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venerdì 8 aprile 2022

QUALE ASPETTO DEL TUO LAVORO AMI? 

Quando lavoravo al Tribunale Minorenni di Milano accadeva un curioso fenomeno. Ho un poco di pudore a esporlo, non vorrei fosse frainteso. Il fenomeno parte da qui: le persone, talvolta accompagnate dai loro Avvocati, venivano da me a raccontare i loro casi. Io li ascoltavo, battevo al macchina le dichiarazioni, facevo delle domande per capire meglio e alla fine facevo firmare il foglio. Importante, perché poi finiva sotto gli occhi dei Giudici per una decisione.

Ho appena descritto in breve (molto in breve, gli Avvocati in ascolto scuseranno) quello che in Italia si chiama Istruttoria. Fase fondamentale e molto delicata in ogni processo, la raccolta diretta delle informazioni. A me fare le Istruttorie piaceva, era un aspetto del mio lavoro che amavo perché sentivo un sacco di storie e sapete che io sono avido di storie. Orbene, quando ogni Istruttoria finiva spesso notavo un curioso fenomeno cui accennavo prima.

Le persone se ne andavano e spesso lasciavano dietro di sé qualcosa di piccino: una gingillo, un cosmetico, una penna (tante), fogli bianchi, una volta un borsellino vuoto, un ventaglio, un fazzoletto, un puffo, robine così, minuscole e senza grande valore. Accadeva talmente spesso che avevo riempito uno scaffale da esposizione col bigliettino "oggetti dimenticati da restituire". Nessuno venne mai a reclamare nulla e negli anni lo scaffale divenne bello zeppo, Non so se è mai capitato ad altri professionisti a contatto col "pubblico" questo.

Uno psicoanalista mi diede divertito una spiegazione. "Dimenticare" da me qualcosa non era stata una dimenticanza, ma un modo per lasciarmi un regalino. Un regalino? Il fatto che fossero senza valore non indicava un tentativo di corruzione ma un dono (non fraintendete) quasi affettuoso, di ringraziamento.

Ringraziamento di che? Un vecchio Carabiniere, guardando una coppia di marocchini giovanissimi e timorosi, una volta se ne uscì così: IL TRIBUNALE FA PAURA. Ed è vero. Entrare in Tribunale fa paura, i giudici sono visti sempre come tremendi, le aule sono enormi, avvocati e accusatori spaventano, terribili sono le conseguenze… insomma, non è mai un bel momento. E che sollievo allora trovare una persona (io) che non è lì per "giudicarti" ma solo per ascoltare interessata la tua storia 😀. Oggi non si decide niente, voglio solo ascoltare la tua versione dei fatti.

Questa in fondo è una cosa che mi sento di augurare a tutti voi. Trovare qualcuno che vi ascolti, così da lasciarvi andare senza pericoli, soprattutto in un posto de paura!



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