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giovedì 29 dicembre 2022

SEI MAI STATO IN TV?

L'avete voluto, l'avete richiesto, eccolo qua! Quella magica volta in vita mia che sono stato idolatrato, desiderato, concupito, adorato dal mondo femminile.

Correva l'anno 1983 e il giovine Luca, insieme ai suoi amici nerd, suonava il basso in un gruppo di pop italiano, gli Stilnovo. Tutta musica nostra in italiano. Il nostro look: vestiti uguali con jeans, camicia bianca, cravatta rossa, capelli corti, occhiali. Fronte compatto. Insomma, sono arrivati i fighi universitari . :)

Dopo aver inciso la nostra prima musicassetta (che al mercato nero oggi ha raggiunto cifre inconfessabili), l'amico di un amico ci ha invitato allo show di una tv privata lombarda, Rete55. Una emittente di qualità, famosa tra i zòvani perché all'epoca dopo mezzanotte trasmetteva i porno.

Arriviamo, ci sediamo tra il pubblico, aspettiamo il nostro turno. A voi posso dirlo, quel varietà da sabato sera era penoso. Balletti sgangherati, scenette raffazzonate, comici dialettali. Mio Dio, mi sentivo tanto John Lennon nei localacci di Amburgo.

Comunque quando tocca a noi ci buttiamo, veniamo presentati come il futuro della musica italiana, il gruppo emergente che sta facendo impazzire tutti, bravissimi e bellissimi blablabla. Ho imparato una legge della tv quella sera: pompare sempre il personaggio. Suoniamo in playback (a me il playback piace, puoi fare il pirla quanto vuoi), facciamo la nostra porca figura e ritorniamo a sederci. Uff, finita. Modestamente, forse i migliori della serata.

E lì, a bocce ferme, accade una cosa straordinaria. Prima dell'esibizione non ci filava nessuno, adesso TUTTE le ragazze del pubblico si voltano verso di noi a guardarci, a volte scatti rapidi, ma qualcuna è imbambolata. Dico sottovoce al cantante "Renato, ci stanno guardando". Renato, che è più puttana di me, risponde "Lo so, è bellissimo!"

Prestissimo le più intraprendenti si avvicinano e poi tutte le altre. Ero circondato da ragazze adoranti che pendevano dalle mie labbra e mi toccavano, mai successo. Lì ho firmato i primi autografi della mia vita. Queste ragazze avevano perso la testa per noi e ci siamo adeguati al volo comportandoci da vere pop star. Era uno spasso ma capisco adesso perché in molti con il successo perdono la testa, sono situazioni folli, sublimi, irreali.

Ed essere adorati è come una droga. Anche se la vita è altrove, difficile resistere.

(qualche tempo dopo entrò nel gruppo Monica la violinista, io qui sono il primo a sinistra)

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