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lunedì 15 marzo 2021

COSA NE PENSI DELLE DONNE AL POTERE?

Notavo però che le donne venivano trattate come spesso si faceva una volta: cortese cavalleria ma in fondo il loro apporto non veniva molto considerato, era più che altro un vezzo. La vera discussione era roba da uomini (me ne accorgevo perché, in quanto psicologo, anch’io non è che venissi considerato molto).

Lungo gli anni però ho assistito gradualmente ad un CAMBIAMENTO che col senno di poi è da definirsi epocale: le donne erano sempre di più. Nel giro di 10-20 anni erano diventate la maggioranza. La stragrande maggioranza. Alla fine della mia “carriera” spessissimo mi ritrovavo ad essere l’unico uomo in udienza. Ancora emarginato, ma per un altro motivo :). Istituite le Quote Azzurre, son qui che sventolo bandiera bianca.

Scherzi a parte, è cambiato qualcosa? Oh sì, e importante. Le donne si sa che sono molto precise e attente ai dettagli, per “gestire l’esistente” sono perfette. Magari osano poco, l’imprevedibile non le attira, e a volte (ma neanche tanto) sono umorali ma non gli sfugge niente. Niente.

E inoltre un dettaglio rivelatore che può far sorridere: quando i giudici erano solo uomini c’erano sempre discussioni interminabili e spesso le udienze duravano sino a sera, qualche volta siamo tornati il giorno dopo. Ma se il Presidente d’Udienza era una donna... no, massimo alle 17 era terminato tutto. Naturalmente ciò imponeva ritmi giapponesi ma bisognava darci dentro. Precise, precisissime, vietato perdersi in chiacchiere. Una freccia che implacabile colpiva sempre il centro del bersaglio.

Era diventato talmente abituale che non ci badavo più, fino al giorno in cui ne investigai il motivo e… sorpresa! Le risposte mi stupirono moltissimo. Bene o male si equivalevano tutte: alle 4 i miei figli tornano da scuola, alle 5 va via la babysitter, devo andare a prendere mia zia etc. Un Tribunale che viene condizionato dagli orari di una babysitter? Strano ma è così.

All’epoca non me ne accorsi, ma le magistrate mi stavano lanciando un messaggio chiaro: LA FAMIGLIA PER NOI E’ PIU’ IMPORTANTE DEL LAVORO. Che deve essere svolto al meglio, intendiamoci, al massimo, ma sta sempre un gradino sotto agli affetti. Per gli uomini ho visto che invece è il contrario, loro spesso sacrificano la famiglia al lavoro.

Penso che riuscire a mantenere un felice equilibrio tra lavoro e famiglia sia una tra le sfide della vita. E quando mi capita di vedere uno scritto femminile, con la loro tipica calligrafia rotonda, penso a tutte quelle che hanno stretto il pugnale tra i denti e ce l’hanno fatta.



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