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domenica 30 agosto 2020

 SOLDATI DELL'AMORE


Nessuno dei 4 Beatles ha svolto il servizio militare, dato che in Gran Bretagna la leva obbligatoria era stata abolita dopo la guerra (in Italia abbiamo dovuto aspettare gli anni '90).

Fu una di quelle meravigliose coincidenze che segnarono il loro destino (e il nostro). Approfittarono infatti alla grande di quella libertà. Se avessero dovuto marciare nelle file di Sua Maestà la loro storia sarebbe stata molto molto diversa.

Non ci sarebbe stato il periodo di Amburgo, non sarebbero cresciuti come gruppo, forse avrebbero perso il treno. Chissà forse qualcuno di loro avrebbe addirittura intrapreso la carriera militare (mi vedo bene il Tenente Paul McCartney con i baffetti).

La Gran Bretagna non è una nazione di mammolette, ha ben poco di pacifista. Chi ha conversato anche poco con un inglese sa benissimo come odiano ancora oggi Hitler e sono fieri di avere combattuto. Del resto sono stati gli unici in Europa nel 1941 a resistere ad Adolf, che spadroneggiava imperterrito (nel bel film "L'ora più buia" questo spirito battagliero è mostrato bene).

Ed è singolare per me che da questa isola così aggressiva siano usciti i Beatles, soldati dell'amore. E il merito principale va senz'altro attribuito a John Lennon, che da bulletto rock'a'billy è diventato in pochi anni bandiera dei pacifisti di tutto il mondo.

Lui, oltre ad avere talento, ci credeva veramente. Uno spirito forte combatteva con la musica una lotta giusta, che diffondeva felicità.

(nella foto il set del film "Help")



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