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venerdì 15 novembre 2019


INTER O MILAN?

Io sono interista, mio padre è interista, mio nonno era interista. Mio bisnonno non lo era perché ai tempi suoi il calcio non esisteva. Mio nonno aveva un gagliardetto dell’Inter appeso al muro e quando l’Inter perdeva lo voltava verso il muro (negli anni d’oro praticamente mai, poi il masochismo avrebbe raggiunto vette ineguagliate nei secoli).

Anni fa se eri nato a Milano o tenevi all’Inter o al Milan, non c’erano alternative.
E dato che all’epoca i milanesi tenevano all’Inter e al Milan tenevano ehmm... i nuovi milanesi ed essendo che di “nuovi” in Quartiere Forlanini ce n’erano tanti, era quasi inevitabile che le strade pullulassero di ragazzotti che cantavano in coro “Milanisti siamo noi! E chi cazzo siete voi?”
Il fiero ragazzo interista nascosto in mezzo a loro camminava impavido.

Naturalmente c’era sempre chi voleva fare l’eccentrico e teneva che ne so alla Juventus o alla Pro Patria Vercelli. Di solito li portavano allo zoo.
Ricordo ancora un bimbetto, ovviamente arrivato da poco, che un giorno a scuola mi disse “Io tengo il Catania”. Mi avesse detto tifava Mozambico avrei avuto la stessa impressione.

Ci furono anche giorni indimenticabili che mi portarono a San Siro, quando ancora aveva due anelli, per vedere i miei idoli: Mazzola, Giacinto, Boninsegna etc. Mi impressionava come correva Jair, la pantera nera: non correva come tutti ma saltava, toccando l’erba solo con la punta dei piedi. Sembrava volasse, era potente e velocissimo. Ci ho provato anch’io, al massimo facevo 4 metri.

Comunque l’idolo incontrastato era Mazzola, non l’ho mai visto perdere un pallone e si accorgeva di tutto. Peccato avesse una vocina che faceva ridere però non si discuteva.
Ma che invidia quando entrando nella stanza di un amico, vidi sopra il suo letto un poster gigante di un notissimo calciatore e firma autografa: “con affetto Gianni Rivera”



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