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sabato 31 dicembre 2022

BUONE NOVITA' PER IL 2023

Per tutti i malati di sclerosi multipla. Attenzione al discorso di Mattarella questa sera: per decreto presidenziale tutti gli EDSS con l'anno nuovo si ridurranno per legge di almeno 3 punti 🙂 Regalone!




venerdì 30 dicembre 2022

I VOTI FATTI A DIO SONO VINCOLANTI?


Lucia Mondella era convinta di sì e pur dispiaciuta era rassegnata. Lo aveva promesso solennemente alla Madonna: se fosse sfuggita alle grinfie di Don Rodrigo non si sarebbe mai più sposata.

E quando, dopo la morte per peste del crudele signorotto, il fidanzato Renzo Tramaglino va felice a riprendersela nel Lazzaretto (cap 36 dei Promessi Sposi), lei gli confida che… il matrimonio non si farà più. Ha fatto un voto per la vita.

Immagino la faccia di Renzo, che ovviamente si imbufalisce ma Lucia è irremovibile. Disperato, Renzo allora va alla ricerca di Fra' Cristoforo, uno dei personaggi meglio riusciti dell'opera, per farla intervenire. Il frate in un batter d'occhio si rende conto della situazione.

Senza alzare la voce, fa presente a Lucia che aveva già promesso solennemente di sposare Renzo, un impegno che non poteva disattendere senza il suo consenso, sarebbe stato un tradimento. Lucia si convince e annulla il voto di castità. Il matrimonio si farà.

E' solo una pagina letteraria di quasi 200 anni fa ma secondo me possiamo trarne delle indicazioni valide ancora oggi: le vere religioni perseguono la felicità dell'essere umano, non vogliono certo la sua mortificazione. Ma nella disperazione, come sanno tutti, sono facili le promesse azzardate anche se queste hanno un valore relativo. Fra' Cristoforo lo aveva compreso (quanti teologi della sofferenza e del sacrificio invece che ho visto). Nel mondo avremo una suora in meno ma una coppia realizzata in più: se Dio esiste, vuole la nostra felicità.

Buon anno allora!


giovedì 29 dicembre 2022

 L'UOMO PIU ' FORTE MAI ESISTITO

L'uomo più forte mai esistito era italiano, anzi calabrese! Milone di Crotone, che per 24 anni dominò le Olimpiadi dell'antichità, sconfiggendo spartani e colossi vari. La sua forza era leggendaria: sin da quando aveva 15 anni si allenava portando sulle spalle dapprima un vitello poi un toro. Era capace di ucciderlo con un colpo e mangiarselo tutto in un giorno solo.

Sarà stata questa dieta iper proteica, gli allenamenti continui, il sole della Calabria antica ma i suoi avversari, se sapevano di combattere contro di lui, si inchinavano e si ritiravano. Si divertiva a stritolare una mela con una mano ed era capace di sollevare un uomo con un dito. Fu pure valente soldato e stratega e, tanto per smentire la favoletta che i forti sono sempre scemi, sposò la figlia di Pitagora.

Fu un bene, perché quando un terremoto squassò la casa di Pitagora, sostituì la colonna che reggeva il tetto permettendo a tutti di salvarsi. Questo calabrese di due metri era talmente forte che scatenò l'invidia della dea Hera che gli tolse le forze e gli scatenò addosso un branco di lupi.

Un branco intero, perché era un olimpionico e nell'uno contro uno Hera temeva che avrebbe ancora vinto lui.

(la statua di Milone al Louvre, notare il leone che gli morde le chiappe!)


SEI MAI STATO IN TV?

L'avete voluto, l'avete richiesto, eccolo qua! Quella magica volta in vita mia che sono stato idolatrato, desiderato, concupito, adorato dal mondo femminile.

Correva l'anno 1983 e il giovine Luca, insieme ai suoi amici nerd, suonava il basso in un gruppo di pop italiano, gli Stilnovo. Tutta musica nostra in italiano. Il nostro look: vestiti uguali con jeans, camicia bianca, cravatta rossa, capelli corti, occhiali. Fronte compatto. Insomma, sono arrivati i fighi universitari . :)

Dopo aver inciso la nostra prima musicassetta (che al mercato nero oggi ha raggiunto cifre inconfessabili), l'amico di un amico ci ha invitato allo show di una tv privata lombarda, Rete55. Una emittente di qualità, famosa tra i zòvani perché all'epoca dopo mezzanotte trasmetteva i porno.

Arriviamo, ci sediamo tra il pubblico, aspettiamo il nostro turno. A voi posso dirlo, quel varietà da sabato sera era penoso. Balletti sgangherati, scenette raffazzonate, comici dialettali. Mio Dio, mi sentivo tanto John Lennon nei localacci di Amburgo.

Comunque quando tocca a noi ci buttiamo, veniamo presentati come il futuro della musica italiana, il gruppo emergente che sta facendo impazzire tutti, bravissimi e bellissimi blablabla. Ho imparato una legge della tv quella sera: pompare sempre il personaggio. Suoniamo in playback (a me il playback piace, puoi fare il pirla quanto vuoi), facciamo la nostra porca figura e ritorniamo a sederci. Uff, finita. Modestamente, forse i migliori della serata.

E lì, a bocce ferme, accade una cosa straordinaria. Prima dell'esibizione non ci filava nessuno, adesso TUTTE le ragazze del pubblico si voltano verso di noi a guardarci, a volte scatti rapidi, ma qualcuna è imbambolata. Dico sottovoce al cantante "Renato, ci stanno guardando". Renato, che è più puttana di me, risponde "Lo so, è bellissimo!"

Prestissimo le più intraprendenti si avvicinano e poi tutte le altre. Ero circondato da ragazze adoranti che pendevano dalle mie labbra e mi toccavano, mai successo. Lì ho firmato i primi autografi della mia vita. Queste ragazze avevano perso la testa per noi e ci siamo adeguati al volo comportandoci da vere pop star. Era uno spasso ma capisco adesso perché in molti con il successo perdono la testa, sono situazioni folli, sublimi, irreali.

Ed essere adorati è come una droga. Anche se la vita è altrove, difficile resistere.

(qualche tempo dopo entrò nel gruppo Monica la violinista, io qui sono il primo a sinistra)

DAVID

David Gilmour, il bravissimo chitarrista dei Pink Floyd, era alto e biondo e con i capelli lunghi. Insomma un bel ragazzuolo, il più bello del gruppo anche se lui era timido assai (cosa che a qualcuna fa sangue). Ricordo che negli anni '70 era mooolto concupito dall'altra metà del cielo.

Si racconta che mentre stava andando a suonare con la band venne bloccato per strada da una giovane fan, che voleva far subito l'amore con lui, che finalmente lo aveva trovato, che lo aveva sempre desiderato etc.
Lui alzò gli occhi stupito e disse: "
posso prima andare a fare le prove?"



martedì 27 dicembre 2022

IL MONTESTELLA

 Che bello! Stanotte ha nevicato tanto! Papà, ci porti a sciare con lo slittino?

Io e mia sorella non stavamo più nella pelle, non vedevamo l’ora di provare lo slittino nuovo regalato a Natale dai nonni. Cosa vuoi che gliene freghi ad un bambino milanese di 9 anni della Scala, del Duomo, dei Navigli, della Galleria o del Cenacolo? Lo slittino “Rosebud” valeva da solo tutti questi tesori.

Mio padre purtroppo allargò le braccia e con rammarico gelò il nostro entusiasmo. “Mi spiace ragazzi, sarebbe bello ma Milano è tutta in pianura, non saprei dove portarv...”

Mia sorellina, che da sempre ha la lingua lunga, intervenne subito: “Lo so io, ce l’ha detto la maestra! Papà, portaci al Montestella!”

“Ah già, il Montestella….”

Il Montestella è una istituzione a Milano. Si può dire che è l’unico rilievo in una città piatta come la nostra. E’ una colli... montagna artificiale alta ben 50 metri, innalzata nel dopoguerra con tutte le macerie della Seconda Guerra Mondiale, vicino allo stadio di San Siro.

E’ guardando San Siro dal Montestella che Vecchioni ha composto la famosa Luci a San Siro. E’ bellissimo, l’essere umano crea il paesaggio. Oggi ci han messo un parco con tanti romantici alberi, ma una volta quando nevicava era la gioia di noi bambini.

Qualche bauscia con la neve ci faceva pure le discese con gli sci. Mica balle: sul Montestella negli anni ‘80 con la neve artificiale si disputarono pure delle gare di slalom parallelo per la coppa del mondo. Anche a Milano si scia! Pensate che gli sceicchi arabi abbiano inventato qualcosa? Invidia, tiè!


lunedì 26 dicembre 2022

TAMIT

E' Natale, lasciatemi raccontare una storia.

Addomesticati molto prima dei cani, i gatti erano non solo animali di compagnia ma proteggevano pure il grano dai roditori. Belli e utili insomma, il massimo. Non sorprende che nell’antico Egitto dei Faraoni (la prima civiltà secondo me degna di questo nome) fossero amati, anzi adorati e imbalsamati. In ogni casa ce n’era uno e quando moriva il capofamiglia per rispetto si rasava le sopracciglia.

(mummie di gatti nel museo archeologico di Bologna)

Addirittura gli egiziani finirono col venerare Bastet, la dea gatta con una doppia natura, sia madre protettiva che terribile vendicatrice (scovata l’essenza della felinità?).

Ma ecco la storia da raccontare oggi che riguarda una gatta speciale di nome TAMIT. Nel grande museo del Cairo infatti sotto il sarcofago del Faraone Tuthmose è conservato il sarcofago in miniatura di Tamit, gatta sepolta con onori degni di una principessa e seduta di fronte ad una tavola riccamente imbandita. Di certo Tuthmose amava molto la sua gatta.

Tuthmose non è stato un faraone qualsiasi. Sappiamo pochissimo su di lui, abbandonò il culto politeista, per la prima volta nella storia cercò di imporre la fede in un Dio unico. Fu una sorta di “rivoluzione culturale” che però nell'antico Egitto non ebbe fortuna. Presto i sacerdoti si ribellarono, Tuthmose fuggì, il suo nome venne maledetto e il culto politeista venne ripristinato.

Ma la storia ora diventa straordinaria, da film. Sigmund Freud nel suo ultimo libro, molto bello (“L’uomo Mosè e la religione monoteista”) ipotizzò che Tuthmose, dopo essere stato cacciato si fosse posto alla guida di un popolo in cerca di una nuova terra dove adorare il Dio unico, cambiando nome nel più famoso Mosè. Fantasia? Certo, tutto può essere ma fa volare.

Tamit sarebbe dunque stata nientemeno che la gatta di Mosè, il primo ebreo, uno dei fondatori della civiltà occidentale come oggi la conosciamo. Forse è solo una leggenda, forse è tutto inventato ma darebbe un senso a molte cose. Mosè amava la sua gatta e voleva anche dopo la morte mantenere un rapporto speciale con lei. E forse la amava così tanto perché alla luce di una candela, specchiandosi nei suoi occhi, aveva trovato la forza per fondare qualcosa di rivoluzionario, che vive ancora oggi. A me piace pensarla così: nei suoi occhi da gatta, Mosè aveva intravisto un nuovo mondo.

Riferimenti:

https://www.archeomedia.net/wp-content/uploads/2021/05/21-04-04-Tamit-la-gatta-del-principe-Thutmosi.pdf

UN EQUIVOCO DA SFATARE

La vedete la foto? E’ un tubetto di plastica pieno di semplici confettini al cioccolato. Provengono da un battesimo, se aguzzate la vista notate il faccino del bimbo ancora stampato su alcuni confetti.

Orbene, il mese scorso mi ero portato in ospedale il tubetto per sgranocchiarli tra una visita e l’altra… quando durante il ricovero fui vittima di un maligno equivoco che qui voglio sfatare pubblicamente. E magari mettere in guardia qualcuno. TUTTI gli infermieri infatti quando li scorgevano nel cassetto dicevano la stessa cosa:

INFERMIERE UNO: “Uè Tartaro, ti sei portato il Viagra in Ospedale?”

Io: “Ma no, ma no… sono confettini al cioccolato.”

Infermiere: “Stai attento a non farti beccare.”

INFERMIERE DUE: “Ma allora è vero, hai il Viagra!”

Io: “No, sono Smarties”

Infermiere: “Seee, raccontalo a qualcun altro!”

INFERMIERA TRE: “E questi? Fanno allegria?”

Io: “E’ cioccolato, vuole assaggiare? “

Infermiera: “Ma io sono una donna!”

INFERMIERA QUATTRO: “In Ospedale non si portano queste cose.”

Io: “Guardi che sono dei confetti”

Infermiera: “Ha il permesso dei medici?”

INFERMIERE CINQUE: “Ma che belle robe che hai qui. Vuoi divertirti?”

“Tranquillo, sono semplici cioccolatini.”

“Tartaro, da te non me l’aspettavo.”

Alla fine li ho infilati in fondo allo zaino e dimenticati, riportandoli a casa integralmente. State accorti a quello che vi portate dietro. Comunque ho capito perché il famoso medicinale è di colore azzurro. E’ un colore che fa subito sesso!


EDIT: molti si sono stupiti dal fatto che infermieri non distinguessero le pasticche del Viagra, dalla tipica forma romboidale, ma da quando il suo principio attivo (Sildenafil) ha perso il brevetto, in commercio ne girano di varie forme. Il tipico colore però è rimasto!

sabato 24 dicembre 2022

 ENFIN!

Dopo 44 giorni di ospedale, dopo essermi beccato il covid e tante medicine, oggi esco dall'ospedale. Natale a casa. Vai che si ricomincia!
E per festeggiare ecco la canzone più allegra dei Cure 🙃, Friday I'm in love!
"Monday you can fall apart
Tuesday, Wednesday break my heart,
Thursday doesn't even start
It's Friday, I'm in love!"



IL MIGLIOR COMPLIMENTO

Così come per un medico dire "lei è una persona sana" è il complimento migliore, così dire "lei è una persona normale/a posto/integra/equilibrata" è il complimento migliore che uno psicologo possa fare.

Eppure io, che appartengo alla categoria, evito di dire questa frase: mi sono accorto infatti che molti se la prendono e la ritengono quasi offensiva. Così se me lo chiedono rimango sul vago.

Cercando di capire: per molti è come sentirsi dire "sei una persona mediocre - banale - senza qualità speciali" e se la pensano così sfido che si offendono, oggi essere "diversi" pare quasi un obbligo sociale (basterebbe notare certe pubblicità).

Per loro insomma normalità = mediocritàPer il sottoscritto invece normalità = equilibrio e l'equilibrio vi assicuro non ha nulla a che vedere con la mediocrità. Anzi.

Molti grandissimi artisti erano e sono persone normali ed equilibrate (Bach Kandinsky Paul McCartney Tolkien…). Da dove kz è venuta fuori la falsa equazione "genio sregolatezza" non lo capirò mai.

Ciononostante le persone si offendono se dici che sono normali. Vabbè me lo tengo per me.


PERCHE' QUANDO CERCO PARCHEGGIO, ABBASSO LA RADIO?

Penso che succeda a tanti e il motivo come psicologo è palese: in quei momenti abbiamo bisogno di concentrazione. Tutti i nostri sensi sono tesi, stiamo attenti a tutto. Fa quasi ridere, ma è come andare a caccia.

Questa assoluta attenzione all'ambiente non ammette distrazioni. È una cosa seria e lo sappiamo bene. Per questo abbassiamo la radio e chiediamo di fare silenzio. Siamo a caccia del parcheggio.

La nostra preda è vicina ma dove sei? Dove sei?


IL CIUCCIO

Aò 'sto cavolo di ciuccio non se lo levava. Ormai aveva quasi 4 anni e ancora si metteva il dito in bocca.

Abbiam provato di tutto, niente. Un giorno tentammo anche questa: mentre guardava i cartoni animati in TV ci sedemmo anche noi sul divano col dito in bocca. Lui se ne accorse, si arrabbiò e ci picchiò con i pugnetti.

Il messaggio era chiaro: il pollice in bocca è mio, me lo gestisco io e nessuno osi commentare. Muti e rassegnati.

Eravamo quindi abituati al fenomeno quando da un giorno all'altro sparì senza presentarsi più!

Che era successo in quei giorni? Aveva iniziato a frequentare l'asilo, i "grandi" non si ciucciavano più il dito e lui per imitarli si era adeguato al volo.

Noi ovviamente non si diceva alcunchè ma pensavo…Dio benedica l'asilo e chi l'ha inventato.

Interessante: la pressione del gruppo funziona sin dai primissimi anni.