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venerdì 2 settembre 2022

I PROBLEMI DI QUORA

 Ce n’è qualcuno. Li elenco a caso come mi vengono in mente con i rispettivi rimedi che ponza che ti riponza ho scovato.

La nostalgia:”Ah come era bella una volta Quora… allora sì che si facevano discorsi seri e si espandeva la conoscenza… i migliori se ne sono andati… guarda come è ridotta ora rispetto a un tempo…” etc. Il riferimento a una mitica età dell’oro di Quora è tematica ho visto molto frequente. Sarà che io sono arrivato tardi e che non l’ho vissuta ma trovo questi discorsi nostalgici sugli happy few belli e inutili. Non si può tornare indietro. Su Quora ho appreso, proprio perché predilige in controtendenza a quanto succede nel web il verbale all’immagine, tantissime informazioni. Rimedio: sforzarsi a vivere più nel presente senza fare paragoni, anche il buon senso avvisa che troppa nostalgia può rovinare la vita e impedire di godere il bello attuale. Qu-ora.

Aspettative troppo alte: bisogna rassegnarsi, la “conoscenza” può espandersi ma non oltre un certo punto. L’immagine, il pettegolezzo, la fuffa, la sterile polemica se Quora cerca di espandersi oltre i suoi limiti, prendono il sopravvento sulla serietà. Quora è, era e resterà un social di nicchia, con buona pace di chi sperava diversamente. Aspettarsi di raggiungere i livelli di Facebook o Instagram non è realistico, non in questo mondo almeno. Rimedi: mettere implacabili i down vote alle domande formulate male e tradotte peggio. Il bacino di utenza si restringerà visto che non c’è più trippa per gatti e il livello qualitativo (si spera) si alzerà. Ma non saremo mai in tantissimi e sospetto l’età media sarà più alta che altrove.

Programma Partner: a differenza di tanti, io non ritengo il P.P. una iattura. Incentivare infatti la produzione di domande non può che fare bene ad un social che proprio sulle domande si basa (la Q di Quora), è la linfa vitale. Trovo però una iattura il modo con cui è stato applicato, un “liberi tutti” che assomiglia al Far West e ha intasato Quora di domande insulse. Rimedi: porre un linite al numero di domande che si possono fare ogni giorno (ma dovrebbe pensarci la Moderazione), continuare con i down vote e le segnalazioni sulle domande poste ad mentula canis. Abbiamo quest’arma, usiamola.

Moderazione poco attiva: dopo l’uscita della sempresialodata Emanuela Loddo nulla si sa di chi è sopravvenuto ma qualcosa di nuovo ho notato (la valutazione delle stellette, la difficoltà di inserire video, il cambiamento di formato nelle immagini da .jpg a .jfil). Qualcosa si sta muovendo lassù e secondo me l’anonimato serve a muoversi più liberamente. Chi vivrà vedrà. Proposte: va bene l’anonimato, ma date almeno un riferimento con cui noi poveri utenti col cappello in mano possiamo interloquire. Inoltre secondo me c’è un bel lavoro di sfrondatura da fare: rigettare e non accettare più nomi falsi e immagini non veritiere nella foto di presentazione (mi dicono che una volta era così). Se la conoscenza è il fine, con un nome falso a mio avviso già si parte male.

Premiare le buone risposte: cioè premiare la qualità e non la quantità. Secondo me non si può fare. Si introdurrebbero dei criteri qualitativi variabili, impersonali, economici, di natura politica e wikipedica. Mamma mia, immagino le polemiche. Non siamo a scuola, dove bisogna fare il bravo compitino e prendere il voto. Accontentiamoci in caso di buone risposte dell’attestato Best Writer con pacca sulla spalla. Triste che invece i produttori di domande insulse vengano pagati con soldi veri, ma è la storia della mia vita. Rimedi: si possono comunque pretendere buone risposte e premiarle dando loro per esempio ampia visibilità. Una buona risposta cita SEMPRE le fonti e secondo me (secondo me) più fonti si citano più la risposta è buona. Fermi con le obiezioni, credete che non ci abbia pensato?

Comunque, questo è solo per iniziare. Forza giovani, c’è sempre tempo per migliorare e ballare il rock’n’roll!



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