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lunedì 31 agosto 2020

YARA GAMBIRASIO E' INNOCENTE COME APPARE O NASCONDEVA DEI SEGRETI A TUTTI, COMPRESI I PROPRI GENITORI?

Scusate ma non ci sto a queste insinuazioni. Quella ragazza aveva 14 anni e se anche avesse avuto dei segreti (come tutti noi a 14 anni) era comunque una ragazzina. Una-ra-gaz-zi-na. Una minorenne. Stava a noi adulti il dovere di lasciarla crescere in pace e farle vivere la sua vita.

La responsabilità del suo omicidio, per dirla in altri termini, è TOTALMENTE della persona adulta. Non ci sono attenuanti.




 IL BADANTE SI ALLARGA

È la seconda, anzi no la terza volta che succede e chiedo consiglio a voi espertissimi che ci siete già passati.

Mi spiego. Nelle mie disastrate condizioni fisiche (edss 7.5) e vivendo da solo necessito di un badante qualche ora al giorno. Ci sono infatti attività che non riesco più a fare da solo in autonomia: la doccia, cucinare, un po' di fisio etc. Che ve lo dico a fare, lo capite bene.

Ebbene, ho notato un fenomeno insolito, che non pensavo. Spesso il badante (quanti ne ho provati) già dopo poche volte che viene inizia a dire "eh no, devo fare più ore... qui bisogna fare come dico io... Non va bene... (rivolto ai miei parenti) eh, il Luca non c'è più con la testa... sta peggiorando...devo esserci di più..devo esser pagato di più...etc ".

Io sono una persona accomodante e cerco sempre di smorzare i toni ma è indubbio che alla fine c'è tensione. E non è bello farsi mettere le mani addosso da una persona con cui hai appena discusso.

Vi è mai capitato? Che avete fatto? Che fareste? Esperienze?




 PERCHE' NON BISOGNA AVERE PAURA DEL COVID E TUTTAVIA ESSERE MOLTO PRUDENTI?


Da quanto ho capito (non sono un medico), se per un giovane il Covid ha effetti simili ad una influenza passeggera, per una persona anziana o per soggetti più deboli può risultare letale, ha conseguenze molto serie.

Non prendersi il Covid e tutelarsi quindi è un segno che ti preoccupi della tua comunità e dei tuoi vecchi. La prudenza poi è consigliabile in quanto ti evita rimproveri, multe salate, sguardi di disapprovazione.

Internet ci ha insegnato che siamo tutti connessi, il Covid che dobbiamo prendere le nostre precauzioni, tutto qui.

Con i bambini per fargli allacciare le cinture di sicurezza spesso si simula il gioco della navicella spaziale, giochiamo con serenità anche col virus.



L'UMANITA' STA CORRENDO SEMPRE DI PIU', COME RIMEDIARE? 

A costo di sembrare antiquato, vorrei ricordare che già il vecchio Carlone Marx aveva predetto che il capitalismo, con la sua smania di produrre sempre di più, di consumare sempre di più etc, avrebbe prodotto una accelerazione fatale disastrosa.

Per evitare questo pericolo il filosofo tedesco proponeva una soluzione (Il comunismo) che ahimè si è rivelata fallimentare.

E allora? Cosa si può fare? Uno degli effetti collaterali della pandemia è stato quello di rallentare tutto. Il mondo ha tirato improvvisamente il freno.

I consumi durante il lock down sono calati, l'inquinamento si è ridotto, la frenesia moderna si è interrotta. Il mondo ne aveva bisogno, anzi il nostro sistema è entrato in crisi. 

Come quelle persone (malate) che possono camminare solo sbilanciandosi in avanti. Purtroppo vanno sempre più veloci, rischiano di inciampare e ogni tanto si devono fermare.

Alla fine, vecchio Carl, qualcosa l'avevi imbroccata: solo il problema però, non la soluzione.



domenica 30 agosto 2020

 ADDORMENTARSI

“Infermiera, mi tenga la mano per favore.”

“Certo. Eccomi, cosa c’è signora Rosa?”

“Ho paura, temo...temo che che non passerò la notte. Sono troppo vecchia, mi fa male tutto.”

“Lei con i suoi 102 anni è la nostra degente più anziana.”

“Mi sento come una foglia che sta per cadere, il tempo è finito.”

“Se vuole chiamo qualcuno dei suoi parenti.”

“Non c’è più nessuno da chiamare, non ho più nessuno, sono morti tutti. Mi hanno lasciata indietro, senza scopo. Sono rimasta sola e piena di dolori.”

“Allora lasci che mi sieda io accanto a lei. C’è ancora tempo prima che finisca il turno, aspetti che intanto le prendo qualcosa per il dolore.”

“Grazie, lei è tanto gentile, un angelo.”

“E lei è tanto dolce, signora Rosa, si vede che è stata una brava donna nella sua vita.”

“Amo il Signore, ma non lo vedrò. Avrò ciò che merito. Non posso andare in paradiso.”

“Lei si merita il meglio, signora Rosa.”

“Infermiera, posso confessarle il mio segreto?”

“Che segreto?“

“Le ho raccontato ieri che sono nata in campagna. Si cresceva presto allora e a 16 anni sono rimasta incinta di un ragazzo che... non conoscevo molto bene.”

“Come tante ragazze, purtroppo.”

“Sarebbe scoppiato un grosso scandalo, avrebbero scacciato me e il bambino. Allora ho nascosto la gravidanza e quando è arrivato il momento ho partorito nella stalla. Avevo visto le vacche partorire e sapevo come si faceva. Mi sono messa in bocca un panno per non urlare. Poi dopo che è nato, ci ho avvolto il bambino e l’ho gettato in uno stagno vicino alla fattoria.”

“Oh mio Dio. Era così spaventata?”

“Sì, mi vergognavo tanto. Ho fatto tutto da sola, non volevo che nessuno sapesse. Piangevo da sola. Non mi perdonerò mai. Oh che dolore... Non andrò mai in Paradiso. Mai mai, mi scusi...mi scusi. Quando ripenso a quei momenti, il mio cuore smette di pulsare.”

“No signora Rosa, non è così. C’è un posto anche per lei in Paradiso, c’è per tutti.”

“No, per me no.”

“Io penso invece che volerà in Paradiso e finalmente abbraccerà suo figlio.”

“Mio figlio?”

“Certo, perché finalmente non sarà più solo.”

“Il mio bambino mi vorrà ancora?”

“E’ lì che la attende. E’ da tanti anni che aspetta la sua mamma per abbracciarla ancora.”

“Allora posso...adesso posso addormentarmi in pace.”



 IL PICCOLINO


Tempo fa mi dissero una sciocchezza, ma dopo tanti anni devo riconoscere che è vera veramente: se durante gli anni della scuola o anche tra fratelli uno è più piccolo di età, questa “differenza” se pur minima rimarrà per sempre e anche a distanza di 50 anni il grande guarderà l’altro con superiorità, dall’alto verso il basso.

Ho un amico per esempio che anche da adulti pretende di essere obbedito perché lui è nato a febbraio e io a maggio. Quindi ha più diritti e anche se lo dice scherzando, sotto sotto riconosco l’antica lotta per prevalere che c’era a scuola.

Si dice spesso che tra i Beatles, in sala di registrazione, George Harrison fosse sottovalutato e non considerato dagli altri (stiamo parlando di John e Paul, mica cotica).
Quando proponeva idee musicali o brani suoi veniva trattato con sufficienza. La cosa era talmente evidente che a volte il loro tecnico Geoff Emerick consolava George.

E’ rimasta per esempio famosa la svalutazione ai tempi di Revolver che John e Paul diedero dello splendido brano “Isn’t it a pity?”, che poi George inserirà nel suo primo album solista. Immagino ai tempi la frustrazione di George mentre tornava a casa. Come è difficile crescere quando sei circondato da giganti.

Quando alla fine degli anni ‘60 Phil Spector ascoltò i brani inediti per scegliere quelli da inserire nel primo album di George, il triplo All things must pass, rimase stupito dalla quantità di brani inediti ed esclamò: “E’ infinito! Sono centinaia di brani! Uno meglio dell’altro!”.

George li aveva tenuti nascosti per anni. Era snobbato proprio perché il più giovane del gruppo e quindi senza voce in capitolo. Un brano per LP, non di più. Fu solo verso la fine della loro storia che John e Paul accettarono più di una canzone sua (Something e Here comes the sun renderebbero qualsiasi album una gemma).

Insomma, anche per questo io vedo qualcosa di favoloso nei Beatles, un vero mistero se ci penso. Non solo vi erano due tra i più grandi compositori del secolo, ma addirittura i geni musicali nel gruppo erano tre. La creatività tra loro fioriva con una facilità impressionante, mai più ripetuta.



 SOLDATI DELL'AMORE


Nessuno dei 4 Beatles ha svolto il servizio militare, dato che in Gran Bretagna la leva obbligatoria era stata abolita dopo la guerra (in Italia abbiamo dovuto aspettare gli anni '90).

Fu una di quelle meravigliose coincidenze che segnarono il loro destino (e il nostro). Approfittarono infatti alla grande di quella libertà. Se avessero dovuto marciare nelle file di Sua Maestà la loro storia sarebbe stata molto molto diversa.

Non ci sarebbe stato il periodo di Amburgo, non sarebbero cresciuti come gruppo, forse avrebbero perso il treno. Chissà forse qualcuno di loro avrebbe addirittura intrapreso la carriera militare (mi vedo bene il Tenente Paul McCartney con i baffetti).

La Gran Bretagna non è una nazione di mammolette, ha ben poco di pacifista. Chi ha conversato anche poco con un inglese sa benissimo come odiano ancora oggi Hitler e sono fieri di avere combattuto. Del resto sono stati gli unici in Europa nel 1941 a resistere ad Adolf, che spadroneggiava imperterrito (nel bel film "L'ora più buia" questo spirito battagliero è mostrato bene).

Ed è singolare per me che da questa isola così aggressiva siano usciti i Beatles, soldati dell'amore. E il merito principale va senz'altro attribuito a John Lennon, che da bulletto rock'a'billy è diventato in pochi anni bandiera dei pacifisti di tutto il mondo.

Lui, oltre ad avere talento, ci credeva veramente. Uno spirito forte combatteva con la musica una lotta giusta, che diffondeva felicità.

(nella foto il set del film "Help")



NON LO SOPPORTO

Non sopporto il reggaeton
Che d'estate è un tormenton
Col suo ritmo da cojon
Mi rovina ogni canzon

Sono vecchio, io lo so
Se cercavo un po' di shock
Mi sballavo con il rock
Altri tempi, oh my God

Ed invece eccomi qua
Sempre a rompermi le bà
Quando accendo la mia rà
Sento tutti brani trap

Solo feste nella spiaggia
E mojito sulla sabbia
Tutta gente sempre gaia
Vaffanculo te e la playa!



 CHE COSA SI INTENDE PER ESSERE O NON ESSERE?


"Essere o non essere" io l'ho inteso sempre così, come se Amleto si chiedesse se gli conviene "agire o non agire"; faccio o non faccio?

E allora perché Shakespeare non è stato più chiaro e il povero Amleto non ha detto faccio o non faccio? Perché è stato un poeta (un grande poeta) ed è più poetico, elegante e profondo dire Essere o Non essere?

Può sembrare astruso ma in poesia si usa, si lascia intendere molto più di quello che si dice.

Del resto, con le poche energie che mi ritrovo, è una domanda che mi faccio anch'io tutti i giorni ☺.

"Forza Luca, essere, essere, essere!"

(Nel disegno il vanitoso Wìlliam mostra a tutto il mondo il suo orecchino d'oro) 



 PAUL IS DEAD

(attenzione: post riservato solo agli appassionati dei Beatles)

Nel 1966 iniziò a circolare una notizia bizzarra, che Paul McCartney fosse morto in un incidente stradale e sostituito da un sosia. "Bizzarra" perché il presunto sosia, somigliantissimo e con una voce identica alla sua, continuava a sfornare canzoni meravigliose nel suo stile (Hey Jude, Get back, Lady Madonna etc).

"Paul is dead!" Era una evidente bufala ma pensate che questo abbia fermato i complottisti? Macché, è 50 anni che ascoltano dischi al contrario e analizzano copertine, scovando minimi dettagli rivelatori. Incredibile la loro costanza, hanno raccolto una montagna di "prove". Farlocche ma prove. Mi ricordano tanto per la loro determinazione i terrapiattisti ma non facciamo polemiche.

Finora tutti hanno spiegato benissimo come, io qui vorrei provare a spiegare il PERCHÉ del successo di una LEGGENDA PALESEMENTE FALSA, Ancora oggi c'è chi ci crede e cerca prove.

Alla Università di Psicologia, davanti a credenze false ma molto resistenti e dure a sparire, insegnano a chiedersi: MA A COSA SERVE una fandonia del genere?

Apparentemente a nulla, se non a farsi due risate sulla stupidità popolare, eppure secondo me a qualcosa è servita.

I Beatles sono stati il gruppo di maggior successo di tutti i tempi. Ancora oggi ineguagliabile. Troppo bravi, troppo belli, troppo ricchi, troppo simpatici.

Se lo meritavano sia chiaro, ma tutto ciò ha generato in tanti l'umanissimo senso dell'INVIDIA. Invidia che però (appunto perché bravi giovani simpatici etc) NON SI POTEVA NEMMENO ESTERNARE.

Pare brutto criticare i Beatles, sia ieri che oggi.

E allora come se ne esce? Dobbiamo pur esprimere questa invidia. Idea: uccidendo con la fantasia uno di loro, il più bello. Inventando e diffondendo la innocua leggenda PID, in cui si "uccide" Paul McCartney.

L'invidia trova il suo piccolo sfogo e possiamo tranquillamente continuare a professare la nostra ammirazione, salvando capra e cavoli.

Due annotazioni: primo, quando leggo ancora oggi nel 2020 di PID mi dico "ma guarda quanta invidia genera ancora questo gruppo. Incredibile."

Secondo: PiD in fondo è innocua. Paul si fa due risate e tutto finisce lì. Mark Chapman ha espresso il suo odio amore verso John Lennon in maniera molto più tragica.



 LILLY


Lilly da quando aveva 4 anni viveva con i nonni, brave persone che gestivano un ristorantino tra le montagne. Il piccolo locale era al piano di sotto, l’appartamento al piano di sopra, insomma uscio e bottega.

La mamma di Lilly purtroppo era sparita da qualche anno, il paesino le stava troppo stretto. Storia già sentita ma sempre dolorosa, dopo tante discussioni la loro unica figlia era scappata in moto con il compagno e non si era più fatta viva.

Lilly era però rimasta con loro e in fondo cresceva bene in mezzo ai monti. Avanti cosi, l'importante è il benessere della bambina.

Mentre ascoltavo la loro storia al Tribunale Minorenni mi immaginavo una roba tipo Heidi. Una bambina che abitava sui monti con i nonni e le caprette che fanno ciao. Torna alla realtà Luca, ascolta quello che ti sta dicendo quest’uomo con i baffoni bianchi.

“Vogliamo bene a Lilly, viviamo per lei, le abbiamo intestato tutto.”
“E come mai siete qui?” Lo sapevo già ma volevo sentirlo da loro.
“Vogliamo l’affidamento esclusivo della bimba, sa ogni tanto in comune ci fanno problemi con i documenti.”
“Lilly parla mai della mamma?”
"Quasi mai. Ogni tanto dice "quando stavo con la mamma" ma in genere no."
"E’ consapevole allora che voi siete i suoi nonni?"
Il nonno mi guardò e fece un sorrisetto, come fanno i proletari quando il padrone dice una stupidata.
""Certo dottore, però quando è sovrappensiero capita che ci chiama mamma o papà."
"Eh ogni tanto scappa. Scusate se sono indiscreto ma a salute come state? Ce la fate a reggere una bambina?"
"Sicuro, abbiamo 60 anni e siamo dei montanari! I nostri genitori hanno vissuto sino a 90 anni."
"Ceppo robusto. Avete parenti?"
"Uh una valanga. Siamo una grande famiglia e Lilly non è mai sola."

Io ascoltavo e pensavo che di solito Qui Quo Qua vengono affidati a Zio Paperino, ma non è raro che si proponga e venga scelta invece Nonna Papera (e Papero), dà più garanzie. A questo punto, distogliendomi da queste profonde riflessioni intervenne proprio la nonna.

"Lilly è stato un dono del Signore per noi. Non faremo con lei gli stessi errori che ... che abbiamo fatto con nostra figlia. Siamo cambiati e felici con lei. Non sciuperemo questo dono."
"Bene, è quello che volevo sentire."
"Senta ma se...se domani nostra figlia tornasse? Che succederà a Lilly?"
"Essendo per legge collocata dai nonni resterà da voi ma non vi nascondo che potrebbero nascere, aldilà della legge, tempi difficili. La bimba potrebbe trovarsi lacerata dentro."
"Cosa potremmo fare?"
"Vi dò un suggerimento: cautela, non impuntatevi e chiedete aiuto senza remore. Non parlatele mai male della mamma, mi raccomando, ne va della sua serenità interiore."
"Va bene, chiederemo aiuto. Noi vogliamo solo che la bimba cresca felice."



 I FIGLI DELLA PANDEMIA


Sarà anche banale pensarlo, ma nei mesi di lockdown primaverili molte giovani coppie ci avranno dato dentro.
Anche solo per passare in modo piacevole un tempo casalingo. E quando mai ci ricapita una occasione del genere?

Per cui a rigor di logica dovremmo aspettarci nel 2021 un boom di nascìte, i figli della pandemia. A proposito per favore proibite già da adesso nomi balzani tipo Virus, Corona, Triage, Mascherina o Covido 🙁
O no? Oppure tutti saranno stati bene attenti a non mettere al mondo bimbi? Voi vedete in giro più donne incinte del solito?

Boh. Chissà cosa accadrà nei Reparti Maternità da Natale in poi. Un nuovo inizio. Il mondo va avanti.



 (Ho sentito queste frasi sin da bambino, stereotipi con tante eccezioni ma sono cresciuto con loro. Forse ve ne vengono in mente altre)


UOMINI E DONNE

Il blu per i maschietti, il rosa per le femmine
L'uomo deve essere forte
La donna deve esser bella
Le donne piangono
Gli uomini ricordano
L'uomo si crede immortale e muore prima
La donna porta i fiori al cimitero
L'uomo ha pochi amici
La donna ha tante amiche
Il maschio ha il dovere di provarci sempre, la femmina ha il diritto di dire no
L'uomo e il cane fuori casa
La donna e il gatto in casa
La donna parla
L'uomo agisce
L'uomo fa la roba
La donna la conserva
L'uomo per una donna vuole essere il primo,
La donna per un uomo vuole essere l'ultima



 HO SBAGLIATO


Ero convinto che il Coronavirus, come tutte le altre influenze, sarebbe sparito in estate, con il caldo. Quando mai una influenza invernale resiste al caldo.
Invece no, mi sbagliavo. Non solo il virus bastardo ha fatto il giro del mondo ripresentandosi alla porta, ma durante l'estate sta combinando sfracelli nello stesso emisfero occidentale (U(SA). E' più coriaceo di quel che pensavo.

Risultato e facile previsione: ci sarà purtroppo una seconda ondata con relativo lockdown anche se non so bene in che termini. Porteremo in ogni caso le mascherine e ci saluteremo con il gomito ancora a lungo. Questo 2020 è proprio strano.
Non tutto di questo Covid-19 mi è chiaro (qual è la sua effettiva pericolosità? sta mutando? chi l'ha già preso come mia sorella è immune? che succederà alle scuole? etc).

Un nemico invisibile. Cautela e adattamento. Per quanto tempo ancora? Come vorrei che questo incubo finisse presto.



 SECONDO VOI, E' POSSIBILE CONOSCERE OGGI OGNI MATERIA, COME AUSPICAVA LEONARDO DA VINCI?


Certo che è possibile. Leonardo da Vinci non era uno stupido e sapeva benissimo che conoscere ogni materia a fondo non era possibile. Anzi, c'erano materie di cui lui sapeva ben poco.
Del resto lui stesso, consapevole dei suoi limiti e delle sue mancanze, si definiva "omo senza lettere", vale a dire senza una educazione classica.

Era conscio di sapere magari molte cose, ma non certo tutto. Le sue conoscenze di storia, legge, lettere classiche e medicina erano per esempio molto approssimative, anche per quei tempi.
Ai tempi nostri poi sappiamo che è impossibile sapere tutto: con l'allargarsi della scienza lo scibile da enciclopedico è diventato sterminato; più sappiamo, più ci rendiamo conto di non sapere e non è un modo di dire. E poi è un campo in continua evoluzione

Però…però Leonardo sapeva benissimo che esisteva ed esiste ancora oggi una cosa che si chiama "cultura" e che è fondamentale per ogni persona. Senza addentrarmi in questioni filosofiche, si potrebbe dire che è la nostra "visione del mondo". E, come suggeriva indirettamente Leonardo, è un bene che sia il più possibile ampia e fondata.

Si eviterebbero così, e questo vale anche per il mondo odierno in cui la cultura viene disprezzata, grettezze o storture come accade per certi studenti oltreoceano, che sono iperspecializzati e sanno tutto sulla piuma ma nulla sul materasso.

In fondo Leonardo non ci starebbe dicendo niente di straordinario: siate sempre curiosi e aperti, pronti ad apprendere le novità, non specializzatevi in qualcosa trascurando il resto del mondo, anzi siate con la vostra cultura "uom di multiforme ingegno".

E con la sua vita ci ha dato un ulteriore suggerimento, un piccolo grande segreto che sta a noi cogliere o meno: "per diventare una persona migliore io ho coltivato l'arte, ciò che è bello"



UN UOMO, UN CAVALLO E UN CANE

(una storia di Coelho)


“Un uomo, il suo cavallo ed il suo cane camminavano lungo una strada. Mentre passavano vicino ad un albero gigantesco, un fulmine li colpì, uccidendoli all’istante. Ma il viandante non si accorse di aver lasciato questo mondo e continuò a camminare, accompagnato dai suoi animali. A volte, i morti impiegano qualche tempo per rendersi conto della loro nuova condizione.

Il cammino era molto lungo; dovevano salire una collina, il sole picchiava forte, erano sudati e assetati. Ad una curva della strada, videro un portone magnifico, di marmo, che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d’oro, al centro della quale s’innalzava una fontana da cui sgorgava dell’acqua cristallina. Il viandante si rivolse all’uomo che sorvegliava l’entrata.

“Buongiorno”.
“Buongiorno” rispose il guardiano.
“Che luogo è mai questo, tanto bello?”
“È il cielo”.
“Che bello essere arrivati in cielo, abbiamo tanta sete! ”
“Puoi entrare e bere a volontà”, il guardiano indicò la fontana.
“Anche il mio cavallo ed il mio cane hanno sete”.
“Mi dispiace molto -disse il guardiano- ma qui non è permesso l’entrata agli animali”.

L’uomo fu molto deluso: la sua sete era grande, ma non avrebbe mai bevuto da solo. Ringraziò il guardiano e proseguì.
Dopo avere camminato a lungo su per la collina, il viandante e gli animali giunsero in un luogo il cui ingresso era costituito da una vecchia porta, che si apriva su un sentiero di terra battuta, fiancheggiato da alberi.
All’ombra di uno di essi era sdraiato un uomo che portava un cappello; probabilmente era addormentato.

“Buongiorno” disse il viandante.
L’uomo fece un cenno con il capo.
“Io, il mio cavallo ed il mio cane abbiamo molta sete”.
“C’è una fonte fra quei massi”, disse l’uomo, indicando il luogo, e aggiunse: “Potete bere a volontà”. L’uomo, il cavallo ed il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono. Il viandante andò a ringraziare.

“Tornate quando volete”, rispose l’uomo.
“A proposito, come si chiama questo posto? ”
“Cielo”.
“Cielo? Ma il guardiano del portone di marmo ha detto che il cielo era quello là! ”
“Quello non è il cielo, è l’inferno”.
Il viandante rimase perplesso.
“Dovreste proibire loro di utilizzare il vostro nome! Di certo, questa falsa informazione causa grande confusione! ”
“Assolutamente no. In realtà, ci fanno un grande favore. Perché là si fermano tutti quelli che non esitano ad abbandonare i loro amici”.
(Paulo Coelho)

Bella storia di Coelho, con un significato valido per me. Sto attraversando un inferno personale, ma almeno è servito a riconoscere chi mi ama veramente.