AMICI DI BRUS LI, IN CAMPANA!
Complice l’arcigno
Don Piero, che vigilava a modo suo sul livello di moralità pubblica
del quartiere, al cinema teatro Delfino non si proiettavano film di
kung fu, che negli anni ‘70 andavano abbestia. Troppo violenti e
vagamente blasfemi, potevano corrompere i giovani.
“Cavoli, è questo
il bello”, mugugnavano i giovani passando davanti ai cartelloni con
le solite commedie rosa o al massimo film retorici di guerra.
Penso di non mai
visto nemmeno una tetta al Delfino, roba che adesso la vedi nelle
pubblicità. Avete presente le prime scene di “Nuovo Cinema
Paradiso”, con il prete che fa suonare la campanella per tagliare
ogni scena di bacio? Ecco.
Ma noi zòvani
avevamo l’arma segreta, il Cinema Adua a Ponte Lambro dove chi non
faceva casino era un pirla. Un vero cinema, adesso finito come tutte
le cose belle, roba da ambientarci una serie Netflix.
I film di Bruce Lee,
spaghetti western o mostroni giapponesi etc tutti in quel
minicinemino con le panchine di legno li ho visti. Durante gli
intervalli ricordo mostruose gare a lanciarsi cartacce e pop corn o
pestare con i piedi sul pavimento. Nessuno ci limitava. Uscivi
assordato ma felice.
E dopo era bello
tornare in quartiere con gli amici e durante il tragitto mimare il
kung fu o 8 dita di violenza. Ayaaak! Spacco tutto! Sempre ragazzi di
periferia alla ricerca di idoli eravamo.
Anche se una volta,
alla fine della pellicola, la bella cinesina con gli occhi adoranti
chiese al ragazzo che aveva sconfitto tutti a mazzate: “Ma tu….tu
cosa vuoi dalla vita?”
Il fiero
combattente, non degnandola di uno sguardo ma rivolto verso il sol
dell’avvenir, rispose altero: “Cosa voglio?...Il kung fu!”
E dal fondo della
sala buia si udì una voce: “Piiiirla!!!”
Nessun commento:
Posta un commento