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domenica 4 settembre 2022

CONTATTARE UN NAZISTA E NON SENTIRSI IN COLPA

Quel pianoforte verticale Bechstein del 1933 aveva un suono eccezionale ma il proprietario del salone era sconsolato, non lo voleva nessuno e l'avrebbe dato via a poco. Aveva una fattura troppo antica e stonava in qualunque salotto: zampe di leone, pannelli bicolori, legno pesante, fregi di metallo dorato, stile liberty insomma. Vuoi mettere con i nuovi pianoforti minimal giapponesi Yamaha o americani Steinway così eleganti e neri? Questo sembrava uscito da un bordello.

(non era proprio così, anzi era peggio, è per dare una idea)

Io giravo nel grande salone tra pianoforti di plastica un po' sconsolato. Il vostro affezionatissimo aveva 15 anni e i suoi genitori gli avevano promesso per Natale un pianoforte, ma non trovava nulla che lo stuzzicasse veramente, erano tutti anonimi. E poi… e poi vidi quel Bechstein 1933 in un angolino, lo provai e la luce mi illuminò come nei Blues Brothers. Sarai mio.

Il venditore aveva ragione: il pianoforte era formidabile, aveva un timbro possente, non si scordava mai, i tasti del 1933 erano ancora perfetti, sarà stato anche brutto ma era valido assai. In ulo alla Yamaha, qui si gode. Quanto l'ho suonato quel Bechstein, quanto l'ho amato. Quanto devo aver rotto i co###oni a pensarci ora. Scusatemi vicini, il demone della musica mi aveva preso.

Un giorno mi informai sulla ditta Bechstein ed ebbi delle sorprese: tedesca di Berlino, proprietario fortemente antisemita (strano, "Bechstein" non ha origini ebraiche?), ammiratori di Hitler. E nel 1933 lui era già al potere.

Insomma, stavo suonando un pianoforte nazista! Pensate che mi sia sentito in colpa per questo? Nemmeno un po'. Era uno strumento molto molto ben fatto, nonostante la forma e il passato. Il suo valore andava oltre. Anzi, sul ripiano misi i busti di Mozart e Liszt che mi incitavano, divisi dal metronomo. Eppure avevo 15 anni e la testa piena di sogni e ideali, in teoria avrei dovuto rifiutarlo. Ma già allora sentivo che la bellezza, la professionalità e l'arte stanno da una parte e la politica dall'altra.

Lo stesso pensiero che provo oggi quando sento parlare di Putin e di conseguente rifiuto di tutto ciò che è russo. Idiozie. Il bello resta bello, la politica c'entra poco. Gente per favore, non cascateci, non buttate via il bello con l'acqua sporca. Basta con l'odio che acceca.

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