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martedì 29 ottobre 2019

COME DIVENTARE UN CHIERICHETTO
Avevo già postato questa foto, ma dietro c’è una storia che non ho raccontato.
Siamo nella chiesetta di Monluè e l’occasione era importante, la comunione di mia sorella Matilde.
Non ricordo bene perché preferissimo la piccina Monluè alla più grande e impersonale Nicolao della Flue, forse ai tempi (1970) era ancora in costruzione. Boh. Comunque, come molti di voi sapranno, se potevo scegliere anche allora avrei preferito Monluè, mi sentivo più accolto. La imponente Flue da bambino mi spaventava un po’.
Comunque siamo lì io e il mio amico Riccardino in primo banco che aspettiamo l’inizio della cerimonia, quando un prete trafelato esce dalla Sacrestia e si diresse verso di noi.
“Voi due! Venite, quelli previsti non vengono, c’è bisogno subito di due chierichetti!”
“Ma noi non l’abbiamo mai fatto…”
“Non vi preoccupate. Vi dirò io quello che dovete fare. Oggi c’è pure il Vescovo, ci mancava anche questa. La Madonna ci aiuterà!”
Fu così che io e Riccardino entrammo nella sacrestia del Monluè. Avevo 9 anni, era la prima volta che ci entravo. Ricordo una stanza piena di libri e oggetti sacri. Il prete (penso fosse il famoso Don Daniele) ci vestì con i paramenti sacri e intanto ci dava le raccomandazioni.
“Mi raccomando, uno da un lato, uno dall’altro. Fate quello che vi dico io. Tu come ti chiami?”
“Luca.”
“Ecco, tu Luca porta la candela accesa. Oggi la corrente va e viene. Quando te lo dico avvicinati con la candela, così il Vescovo riesce a leggere il Messale”.
Il Vescovo era un uomo vecchissimo, con la voce tremolante e una gran barba bianca. Era molto gentile con noi chierichetti, un sant’uomo. A metà cerimonia Don Daniele mi disse di avvicinarmi con la candela, così c’era luce per leggere il Vangelo.
Non sapevo bene “quanto” avvicinarmi e per anni mi presero in giro dicendo che volevo bruciare la barba al Vescovo!
Nella foto penso che il mo spaesamento si noti. Uff! Matilde, missione compiuta! E ora tutti a mangiare i confetti 


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