Visualizzazioni totali

venerdì 11 settembre 2020

 LA MOLLA DI CODEVILLE NEL 1700

Quando era bambino il piccolo conte Charles Maurice Talleyrand subì cadendo da un mobile un brutto incidente, rischiò di perdere una gamba e da allora rimase zoppo. Per camminare doveva ricorrere ad una ingombrante protesi metallica (antenata della moderna molla di Codeville, quella che indosso io :) ). La sua nobile famiglia, accantonata per questo “difetto” la carriera militare, lo relegò a quella ecclesiastica di Abate.
Ciao Pepp. Il giovanotto non si fece certo frenare né dal titolo né dall'handicap: era licenzioso (ebbe numerosi figli), gran conversatore e principe dei salotti. Presto rivelò una spregiudicatezza e un cinismo tali da renderlo il politico perfetto.
Il “diavolo zoppo” divenne ministro ai tempi della Rivoluzione Francese e subito dopo grande amico di Napoleone, che lo voleva sempre accanto a sé anche se ci litigava spesso (“Merda in calza di seta!” lo insultava Napoleone, al che Talleyrand diceva sospirando: “Che grand’uomo, peccato che sia così poco educato”).
Nel 1815 la catastrofe. Napoleone Bonaparte è sconfitto, esiliato, morto e tutte le nazioni europee vogliono vendicarsi con la Francia, che rischiava di essere smembrata come la Germania alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Fu allora che il camaleontico Talleyrand, l’handicappato rifiutato dalla sua stessa famiglia, compì il suo capolavoro.
Al Congresso di Vienna del 1815 non so come riuscì a convincere tutti i governi d'Europa che invece era meglio ridare la Francia al Re Luigi XVIII e mantenerla unita.
Un politico eccezionale che non aveva paura, che riusciva ad adattarsi a tutto, un Andreotti al cubo.

E niente mi toglie dalla testa che l'incidente avuto da bambino e la menomazione forgiò il suo carattere e lo rese così determinato.




Nessun commento:

Posta un commento