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domenica 3 novembre 2019


I NAPOLETANI DEL FORLA
Non so se avete mai visto due napoletani all’estero (si intende. fuori dalla loro città) quando si incontrano. Iniziano uno strano balletto, un teatrino che può durare anche un quarto d’ora sotto gli occhi stralunati del polentone di turno che osserva.
“Ma tu lo conosci Mimmo…. Ciccillo… Don Gaetano...”
“No no. E tu zi’ Rosa?”
“Macché… Santo il cartonaro? E’ dalle parti tue.”
“Oggesù, forse Santo o’ cuggino di Pepè?”
“Non saccio, è chillo che tiene l’edicola?”
“No, io tengo memoria di Ciro o’ scugnizzo stuortariello...”
E vanno avanti così incuranti degli altri intorno, si nota che è una cosa importante per loro. Stanno cercando di trovare un collegamento in una grande città di milioni di abitanti, mica facile. Però insistono, mica s’arrendono. “Tra un po’ si scoprono parenti”, commenta sornione un passante.
Il minuetto prosegue fino a quando accade il miracolo, trovano una persona che conoscono entrambi, un lontanissimo zio, un amico d’infanzia, una compagna di scuola… Allora è tutto un abbracciarsi con grandi sorrisi e pacche sulle spalle, hanno la prova che appartengono entrambi alla stessa comunità.
Ecco, questa prova è un qualcosa che qui dentro avviene facilissimo. E’ uno dei motivi che mi fa volere bene e scrivere in questo gruppo, siamo tutti collegati qui dentro. “Sono il fratello di Matilde...il padrone di Carbonella...” e sento i volti accendersi.
Ma non da una idea o una fanatismo, come spesso accade su facebook, ma da qualcosa di concreto, ricordi veri, persone in comune, esperienze reali. Dopo tanta freddezza, è stato bello per me sapere di questa comunità.
Ho detto gulp! ...comunità? Confermo. La cosa poi stupefacente è che mi ero dimenticato tutto! Ma qui ricordo. E so che prima o poi, quando vi rivedrò dal vivo, scatterà qualcosa in me 



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