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sabato 15 agosto 2020

 PORCOVID

“Ma sei ancora qua?”
“Sì.”
“Non dovevi partire per il mare?”
“Due settimane. Dopo tante toccate e fuga finalmente due settimane di fila. Ci avevo fatto la bocca, come si dice. Mi ero pure comprato il costume nuovo e la crema solare protezione 50. Ero tutto gasato di partire.”
“La crema 50? Come i bambini!”
“Sono anni che da malatino non vado in spiaggia, la mia carnagione mi sa che tende al bianco fazzoletto.”
“Giusto, un po’ di sole ti farebbe bene. Milano ad agosto non è proprio il massimo.”
“Manovre militari per prevedere e risolvere ogni ostacolo, non hai idea. E finalmente tutto era pronto.”
“Allora buone vacanze. Quando parti?”
“Non posso.”
“Perché?”
“Avevo già preso il biglietto del treno ma all’ultimo momento, qualche ora prima di partire, scoprono che dove vado è arrivato prima il Covid. Hanno bloccato tutto e ogni ora arriva una notizia peggiore. Non immagini la delusione.”
“Oh cavolo e allora?”
“Non posso rischiare. Sono già malato di sclerosi e per me sarebbe una mazzata troppo pericolosa. Rischio grosso. Sacramentando ma... per adesso devo restare a casa.”
“Avevo sentito che parlano di una seconda ondata, ma non immaginavo. Beh consolati, ci siamo stati un po’ tutti in Quarantena.”
“Sì, ma tu non immagini la MIA di quarantena. I detenuti almeno hanno l’ora d’aria.”
“Parli di casa tua come di una prigione. Cosa farai adesso?”
“Intanto penso ai viveri, il frigo era vuoto. E poi scatta il Piano B, al mare non ci voglio rinunciare. Non mi arrendo, tra qualche giorno con qualche gabola ci riprovo. Non so ancora bene come ma mi sdraierò sulla sabbia. Voglio ascoltare il rumore del mare. Il mare è più forte del virus.”
“Sono sicuro allora che ce la farai. Mandami una cartolina!”



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