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lunedì 28 ottobre 2019


AMICI DI BRUS LI, IN CAMPANA!

Complice l’arcigno Don Piero, che vigilava a modo suo sul livello di moralità pubblica del quartiere, al cinema teatro Delfino non si proiettavano film di kung fu, che negli anni ‘70 andavano abbestia. Troppo violenti e vagamente blasfemi, potevano corrompere i giovani.
“Cavoli, è questo il bello”, mugugnavano i giovani passando davanti ai cartelloni con le solite commedie rosa o al massimo film retorici di guerra.

Penso di non mai visto nemmeno una tetta al Delfino, roba che adesso la vedi nelle pubblicità. Avete presente le prime scene di “Nuovo Cinema Paradiso”, con il prete che fa suonare la campanella per tagliare ogni scena di bacio? Ecco.

Ma noi zòvani avevamo l’arma segreta, il Cinema Adua a Ponte Lambro dove chi non faceva casino era un pirla. Un vero cinema, adesso finito come tutte le cose belle, roba da ambientarci una serie Netflix.
I film di Bruce Lee, spaghetti western o mostroni giapponesi etc tutti in quel minicinemino con le panchine di legno li ho visti. Durante gli intervalli ricordo mostruose gare a lanciarsi cartacce e pop corn o pestare con i piedi sul pavimento. Nessuno ci limitava. Uscivi assordato ma felice.

E dopo era bello tornare in quartiere con gli amici e durante il tragitto mimare il kung fu o 8 dita di violenza. Ayaaak! Spacco tutto! Sempre ragazzi di periferia alla ricerca di idoli eravamo.
Anche se una volta, alla fine della pellicola, la bella cinesina con gli occhi adoranti chiese al ragazzo che aveva sconfitto tutti a mazzate: “Ma tu….tu cosa vuoi dalla vita?”
Il fiero combattente, non degnandola di uno sguardo ma rivolto verso il sol dell’avvenir, rispose altero: “Cosa voglio?...Il kung fu!”
E dal fondo della sala buia si udì una voce: “Piiiirla!!!”




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