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giovedì 28 novembre 2019

IL BUONO CHE FA BENE
Riporto una mia sensazione personale.
Quando attraverso un qualsiasi sobborgo di periferia e, oltre ai soliti casermoni alveari, noto anche tanti bar, sale di scommesse e locali notturni, una vocina dentro di me dice “ahia”.
Mi capita invece di passare per le strade di un altro quartiere e, oltre ai soliti casermoni e macchine, vedo anche che sono state progettate scuole, centri sportivi, un oratorio (non si ha idea di quanti ragazzi salvi un oratorio), palestre… e allora mi dico interiormente “siamo salvi”.
Purtroppo ho visto con gli anni che mi sono sbagliato, non è che nascere in un posto o in un altro garantisca salvezza o dannazione, però qualcosa di valido in quel pensiero sento che c’era.
Lo sport nei giovani (maschi o femmine che siano) ha per esempio un potere enorme, riesce a darti un motivo di gioia, una speranza, fa stare bene. Bisogna incoraggiare i giovani a fare sport, non può che migliorare spirito e corpo.
E che bella sensazione sapere di essere cresciuto nel Quartiere Forlanini, dove i ragazzi e ragazze utilizzavano ogni minimo spazio per schettinare, iniziare gare o interminabili partite di pallone.
(nella foto di inizi anni ‘60, il Quartiere in costruzione!)


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