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sabato 1 agosto 2020

SEMMU FRITI

Partenza?

Nel pomeriggio, quando ho i riflessi di un bradipo sedato. Ma noi come Farinata degli Uberti teniamo “l’inferno in gran dispitto” e partiamo, l’ora assolata e deserta ci aiuta e in due ore da Milano arriviamo.

Obiettivo?

Riempirci gli occhi della Liguria, da Recco a Sestri Levante (passando per Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo etc), cioè uno spezzone di costa tra le più belle d’Italia, seconda a mio parere solo alla costiera amalfitana.

Tempo?

Tre giorni intensissimi.

In quanti siete?

Due, io che sono malatino e un amico che mi aiuterà.

Due uomini?

La prima sera scopriamo che l’agriturismo, gay friendly, ci aveva approntato una camera matrimoniale. Grazie, mettete pure una branda separata.

Avete mangiato la famosa focaccia ligure?

A pacchi. In quei posti funziona così: mentre cammini, dalla porta aperta di una panetteria ti arriva una zaffata di focaccia. L’hanno appena sfornata. Entri, compri e ti degusti calda per strada questa delizia, lo street food italico. Un vero ligure si riconosce perché la intingerà anche nel caffelatte a colazione.

A proposito, è vero che i liguri sono tirchi e odiano i milanesi?

Se è così non me ne sono accorto. Prezzi e sorrisi nella media. Ovviamente nulla è gratis, ci mancherebbe, siamo in posti esclusivi, ma non ho mai avuto la sensazione di essere gabbato o trattato con sufficienza.

Ma i liguri parlano o si limitano a mugugnare?

Altro luogo comune, ho chiacchierato sempre senza problemi.

Avete preso il gelato a Portofino?

Cevtamente, mia cava. Seduti come signovi, mica come quei bavboni. A me sembrava ci fosse tanta gente, ma l’amico era invece stupito di come la famosa piazzetta fosse semideserta. Effetto Covid. Nell’acqua del piccolo porto vedevi guizzare branchi di Occhiate e Saraghi.

Le strade sono accessibili e lisce?

No, la Liguria si inerpica sconnessa e si può dire che sia una gigantesca barriera architettonica a scalini. Non fatemi dire di più che divento antipatico. Il mio commosso pensiero va comunque ai miei compagni di sventura liguri e alla fatica che fanno ogni giorno. Anche l’amico che spingeva la sar era stupito: “non pensavo fosse così difficile”.

Ma i posti erano belli, meritavano?

Molto, raramente ho visto una tale e ininterrotta armonia tra natura e opera dell’uomo. Parchi favolosi, Rapallo per la sua bellezza mi ha lasciato a bocca aperta e contate che abbiamo solo dato una rapida occhiata. Davanti alle case millenarie e dipinte di Camogli si può solo tacere commossi.

E il mangiare com’è?

Una immagine vale mille parole. Nella foto, presa in un ristorante all’aperto di Camogli, il vostro affezionatissimo fa onore al fritto misto. Che estate è senza fritto misto? In primo piano il “bagum”, sorta di pappa al pomodoro con le acciughe.



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