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martedì 20 settembre 2022

IL SOLE A SCACCHI

La Costituzione Italiana (art. 27) dice chiaramente che il fine del carcere è quello di recuperare la persona alla società. Eccone il testo, che se pensate scritto quasi 80 anni fa era molto avanti per i tempi: "La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte." Da questo articolo della Costituzione non si scappa.

Ho lavorato per quasi 17 anni a Milano al Tribunale di Sorveglianza (quello che concede i benefici ai detenuti) e conosco quindi per sommi capi l'argomento, che è spinosissimo. Di solito evito di parlarne perché ho notato che troppo spesso si scade nel tifo forcaioli - garantisti, che non fa bene a nessuno. Ecco alcune domande che mi fanno spesso quando sanno del mio passato, rispondo sinteticamente in base alla mia esperienza:

"Ma il carcere funziona? Non sarebbe meglio metterli subito al muro tutti e fucilarli? Sai quanti soldi risparmiati." Il tasso di Recidiva negli ex detenuti in Italia non è confortante e si aggira sul 67% (2 su 3 ricommetteranno reati). Siam lontani dal 17% del nord Europa (1 su 6). C'è ancora molta strada da fare. Stiamo parlando di persone, persone vere a cui bisogna offrire qualcosa di dignitoso per evitare ricadute. Non si risparmierebbe poi nulla fucilandoli.

"Cosa si intende allora per rieducazione?" Scordatevi la Redenzione santa e il Pentimento e l'Espiazione, quelli si incontrano solo nei romanzi tipo "I Miserabili". Per "riabilitazione", dopo varie prove e tentativi, io personalmente intendo un "comportamento formalmente corretto e rispettoso delle leggi". Forse è un poco triste limitarsi così ma meglio rinunciare presto a speranze e pretese di cambiamento interiore: se c'è tanto meglio, ma non può essere questo il fine.

"Ma si possono recuperare tutti?" Per la Costituzione bisogna comunque provarci, ma la mia risposta mi rendo conto un poco politicamente scorretta è NO, esistono persone irredimibili. Che non cambieranno mai malgrado tutte le opportunità nemmeno per finta e appena libere torneranno a delinquere alla grande ed arrecare dolore. E' nella loro natura. Voi ci credete per esempio ad un Totò Riina rieducato? Io no, nemmeno se lo vedo. Hanno fatto molto tempo fa la loro scelta.

Ci sarebbe molto altro da dire, per ora mi fermo qui. Se avete domande, fate pure. Bisogna comunque ricordarsi, non mi stancherò mai di dirlo, che ogni caso è diverso e va valutato singolarmente. Difficilissimo dare regole generali per tutti. Ognuno in questo campo ha la sua storia.



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