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sabato 24 ottobre 2020

PERCHE' IL PRESIDENTE CAMBIA NEI PAESI NORMALI, MA NON IN RUSSIA?

La parola più singolare nella domanda è "normali". Sottintende quasi che cambiare guida ogni tot di anni sia un bene per il paese, indice della buona democrazia e rispettosa della suprema volontà popolare.

dittatori o presunti tali invece, come Putin (Russia), Fidel Castro (Cuba), Xi Jinping (Cina), Kim Yong un (Corea del Nord), sono infatti brutti e cattivi nel profondo, pensano solo ai loro interessi e faranno una brutta fine.

Questo però è un pregiudizio: non è detto che le cose vadano così. Si può per esempio essere come un paese democratico molto vicino che conosciamo bene, che con la sua alta instabilità politica (alcuni governi duravano pochi mesi), ha mostrato tutte le pecche della democrazia.

Bisognerebbe avere il coraggio e l'onestà intellettuale di valutare caso per caso. Sono contento di vivere in una democrazia, ma il grande risultato ottenuto nel giro di una generazione dalla Cina, che ha tirato fuori dalla povertà 400 milioni di persone, non so se si sarebbe potuto attuare con i nostri litigiosi governanti.

Nel caso di Putin bisogna ricordare come avesse ereditato un paese praticamente allo sfascio, dopo il fallimento della Perestroyka di Gorbaciov. Dal 1999 ha governato con pugno di ferro tanto che oggi, nonostante la forma, la Russia non è da tutti considerata una vera democrazia.

I diritti umani hanno fatto un passo indietro, la crisi demografica è profonda (l'Aids ha compiuto una strage), solo oggi economicamente le cose vanno un filo meglio. Eppure da quel che capisco Putin è molto amato dai russi: la pax putiniana ha messo fine al caos e la Grande Madre Russia, che si sta riprendendo, è rispettata a livello internazionale.

Non so dove sarà la Russia tra 10 anni. Tutto questo per dire cosa? Che anche per Putin, come per tutti gli altri, i conti si fanno alla fine.



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