QUALI INVENZIONI HANNO SCOSSO IL MONDO?

Ce ne possono essere tante ma mi vengono in mente due invenzioni che hanno veramente scosso il mondo

L'agricoltura.

Sembra che le cose siano andate così (storici, scusate le semplificazioni). Un gruppo di cacciatori-raccoglitori preistorici, sempre alla ricerca di sostanze nutrienti, avrebbe notato circa 10.000 anni fa nella Mezzaluna Fertile (tra gli odierni Irak e Iran, ma la "scoperta" avvenne anche in altre zone del mondo) campi di granaglie selvatiche. Scoprì che erano commestibili. Non solo, si riproducevano spontaneamente ogni anno ed erano prevedibili, coltivabili, senza pericoli. Nacque a poco a poco l'Agricoltura. Finalmente gli esseri umani erano liberi dagli imprevisti della caccia. C'era cibo per tutti e ci fu un .incremento demografico notevole.

La "scoperta" della Agricoltura ebbe un impatto fortissimo. Nel giro di pochi secoli l'idea che si potesse coltivare il proprio cibo si diffuse in tutto il mondo a macchia d'olio, la cosiddetta Rivoluzione Neolitica. Nacquero le prime città e la civiltà come la conosciamo. Una storia affascinante.

Rivoluzione neolitica - Wikipedia

La stampa.

I libri una volta erano costosissimi, scritti a mano uno per uno. Certo, erano veri e unici capolavori, ma possederne uno era da ricchi; tanto per dire nelle Università erano legati con catene agli scrittoi. C''era una "fame di cultura" gigantesca ma come soddisfarla?

Il tedesco Gutenberg unì invenzioni già esistenti (caratteri mobili, inchiostro, presse tipografiche, carta) e nel 1455 presentò pubblicamente la prima versione della Bibbia. L'entusiasmo fu immediato. Ora i libri erano alla portata di tutti. Entro il 1500 si erano già stampati nel mondo 10 milioni di "incunaboli" e il successo crebbe nei secoli successivi in misura esponenziale. L'eco della scoperta della stampa non si è ancora spenta.

Una scoperta talmente importante che molti fanno risalire l'inizio dell'era moderna a quello, non alla scoperta dell'America (personalmente sono d'accordo, ma va a opinione).

Johannes Gutenberg - Wikipedia