Un giorno invitò bonario un collega e mentre l'altro parlava, scese dalla cattedra e venne verso di me! Cioè, non proprio da me ma da due suoi amici che erano seduti vicino a me.
Si sedette in mezzo a loro e iniziò a sussurrare sottovoce, dicendo peste e corna del collega che stava parlando e che lui stesso aveva invitato da poco in cattedra!
E non si fermò lì, continuò a sputare veleno sarcastico un po' su tutti, con giudizi al vetriolo per ognuno in Università. Il massimo lo raggiunse quando iniziò a scherzare su tette e gambe di alcune studentesse nelle prime file con commenti che vi lascio immaginare. "Io a quella farei così e cosà" etc. Io facevo finta di prendere appunti e ascoltavo tutto.
Ero sconvolto. Che delusione. Intravidi la vera personalità di quel Professore che stimavo tantissimo e ciò che vidi non mi piacque per niente. La mia grandissima stima per lui crollò immediatamente e smisi di andare alle lezioni.
Per "dovere" universitario lessi qualche suo libro dove mostrava la parte santa. Ipocrita. Ipocrita. Tu la coerenza e l'integrità non sai nemmeno dove stanno di casa.
Non ho mai sopportato la meschinità ma in genere la tollero. Però riscontrarla in lui mi ha molto molto deluso. Ero giovane, idealista e ci credevo. Mi è sembrata la classica persona che predica bene e razzola male. Che brutto, proprio tu. So che queste esperienze fanno parte del "crescere" ma non fu bello e dopo tanti anni ricordo ancora la delusione che provai.
Da allora ho imparato una lezione: va bene in certe occasioni essere formali, ma ci deve essere sempre coerenza tra ciò che si mostra in pubblico e poi si dice in privato. Lealtà insomma, una delle doti che nella mia vita ho apprezzato di più.
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