PRIMO AMORE
A 10
anni mi innamorai perdutamente di una bambina che abitava in via
Pecorini. Mi veniva il batticuore quando la incontravo. Aveva i
capelli lisci e gli occhi...anzi no, non vi dico nulla perché voi
siete cattivi e con i sentimenti ci vuole prudenza.
Timido
e occhialuto com’ero non le rivolsi mai la parola. E poi capivo che
anche lei era timida, forse per questo mi piaceva. Ogni giorno
passavo davanti a casa sua con la speranza di vederla e se ero
fortunato usciva con mamma che teneva per la manina.
Poi
tornavo a casa, sospiravo e scrivevo con grafia infantile le mie
prime poesie (spero si siano perse tutte, sai che imbarazzo).
Sospiravo, facevo lunghi giri, il classico amore plutonico.
Non
sapevo cosa bisognava fare, ho imparato dopo a mie spese, e mi
vergognavo di dirlo agli amici. Temevo di essere preso in giro e a
quella età ti rovinano.
E’
stata solo una roba interiore quindi ma mi ha segnato, deve essere la
prima volta che ne parlo. Chissà se sull’autobus qualcuna si è
mai innamorata di me.
Dopo
mi passò, la vita si diede da fare per passare alla pratica. Che
roba brutta. Ma quella fu la prima volta che provai qualcosa, che
aprii timidamente una porta poi rimasta aperta tutta la vita.
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