Visualizzazioni totali

giovedì 29 ottobre 2020

CI SONO PERSONE DISABILI CHE HANNO COMBINATO GRANDI IMPRESE?

Ci sono dei disabili che hanno compiuto grandi imprese? Ma certo che ci sono, e sono anche tanti. Alcuni disabili del passato e del presente ci rendono orgogliosi di far parte della categoria. Anche noi abbiamo i nostri eroi, persone che non solo sopravvivevano alle difficoltà della vita ma che “nonostante” o “grazie” la disabilità riuscivano a raggiungere vette che un “normale” spesso se le sognava.

Cito a caso così come mi vengono in mente. Anzi no, sono tanti, suddividiamoli per classi.

CECITA’: una disabilità molto “evidente”, indubbia e compatita. Eppure non ha impedito di essere grandi a Omero (il padre di tutti noi, il cantore cieco di Iliade e Odissea), Stevie Wonder, Ray Charles, William Prescott (che riuscì, completamente cieco e da solo, a scrivere libri con uno strumento di sua invenzione)

HANDICAP nell’arte: di esempi ce ne sono a bizzeffe: Neil Young (poliomelite), Beethoven (sordità), Frida Kahlo (che dipingeva sdraiata a letto o con uno specchio sul soffitto), Van Gogh (tormentato dai suoi fantasmi sino a mutilarsi e suicidarsi)

HANDICAP nello sport: qui ci sono esempi veri di coraggio e dignità non solo per le Paraolimpiadi come Zanardi o la “Bebe” Vio ma addirittura in ambiti assolutamente “normali” come Pistorius! (che peccato quella storiaccia di omicidio, una volta tanto che i disabili avevano un idolo si va a rovinare così, che nervi)

PROBLEMI MENTALI: un campo minato ma anche chi soffre di gravi problemi mentali o neurologici gravi può dare contributi impareggiabili, come Newton (autismo) o Dostoyevsky (epilessia).

E poi pure stando in SEDIA A ROTELLE si può combinare l’eccezionale, vedi Roosevelt (che nonostante la poliomelite guidò gli USA vittoriosi nella 2° guerra mondiale) o Stephen Hawking (il celebre fisico con la SLA)

Insomma, nulla è perduto. Aggiornerò la lista man mano che me ne vengono in mente altri. Alla fine mi torna sempre in mente quel filosofo che raccontava come la grande Sparta non ci avesse in verità lasciato nulla di nulla. Un libro una poesia un palazzo una canzone una scoperta niente. Quasi come se per inseguire il culto della perfezione fisica avesse ucciso nella culla tutti i suoi artisti, gli scienziati, i letterati. 

Superare se stessi, diventare grandi, risorgere, creare.





Nessun commento:

Posta un commento