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giovedì 17 ottobre 2019

TUELLA

“Ciao, è da molto che aspetti l’autobus della 45?”
“Dieci minuti. Mi sa che era appena passato, perché non c’era nessuno alla fermata.”
“Vabbè cazzo tocca aspettare, tanto stamane non è che muoio dalla voglia di andare a scuola.”
“Sempre il primo della classe eh? Intelligente ma non si applica.”
“Cazzo mene, per quelle quattro cose di merda che dicono. Minchia però che freddo stamattina, ma perché non mettono i gabbiotti che almeno ci ripariamo dal vento?”
“Perché siamo in periferia e non valiamo un piffero. Bisogna imparare a soffrire e tu ci riesci benissimo!”
“Vaffancul. Aspetta che compio 18 anni e voto. Poi gli faccio vedere io.”
“Votando? Qui ci vogliono le bombe. Ma...oddio l’ho vista!”
“L’autobus della 45?”
“No, una Prinz! Tua!”
“No, tua senza ritorno!”
“Aspetta ora la vedo meglio, non vale, è nera.”
“Vale lo stesso, frocio che non sei altro!”
“No, vale veramente solo se è verde e dentro ci sono 4 suore.”
“Seee e magari la targa finisce pure con 77 le cornette. Uè a proposito guarda chi sta arrivando, quel faccia da pirla di Sergio.”
“Ciao ragazzi, è molto che aspettate l’autobus?”
“Guarda, abbiamo preso qui la residenza .”
“Questi stronzi se ne approfittano perché la 45 è l’unico legame che ha il quartiere con la città!”
“Puoi sempre camminare dritto fino a Piazza Ovidio e prendere il 27, eroe. La 45 è di tutti, è mia è sua, è... è di ella! La 45 è tuella!”
“Arriva!”


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