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lunedì 7 ottobre 2019

MONLUE’
“Che vuol dire Monluè?”
“Deriva dal latino, è una abbreviazione di Mons Luparium, il monte dei lupi. Anche se non ho idea di dove sia finito il monte.”
“E anche i lupi. Ma se c’erano i lupi allora era un posto cazzuto!”
“Però verso il 1200 arrivarono i frati, gli Umiliati, che proprio in quel posto alzarono la chiesetta che c’è ancora.”
“E i lupi dove son finiti?”
“Boh, io mi son fatto una fantasia. E’ stato un gruppo di frati coraggiosi che, armati di fucile, li hanno mandati via tutti per occupare il monte e costruirci un convento.”
“E bravi Frati Coraggio!”
“Tra una cosa e l’altra è una chiesetta che sopravvive da più di 800 anni. Molti imperi sono durati di meno. Io ci sono molto affezionato, catechismo e Prima Comunione li ho fatti lì.”
“A me mi ci hanno battezzato dentro Monluè!"
“Peccato che nel 1971, costruendo la Tangenziale Est abbiano proprio tagliato fuori dal quartiere chiesa e cascina.”
“L’hanno fatta morire! Uno scempio!”
“Forse no, è stata la sua salvezza. E’ stato come a Pompei: sembrava una disgrazia, una catastrofe ma l’ha preservata nel tempo. Ha impedito per esempio che venisse banalizzata.”
“In che senso?”
“Chi voleva andare a Monluè era proprio perché ci voleva andare. Non capitavi per caso, dovevi farti sempre una piccola scarpinata. E nonostante l’isolamento non è stata dimenticata.”
“Come fai a saperlo?”
“Guarda la foto di questo gruppo.”


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