ESPLORANDO LA PERIFERIA
Una delle
conseguenze di aver preso la patente (vedi ieri) è che potevo
finalmente recarmi dove volevo senza dire niente a nisciùn.
In particolare c’era
un posto dove volevo andare vicino al Quartiere ma mi era sempre
rimasta sul gozzo la curiosità. Ma il piccolo esploratore che è in
me ora scalpitava. Bisogna conoscere il territorio, come dice Che
Guevara.
Se venite dal centro
e fate tutta via Piranesi, la via dove si trovava il Palaghiaccio per
intenderci (altro post di oggi), arrivati alla fine della via indi
svoltate a sinistra per immettervi subito a destra in viale Corsica e
superare i Tre Ponti. Fin qui mi seguite, ora c’è il cambiamento.
Se infatti arrivando
alla fine di via Piranesi... invece di svoltare a sinistra per i Tre
Ponti come al solito... andate diritto? Non so se avete presente, una
strada c’è, dove porta?
Un pomeriggio
domenicale d’estate, mentre scorrazzavo neopatentato con la capote
del Dyane aperta, andai diritto. Prudenza ero in territorio
sconosciuto. Passai sotto un ponte già allora pieno di murales
colorati. Ero praticamente sotto la ferrovia e sbucai...nella
sconosciuta e senza uscita via privata Decemviri.
Una via surreale,
deserta, con alla sinistra il muro della ferrovia e alla destra dei
capannoni. Non sembra neanche di essere a Milano. In fondo alla via,
un giardino privato che era quasi un bosco.
Non lo sapevo, ma i
vecchi ciucatùn della zona conoscevano benissimo la via perché vi
si trovava la Trattoria del Gatto Nero, ritrovo all’aperto che
d’estate era una meraviglia.
Sì, ogni tanto
passava il treno ma per me che ero cresciuto vicino all’Aeroporto
sai che c’è, mi faceva un baffo.
Esiste ancora questa
trattoria? D’estate si mangiava all’aperto, circondati dagli
zampironi accesi.
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