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sabato 24 dicembre 2022

 LA GATTA

Deluso dal genere femminile (ma l'avevo scelta male io), vivevo da single finalmente senza paturnie e problemi. Peró dato che come tutti mi mancava il dare e ricevere affetto, mi decisi e presi una gattina.

La chiamai More, come "amore" ma senza la "a" che riservavo agli esseri umani. In pochi giorni questa micina compì un miracolo: non solo mi faceva compagnia ma trasformò questo appartamento in una casa. Tornavo volentieri dal lavoro sapendo che c'era il suo cuoricino ad aspettarmi.

Ogni tanto usciva, si faceva un giretto e poi rientrava, chissà che giri faceva. Solo che un giorno d'estate non tornò più. La cercai come un un pazzo per tutto il quartiere apprendendo manifestini ovunque, ma non la vidì più

"Tra qualche mese torna" e invece no. Si sta facendo la sua vita. Ogni tanto avevo pure le allucinazioni, vedevo un’ombra sentivo un miagolìo e mi illudevo. Chissà se ogni tanto mi pensa ancora.

Quando sferragliavo con la chitarra di solito non gradiva e si spostava. L'unica canzone che era disposta ad ascoltare era Halleluyah nella versione di Jeff Buckley, quella che inizia con un sospiro. Suonavo la serenata a lei che mi fissava con i suoi occhi di gatta.

"But you don't really care about music, do you?"

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