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martedì 19 novembre 2019


ESPLORANDO LA PERIFERIA

Una delle conseguenze di aver preso la patente (vedi ieri) è che potevo finalmente recarmi dove volevo senza dire niente a nisciùn.
In particolare c’era un posto dove volevo andare vicino al Quartiere ma mi era sempre rimasta sul gozzo la curiosità. Ma il piccolo esploratore che è in me ora scalpitava. Bisogna conoscere il territorio, come dice Che Guevara.

Se venite dal centro e fate tutta via Piranesi, la via dove si trovava il Palaghiaccio per intenderci (altro post di oggi), arrivati alla fine della via indi svoltate a sinistra per immettervi subito a destra in viale Corsica e superare i Tre Ponti. Fin qui mi seguite, ora c’è il cambiamento.
Se infatti arrivando alla fine di via Piranesi... invece di svoltare a sinistra per i Tre Ponti come al solito... andate diritto? Non so se avete presente, una strada c’è, dove porta?

Un pomeriggio domenicale d’estate, mentre scorrazzavo neopatentato con la capote del Dyane aperta, andai diritto. Prudenza ero in territorio sconosciuto. Passai sotto un ponte già allora pieno di murales colorati. Ero praticamente sotto la ferrovia e sbucai...nella sconosciuta e senza uscita via privata Decemviri.

Una via surreale, deserta, con alla sinistra il muro della ferrovia e alla destra dei capannoni. Non sembra neanche di essere a Milano. In fondo alla via, un giardino privato che era quasi un bosco.
Non lo sapevo, ma i vecchi ciucatùn della zona conoscevano benissimo la via perché vi si trovava la Trattoria del Gatto Nero, ritrovo all’aperto che d’estate era una meraviglia.

Sì, ogni tanto passava il treno ma per me che ero cresciuto vicino all’Aeroporto sai che c’è, mi faceva un baffo.
Esiste ancora questa trattoria? D’estate si mangiava all’aperto, circondati dagli zampironi accesi.



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