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giovedì 21 novembre 2019

LO SPINOTTO
“Oh raga, ci facciamo una canna?”
“Sì dai!”
“Io ho della roba che è una bomba, mica il solito fumaccio da strada.”
“Vai, grande.”
“Mettiamoci in cerchio!”
“Dai, passa ‘sta canna.”
“Che figata. E’ proprio bona.”
“Dai, passssa, terruncello.”
“Ma se te l’ho appena data? Cazzo dici?”
“Dove? Ingordo, passa la cannetta.”
“Ho tirato e te l’ho data!”
“Io non c’ho nulla...”
“Dov’è finita la bonza?”
“Che cazzo ne so?”
“Ahò, tirate fuori la canna!”
Il colpevole ero io. Quando era arrivata a me, di nascosto ero andato in bagno con la canna, senza farmi notare.
Finalmente uno spinotto per me, tutto per me. Volevo provarla, se veramente si sentivano quelle cose che dicevano tutti. Tenendo la finestrella del bagno aperta, me la fumai in religioso silenzio. Poi rimasi in attesa.
Una sigaretta dolciastra. Sentivo solo un lieve stordimento, come quando si beve una lattina di birra. Tutto qui? Che delusione.
“Eh si vede che non era buona”. Forse è vero, ma per me fu abbastanza per capire che quel mondo non mi interessava.


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