HAPPY DAYS
Alle 19.00 i giovani
di tutto il Quartiere Forlanini mollava il colpo, qualunque cosa si
stesse facendo ci si fiondava davanti alla Tv.
Su Rai 1 iniziava
una nuova puntata di Happy Days e chi se la perdeva? Un rito che
sospetto ci accomunava a tutta Italia.
Happy Days ha
lasciato il segno. E’ stato il telefilm giusto al momento giusto,
meglio di “Starsky e Hutch” o “Spazio 1999” o i “Jeffersons”
(grandi) o “Mork e Mindy” o “Charlie’s Angels” etc.
Il sogno di vivere
in America negli anni ‘50, quando tutto sembrava ancora possibile e
divertente, in tutti noi è lì che ha messo radici.
Tra i personaggi
presentati, ognuno aveva ovviamente il suo preferito. Il mio era
Ricky, il biondino apparentemente principale protagonista. Un po’
imbranatino, timido ma intelligente. Impossibile per me non
identificarmi. Oggi però vedo che tendo più a capire il suo pacioso
papà, il signor Cunningham. Chissà perché :) .
Ma il vero idolo era
lui, Fonzi. Tutti in ginocchio davanti a lui. In Quartiere c’era un
ragazzo che si chiamava Fonzo, invidiatissimo perché tutti lo
chiamavano Fonzi.
Giubbotto di pelle,
ciuffo a posto, modi sicuri, gran conquistatore e grande amico.
Avercene!
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