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martedì 31 agosto 2021

 COS'E' IL DITO DELLA MORTE?

Quello che vorrei avere io. Mi travestirei da Tristo Mietitore col cappuccio nero e una grande falce. Poi andrei in giro per strade e palazzi senza parlare. Dove passo tutti scappano o si inginocchiano e chiedono pietà. Incuto timore e superstizione.
Andrei dai cattivi e da chi usa male soldi, bellezza, potere, conoscenza etc. O lo fa solo per fini personali senza preoccuparsi delle conseguenze, se faranno soffrire o meno.
Punterei verso di loro il mio dito ossuto (il famoso Dito della Morte appunto) e con voce da oltretomba emetterei la mia implacabile sentenza. La Morte, unica igiene del mondo, con me diventa rapida wild justice.
Ma poi mi risveglio da questi giovanili sogni alla Raskolnikov. Mi ero addormentato in Paradiso, mi risveglio all'Inferno e mi rendo conto di vivere in un mondo sempre popolato di persone egoiste, di manipolatori, narcisisti senza cuore, truffatori, politici, seduttori, impuniti etc.. Chi più ne ha più ne metta. E che non ho affatto poteri speciali, ahinoi.
Viviamo in un mondo difficile, bambina mia, in cui sopravvivere e combattere ogni giorno coi cattivi. Bisogna fare del nostro meglio e scusa se ogni tanto ti sembro cinico.
Però sarebbe bello se avessi, anche solo per un giorno, il Dito della Morte. Ho già pronta una piccola lista di persone da visitare. E dammelo 'sto potere per un giorno, su, che ti costa!


 ODDIO, E' VERO, E' DOMANI

E mo' che mi invento?



COME SI DEFINISCE LA MUSICA?

La musica è uno dei modi per esprimere quello che hai dentro, tra i più antichi. Forse è addirittura più antica della parola: molti animali cantano, dal passerotto alla balena, solo l'uomo parla. Per questo è così profonda, per questo ci tocca così nell'intimo. Arriva dove la ragione non può (come sa bene chi ascolta una canzone triste).

Prendi Jeff Healey. Cieco dall'età di un anno, cosa sarebbe stato di lui senza la musica? Ma grazie a lei è riuscito a esprimersi, a valere, a trovare il suo posto nel mondo.

Nel 1988 eseguì in tv il suo primo successo, See the light (un titolo tra l'ironico e il mistico). Lo accompagnava un trio di musicisti coi controcosi, basta citare solo Dr John al piano. Ogni volta che vedo Jeff suonare, cantare e danzare, esprimendo tutto quello che ha dentro, rimango a bocca aperta e sono commosso da tanta intensità, ma come fa? Per me una lezione di vita, a non arrendersi. Forse è questo il senso della Musica.



 SEI MAI STATO AVVICINATO DA UNO SPACCIATORE?

A Milano mi è successo una marea di volte, quando ai tempi bighellonavo di più, di incontrare uno spacciatore. Al parco, al bar, per strada, ovunque, bastava che fossi da solo o al massimo in due. Sempre uomini, non so perché, giovani e simpatici. Vestiti bene, un po' casual.
La loro tecnica si divide in due fasi. Prima fase: si avvicinano sorridenti e ti approcciano con una scusa banale (hai una sigaretta…un euro….non ti ho già visto? etc).
Tu rispondi cortese e se "sentono" (in base a misteriosi codici) che sei disponibile passano alla seconda fase (ti serve qualcosa? Erba coca anfe?). A quel punto tocca a te.
Ai ragazzi che seguivo quando si parlava di droga dicevo sempre: "siete capaci di dire no?"
Uno che voleva fare lo splendido si incartò da solo: "N…cos'è sta roba?"
"Allora rispondi No. E se vuoi essere gentile rispondi No, grazie. Ragazzi, sempre in campana!"
La fregatura del Diavolo è che all'inizio non ti sembra così cattivo.


lunedì 30 agosto 2021

 L'IMPERO ROMANO E' MAI ARRIVATO IN AFRICA?

E’ una storia che ho letto molte volte anche se non l’hanno mai pubblicizzata per ovvi motivi.
Un esploratore dell’800 (di solito inglese) si addentra nella giungla centrale dell’Africa nerissima. Si fa avanti nella boscaglia a colpi di machete, si inerpica sulle Montagne della Luna alla ricerca delle sorgenti del Nilo, attraversa paludi e deserti combattendo con nugoli di zanzare e bestie feroci.

E’ fermamente convinto di essere il primo uomo bianco ad arrivare in certi luoghi. Tutto è nuovo e insolito, dalla vegetazione al cibo, i suoi compagni muoiono uno dietro l’altro ma cosa non si fa per la gloria del National Geographic e dell’Impero Britannico.

Improvvisamente lo vengono a chiamare, hanno scoperto una pietra con una scritta. Incuriosito va a vedere e ha quasi uno shock. Il graffito recita in latino “De XII° Legione transierunt hinc” (la XII° Legione è passata di qui). L’esploratore inglese non è stato il primo, qualcuno l’ha già preceduto molti secoli prima.

Noi non ce ne rendiamo conto, abituati come siamo a considerare l’Impero Romano, anche alla sua massima espansione, tutto incentrato sul Mediterraneo, il Mare Nostrum.

Ma varie furono le spedizioni esplorative inviate dagli imperatori ai quattro angoli del mondo. Sappiamo di esplorazioni inviate in Scandinavia, India, Cina (dove una tempesta di sabbia inghiottì tutta la Legione). E si mormora, anche se le prove sono dibattute, che siano sbarcati pure in America.
I romani non erano stupidi. Si rendevano conto che potevano con la tecnologia dell’epoca governare un regno così ampio solo conoscendo bene cosa c’era aldilà dei suoi confini.

Purtroppo essendo spedizioni di natura militare i resoconti sono rimasti segreti ma qualcosa è trapelato, soprattutto sulle missioni africane decise da Nerone (il tanto bistrattato Nerone). Gli scrittori Seneca e Plinio il Vecchio ne hanno parlato estesamente.
E non pensate solo a navigazioni esplorative lungo la costa africana, comunque girata tutta. No no, gli antichi romani si sono addentrati anche dentro la giungla, esplorando a fondo il continente. Lo possiamo notare dai vari passaggi ricostruiti dagli storici.

Una impresa epica di cui amerei sapere di più ed è incredibile se pensiamo ai mezzi, alla medicina, alla tecnologia di allora. Mi chiedo cosa devono aver passato quei soldati. Se l’Africa è misteriosa oggi, figuriamoci 2000 anni fa.
(nella immagine, alcune città esplorate dall'esercito romano in Africa. Arrivarono sino all'odierna Tanzania)


 Due settimane al mare fanno miracoli




CHE DROGHE AVRESTI VOLUTO PROVARE? 

Dal 1200 gli scritti di San Tommaso d'Aquino si studiano in ogni facoltà di Teologia. Dopo aver insegnato in tutta Europa, negli ultimi mesi di vita però non scrisse più nulla, nemmeno una riga. Si sbarazzò di carta e penna. "Le parole mi sembrano paglia".

Che era successo? Durante una cerimonia sacra era andato in estasi e in questo stato volle trascorrere gli ultimi mesi della sua vita. "Quanto ho scritto è nulla rispetto a quanto ho visto". Penso sempre a San Tommaso quando mi chiedono se in vita mia ho provato droghe.

Provo a spiegarmi e dato che in questo campo la sincerità è d'obbligo vi rispondo sinceramente: mai provato droghe in vita mia, dalle pesanti alle leggere, incluso alcool e sigarette. Un paio di boccate ad uno spinello a 17 anni è tutta la mia esperienza diretta (ma ne rimasi deluso, una sigaretta dolciastra, niente de che). Ho ovviamente ricevuto tante offerte, sempre ho risposto "No, grazie".

Per una salute cagionevole, l'età avanzata e soprattutto aver visto troppi amici in passato finire male quello degli stupefacenti per me è un libro chiuso. Però…

Però cone San Tommaso quando vedrò la morte avvicinarsi non mi voglio negare questa esperienza, di retro al sol, del mondo senza gente. E c'è una droga che mi ha sempre incuriosito, l'eroina, talmente forte e splendida che chi l'ha provata ne diventa presto dipendente. TROPPO BELLA, per questo ha rovinato vite e famiglie. Meglio evitare mentre vivo.

Ma in punto di morte? Diventare dipendente non mi importerà più. Dottori, imbottitemi pure di morfina (tra quella ospedaliera e l'altra la differenza sembra poca), fatemi diventare come il Professore nel film Le invasioni barbariche che in stadio teminale ha provato l'eroina ed è morto beato.

Una esperienza meravigliosa mi aspetta. Voglio come San Tommaso provare l'estasi in punto di morte.



CARTOLINE

 “E’ vero, mia cara, mare sole e fritto misto. Sarà forse troppo taliota, ma per me le vacanze vere da sempre restano queste. Che ci vuoi fare, sarà che da bambino ho avuto l’imprinting. E sai allora cosa ci resta da fare? Sai da anni cosa si fa l’ultimo giorno di ferie?”

“Non lo so, si vanno a vedere posti nuovi? Si progettano le ferie dell’anno prossimo?”

“Sbagliato mia cara, nel finale si pensa a come lasciare una testimonianza agli altri, si spediscono le cartoline!

“Le cartoline? Eahm Luca… sospetto che ho una brutta notizia.”

“Abbiamo finito anche i soldi?”

“No no... è che adesso...non stampano più le cartoline. Non le trovi più.”

“Cooosa?”

Adesso si preferisce mandare foto via facebook, instagram, whatsapp… le vecchie cartoline ormai fanno parte del passato.”

“Che brutta cosa. Ma figurati se a mia zia di 85 anni mando un messaggino!”

“Me le ricordo anch’io, ma non le fanno più, si vede che non c’è più mercato.”

“Non è possibile. Una volta davanti ad ogni bar c’era l’espositore con decine di cartoline… qui non ci sono… nemmeno qui… oddio dove son finite tutte le cartoline? Aspetta, in cartoleria ci sono ancora! Le compro e le spedisco a tutti!”

“Io aspetterei a cantar vittoria, Luca, devi ancora trovare i francobolli.”

“Ah. Anche quelli...”

“Mi sa che te le dovrai portare di persona, Luca della vecchia guardia!”

“Devo cambiare me stesso anche in vacanza?"

"Non fare quella faccia. Non è più bello così?"



DURIGON DELLA LEGA PROPONE DI INTITOLARE UN PARCO AD UN FASCISTA E TOGLIERE I NOMI DEI GIUDICI ANTIMAFIA

Che il carneade Durigon, che fino a ieri manco sapevo esistesse, ha cercato e ottenuto i suoi 15' minuti estivi di celebrità con una evidente provocazione

Che come tutte le provocazioni, non dovremmo cascarci. L'oblio seppellirà presto questa sciocchezza

Che Salvini dovrebbe scegliere con più cura i suoi collaboratori. Ma già, l'esempio Papeete viene dall'alto, quindi alla fine non può lamentarsi

Che queste dichiarazioni svelano meglio di 10 congressi il pensiero profondo della Lega, quello che borbotta nella sua pancia. Questo rigurgito fascista è forse l'aspetto che mi preoccupa di più. Durigon ha vomit… detto quello che pensano tanti. I neofasci sono tra noi. Non abbassare la guardia.

Che la reazione sdegnata della società civile una volta tanto mi ha confortato molto. Parlo qui su Quora, ma la maggioranza degli italiani è democratica, repubblicana e trasversalmente solidale, sia di qua che di là.



HAI MAI CONOSCIUTO UN PASTORELLO? CHE IMPRESSIONE TI HA DATO? 

Ogni volta che accendeva un falò nel deserto australiano, Bruce Chatwin se lo aspettava: entro mezzora sarebbe arrivato qualcuno a fargli compagnia. Da dove sbucava? Boh. Ma un fuoco nel deserto aveva un incredibile potere socializzante.

Quando mi capitò sotto gli occhi questo passo de “Le vie dei canti” credetti subito allo scrittore: anche a me era capitata la stessa cosa tanti anni prima.

Vi ricordate certo di quando ho descritto le mie prime esperienze di campeggio: avevo 14 anni e imparai ad accendere un fuoco e tante altre cosette. Una sera, mentre io e il mio amico eravamo indaffarati con le fiamme, si presentò Simone, che stava passando da quelle parti con il suo gregge.

Era il primo pastorello che conoscevo in vita mia. Pur avendo lui 13 anni, quindi uno in meno di me, me lo ricordo come un ragazzone grande e grosso. Aveva la mano sinistra storpia perché da bambino aveva dato un pugno ad un vetro, che si era rotto lacerandogli i tendini.

Per me, ragazzo di città, era una figura quasi mitologica: pensavo che i pastorelli esistessero solo nelle favole e invece eccone qua uno dal vero.

Simone era molto taciturno. Dopo essersi lavato i capelli ricci nell’acqua fredda del ruscello, si sedette vicino al fuoco in silenzio per asciugarsi. Si vedeva che era abituato a parlare poco, rispondeva a monosillabi e non ci pensava nemmeno a fare conversazione. Stava così, in silenzio a guardare il fuoco.

Dato che aveva un magnifico bastone di legno gli feci i complimenti e dissi che era stato fortunato a trovarne uno così, già piegato. Lui stupito mi rispose che no, l’aveva curvato lui.

Curvare il legno? E’ impossibile, ci vogliono anni. A queste parole Simone si alzò e andò verso gli alberi. Tornò con un ramo bello diritto, lo sfrondò, si sedette accanto al fuoco e mise il ramo a scaldarsi sul fuoco, stando attento a non bruciarlo. Poi, quando era bello caldo lo prendeva tra le mani, anche quella storpia, e lo sforzava lentamente. Scaldava il legno e lo sforzava, lo scaldava e lo sforzava.

Incredibile, il legno aveva iniziato a piegarsi ed entro mezzora il bastone era pronto! Quando ebbe finito, Simone me lo regalò dicendo “Tieni” e poi se ne andò. Non l’ho mai più rivisto.

Ho conservato quel bastone per anni, poi si è perso in qualche trasloco. Per me era l’esempio concreto che “impossibile” in realtà vuol dire “non sono capace, ma un modo per farlo esiste”. Grazie Simone.



ADDIO CHARLIE

Nooooo, è morto Charlie Watts, batterista dei Rolling Stones. Che dispiacere.

Sono in lutto. Era un artista che oltre a sapere il fatto suo mi era pure molto simpatico. Non era un tossico o un esagerato come gli altri, era il cuore regolare e pulsante della band, che senza il suo equilibrio si sarebbe già autodistrutta da un pezzo.

Non dimenticherò mai una sua intervista, quando a proposito dei Beatles e dei Rolling Stones, disse di avere sempre trovato singolare che i due gruppi di maggiore successo degli anni '60 avessero entrambi batteristi robusti e regolari, magari non particolarmente fantasiosi ma precisi, che ti portavano una canzone sino in fondo.

E' un messaggio importante: l'arte non è solo estro e follia, bisogna anche saperla strutturare altrimenti tutto si perde. Lode a te, Charlie. Non ti dimenticherò presto. Sympathy for the drummer.

QUAL E' UNA FRASE LATINA CHE TI PIACE MOLTO?


Questa domanda stimola la superbia, che voglia di rispondere con una coltissima citazione e sciorinare affabile tutto il repertorio!

Fermo. Meglio trattenersi e restare umile. La domanda infatti chiede una frase che "ti piace" e ce n'è una che mi è sempre piaciuta moltissimo: UBI TU GAIUS, EGO GAIA.

La vidi per la prima volta sulla piastrella messa all'ingresso di una casa di campagna e mi piacque subito, faceva capire da sola tante cose.

Significava che in quella casa abitava una coppia di sposi che affrontava insieme la vita, che non potevi trattare con uno senza includere l'altra. Una coppia.

Che sia questo l'amore? Un legame forte, esclusivo. "In questa casa vive l'amore", che bel messaggio da mettere sulla porta. Dove andrai tu, io ci sarò.

(Tanto per fare un po' il Piero Angela: era la frase che i due sposi si scambiavano durante il matrimonio. Da quel momento il loro legame era sacro e indissolubile)



ESISTONO PERSONE CON QI BASSO PIU' INTELLIGENTI DI PERSONE CON QI ALTO?

Sono Psicologo e la tua è una domanda non banale.

Brevemente, la risposta è NO. Il QI misura l'intelligenza ed un valore più alto banalmente indica una intelligenza più alta. Come, per fare un esempio, parlassimo di statura.

Sembra un discorso liscio ma c'è un inghippo: cosa si intende per intelligenza? I normali test possono valutrare tutte le capacità logico matematiche letterali mnemoniche formali etcc ma questo può non significare niente. NIENTE.

Conosciamo tutti persone molto intelligenti che fanno vite mediocri, impegolati in relazioni sentimentali disastrose o lavori sottopagati. Ne hanno tratto anche una famosa sit-com, Big Bang Theory, con 4 intelligentoni che fanno vite da sfigati. E giù risate a vederli così impacciati.

Viene un sospetto: l'intelligenza oggi è sopravvalutata. Da sola non basta..E' come dire che basta l'altezza per fare un buon giocatore di pallacanestro. Ci vuole ben altro.

Può certo essere d'aiuto all'inizio come dote ma spesso conta ben poco. Altre doti emergono: l'intraprendenza, il coraggio, la fantasia, l'ambizione, l'equilibrio, l'empatia, la simpatia etc. Tutte doti che con la pura intelligenza non c'entrano (e che non vengono mai valutate nei test) ma che risultano spesso per non dire sempre vincenti. Vincenti.

Gli antichi romani non consideravano l'intelligenza se non come una delle tante doti di un individuo. Piuttosto stavano attenti al CARATTERE di una persona, molto più difficile da definire, e che è un poco l'unione di tutte le doti dette prima.

Se vuoi valutare bene una persona devi stare insomma attento al suo carattere generale, non alla sua intelligenza particolare. "Formare un buon carattere" (cosa si intende? Vai con la discussione) sia l'obiettivo finale di ogni educazione.



CHE SCOPERTE HAI FATTO A 14 ANNI?

A 14 anni vissi una notte di sorprese. Una di quelle notti che a pensarci dopo riempiono l’estate. In poche ore arrivai a tante scoperte. Ora vi racconto la storia.

Breve premessina: gasati dalla giovane età, un filo incoscienti, io e Gino provammo il “campeggio libero”, cioé piantare la tenda in mezzo alla natura (oggi il wild camping è vietato un po’ ovunque ma allora i campeggi organizzati erano rari). La nostra meta era la verdissima valle bergamasca di Lizzola.

In quella valle non c’era anima viva, la nostra tendina doveva essere un puntino rosso in un pratone verde. Sono ritornato in quella valle pochi anni fa e mi è bastata un’occhiata per capire quanto è cambiata. Ormai è urbanizzata, ci sono vari chalet, strade, addirittura qualche lampione. L’antica innocenza è perduta.

Ma ai tempi non era così e in quella valle montana sembrava di essere in un altro mondo. Scoprii che la libertà mi piaceva. I genitori stavano nel paese di Lizzola a un’ora di cammino, all’epoca non c’erano cellulari, altre persone non c’erano, la natura incontaminata. Mi sentivo libero, forse per la prima volta in vita mia. Era bello.

Per festeggiare io e Gino decidemmo di accendere un fuoco e cuocere le salsicce prese quella mattina. Già, ma come si fa un falò? Non mi vergogno a dire che presi ispirazione da Snoopy, quando con l’uccellino Woodstock fa camping. Costruimmo un cerchio di pietre e dentro ci mettemmo legnetti e carta. Scoprii che riuscivo a fare un falò. Scegliere la legna era però più difficile di quanto pensassi: i rametti si accendevano subito ma duravano niente, i ceppi invece non si accendevano mai. Insomma bisognava sceglierli bene. Per fortuna Gino aveva portato la Diavolina, dei cubetti che sembravano zucchero ma che bruciavano a lungo.

Quando il fuoco fu bello vivace, infilzammo le salsicce su dei rametti e le rosolammo alla Snoopy. Scoprii che le salsicce arrostite così avevano un sapore più buono del solito. Oggi dopo tante grigliate e barbecue non è più una sorpresa ma all’epoca per me fu una vera rivelazione.

Quel pomeriggio aveva piovuto forte e c’era ancora un bel po’ di umidità nei prati. Faceva freschino. Tutti i pomeriggi pioveva. Scoprii perché la valle era così verde, pioveva sempre! Ogni cosa ha il suo prezzo.

Quando tutto fu finito mi accorsi che… non era finito. Prima di andare a dormire bisognava mettere a posto, spegnere il fuoco, lavare i piatti etc. Non c’era più la mamma che dopo sistemava tutto. Scoprii che la libertà implicava anche delle responsabilità. Salutare lezione.



ESISTE UN CONFINE TRA ARTE E BUON GUSTO? FINO A CHE PUNTO UN ARTISTA PUO' SPINGERSI, ESISTONO DEI LIMITI?

Mio Dio che volgarità. Con la Madonna dei Naviganti a Santa Maria Teresa di Gallura (Sardegna) ci stiamo facendo ridere dietro dal mondo e mi consola poco sapere che nel considerarla di cattivo gusto non sono l'unico. Di solito io non sono favorevole all'abbattimento delle opere d'arte anche controverse, ma ogni regola ha le sue eccezioni.

Mi chiedo dove avessero tutti la testa (Madonna inclusa). Non tanto l'artista, che per sua natura è un agent provocateur, quanto la giunta comunale che l'ha approvata, pagata e posizionata di fronte al porto, dove giganteggia. Alternative non ce n'erano? Roba da dimetterli d'ufficio e poi fucilarli in nome delle Belle Arti (che si può sapere dove kz erano).

Il tipico esempio di come la "modernità" sia da valutare sempre con attenzione. So che a qualche terrapiattista addirittura piacerà, nel caso mi rassegno a vivere in un mondo villano.



domenica 29 agosto 2021

 CHI E' UN ESEMPIO DI VERA SIGNORA PER TE?

Mancata recentemente (21 8 2021), non potevo non ricordare Nicoletta Orsomando.

Non una semplice Signorina Buonasera. Molto garbata e cortese, mai una parola fuori posto, elegante.

Per me, fin da bambino era l'esempio concreto di una vera signora.



CHI E' IL PIU' TEMIBILE NEMICO DEGLI AVENGERS?

Chi è il più potente nemico degli Avengers? Thanos, Annihilus, Galactus, Godzilla, un team di super-cattivi… La discussione è infuocata per stabilire il più temibile tra gli avversari del gruppo che difende la terra.

Per una risposta però definitiva siamo andati nello studio della Marvel a Los Angeles, dove si sta girando l’ultimo kolossal della saga, quello definitivo. Grande però è stato il terrore e la nostra sorpresa nello scoprire il suo segretissimo titolo: GLI AVENGERS CONTRO L’UCCELLO PADULO, SCONTRO FINALE. Nessuno immaginava che la Marvel avrebbe avuto tanto coraggio.

Finalmente i nostri eroi si scontreranno contro il più potente nemico di sempre, l’Uccello Padulo, la vera angoscia di tutti. Lui, “colui-che-vola-all’altezza-del” è antichissimo e inafferrabile, vola e ti colpisce senza motivo nei momenti più inaspettati.

Nemmeno i super eroi sono riusciti a prenderlo… sinora. Dopo aver rovinato l’economia di mezzo mondo, intere nazioni, dopo aver disintegrato in pochi secondi Hulk e il destino di tanta brava gente, il padulo ha iniziato a ronzarti vicino!

Non fatevi ingannare dal suo aspetto. Tremate. Già pronto lo slogan della pellicola ammazza-incassi: “Lo senti il suo ronzio? E’ qui.”




 COSA FAI SE SCOPRI CHE I FIGLI NON SONO TUOI?

Questione delicatissima. So già che qualunque cosa dica, mi daranno contro. Purtroppo non è un caso così infrequente, anzi. L'Istituto di Genetica ha riferito che il 10% dei bambini è figlio di un padre diverso di chi porta il cognome. Se ci pensate, è un numero enorme.

Avendo lavorato in un Tribunale Minorenni, dove problematiche del genere non sono così rare, ho visto innanzitutto che le situazioni relative e le varie risposte sono diversissime. Ogni caso è a sé, non ci sono regole. Porto la mia esperienza, ci sono libroni alti così sull'argomento se volete.

Siamo tutti esseri umani, diversi l'un l'altro: ci sono uomini (parlo dal loro punto di vista) che se l'aspettavano, altri che lo sapevano, alcuni che addirittura l'han favorito (percvhé sterili), altri che hanno accolto come una liberazione la notizia etc…e altri che ci son rimasti male, molto male.

Ricordo, per alleggerire il discorso, un caso all'incontrario: un uomo era sicurissimo che il figlio non fosse suo, tanto che ha chiesto alla moglie tre test del DNA. …Era proprio suo e non dimenticherò mai la sua faccia quando l'ha capito. Eh sì, questo bambino lo devi proprio amare.

Ma più spesso le cose non sono così lisce. Di solito la scoperta avviene per motivi medici, ma non sono mancate confessioni, sospetti e lacrime, tutto il repertorio. Una volta la rivelazione arrivò urlando in piena udienza di divorzio da parte di una moglie (certe donne sono proprio… vabbè, non commento, chissà cosa c'era dietro).

Chissà cosa c'era dietro. E' il motivo per cui bisogna sempre andare coi piedi di piombo ed evitare giudizxi a priori. In ogni caso ho visto, in base alla mia limitata esperienza che con moooolte variazioni ci sono due tendenze che si ripetono spesso. Non sono regole ma orientamenti, le variazioni come detto sono innumerevoli.

1.l'uomo continua ad amare il bambino. Dopo un primo momento di sconforto si rende conto che il bimbo, che lo chiama"papà", non ha colpe. A volte anzi ingoia il metaforico rospone e continua la vita familiare come al solito, il che per il bambino per inciso sarebbe la cosa migliore. Ho visto che in tanti casi non sono solo le donne a sacrificarsi.

2.diventato maggiorenne, il ragazzo vuole conoscere il padre vero (questo succede quasi sempre). Incontro che al 99% dei casi si rivelerà deludente o insignificante. Il ragazzo tornerà dal suo "papà" e non ci penserà più, essendosi reso conto di una cosa: il padre vero è quello che mi ha educato.




COSA SUCCEDE SE TI ALLENI SEMPRE ALLO STESSO MODO?

Perchè? Ricordo che quando sentivo questa frase ero perplesso. "Beh - mi dicevo- se ne trovo uno bravo che mi fa stare bene perché dovrei cambiarlo?"

A distanza di tanti anni devo però ammettere che avevano ragione. Ognuno di loro è diverso e ho visto che interviene su muscoli e articolazioni diverse. Ognuno ha la sua sensibilità.

Ovviamente ho visto che ci sono esercizi che si ripetono, ci sono quelli con cui mi trovo meglio etc ma da tutti, anche dai più "scrausi", ho imparato qualcosa di nuovo.

E poi ognuno interviene su muscoletti diversi, che altri tralasciavano. Si può anche vederla all'incontrario: a rotazione, dato che nessun fisioterapista può intervenire su tutti i muscoli, riesco cosi a toccarli tutti. E ho notato che per me è bene così. Sto meglio.

Ne ho ricavato se volete una legge generale: PER IL BENESSERE FISICO LA VARIETÀ È PIÙ IMPORTANTE DELLA SPECIALIZZAZIONE. Ovvio che sto parlando in termini generali, non è che avessi in mente qualcosa di specifico. Però ogni volta è un'avventura.

"Ciao non ti conosco, vediamo cosa si può fare insieme."