrai la castanina, come al solito assorta. Mi misi davanti e le dissi qualcosa. Non mi ricordo più la frase esatta, era qualcosa del tipo “conosco questa collana di libri”, era proprio solo un timido tentativo da parte mia di rompere il ghiaccio. La ragazza sbuffò e si voltò verso il finestrino, continuando a leggere e ignorandomi. Ci rimasi male e decisi lasciarla stare (grave errore Luca giovane, te lo dice il Luca vecchietto, dovevi insistere).

Da allora, ogni volta che in un libro (50 Sfumature) o in un film (Pretty Woman) ritrovo sotto sotto la trama di Cenerentola, mi ricordo di quei libretti insulsi. Volendolo, si impara da tutto.

SPOILER DA PSICOLOGO: come mai la fiaba di Cenerentola ha così tanto fascino ed è praticamente immortale? Spiegazione che mi son dato io: perché a tutte dà speranza. Rappresenta la possibilità che la brutta vita di oggi possa cambiare da un giorno con l'altro, un ascensore sociale infallibile, e tutto ciò grazie all'amore, un sentimento così "facile" da provare. Nulla è perduto bambina mia, anche tu sarai felice. Che poi questo abbia prodotto una miriade di cuori spezzati è altra cosa, ai bambini fa bene sognare e questi libretti insegnano a sognare.


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