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martedì 1 settembre 2020

A COSA SERVONO LE COSTELLAZIONI?

A dare un senso, un significato a ciò che in apparenza un significato non ha.

L'essere umano primitivo la notte guardava le stelle a lungo, era il suo spettacolo. E il cielo stellato è di una bellezza incredibile: in condizioni ideali luminosissimo, da lasciare a bocca aperta. Noi moderni per via dell'inquinamento luminoso non lo percepiamo più ma se ti capiterà di viaggiare di notte nel deserto capirai cosa hai perso abitando in città.

La mente umana poi, sempre alla ricerca di significati nuovi, guardando le stelle ha iniziato a unire i puntini nel cielo, formando oggetti riconoscibili. Un po' come facciamo noi quando uniamo i puntini della Settimana Enigmistica, gli uomini del passato si divertivano e stupivano così. "Vedevano" nel cielo quello che avevano nel cuore, e così nascevano le costellazioni. L'universo non era più un posto sconosciuto e senza significato. Affascinante.

Questo di "dare un senso" all'inspiegabile è un fenomeno ben noto non solo nell'Arte ma anche in Psicologia e lo si sfrutta per esempio nel famoso test di Rorschach (quello delle macchie). A seconda di cosa "vedi" in macchie indefinite un bravo testista riconoscerà i tratti della tua personalità.

Per le costellazioni poi, che si muovono con le stagioni, tutto questo era anche utile: il marinaio legge il cielo, riconosce la Stella Polare e si orienta con le altre stelle.

Ci sarebbe molto da dire. Ma a me piace ricordare come le costellazioni possano servire pure da arma di seduzione. Ricordate il film "A beautiful mind", quando il matematico John Nash incanta la sua futura moglie disegnando con le stelle nel cielo?



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