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sabato 16 aprile 2022

COME HAI SCELTO IL NOME DI TUO FIGLIO?

Dopo due mesi di matrimonio, mia moglie rimase incinta. Un evento naturale ma non pensavo accadesse così presto, ammetto fu uno choc. Ebbene sì, sarai padre. Ricordo iniziai a lavorare come un matto, non era mai abbastanza. Sentivo la responsabilità, ora toccava a me.

Vabbè, sto divagando, torniamo al nome. Fu un lungo e piacevole viaggio, fidatevi del vostro affezionatissimo, scegliere il nome giusto, quante serate a parlare mentre le massaggiavo il ventre con l'olio antiscrepolature. L'ecografia anticipò: maschio.

La scelta del nome del nascituro è tra le cose più dolci che possono accadere in una vita e per fortuna non siamo più nei tempi passati in cui c'erano obblighi impliciti (= dare nomi di nonni o parenti), oggi c'è molta più libertà.

Premessa per il discorso da pazzi che sta per arrivare: mi dilettavo di musica PER CUI il nome DOVEVA "suonare" bene. Su questo ero inflessibile (lo so sono strano, la mia ex moglie mi sopportava ancora). Doveva accordarsi al mio cognome, che non ha proprio un bellissimo suono, accento sdrucciolo (Tàrtaro) e avere la G dolce (uno dei miei pallini), né troppo lungo, né troppo corto… ve l'ho detto che ero fuori di zucca.

Dopo una selezione da Coppa dei Campioni alla fine rimasero solo quattro nomi, me li ricordo ancora oggi dopo 30 anni: Stèfano, Giòrgio, Giacomo, Giacìnto. E dopo una lunga contesa rimase lui: GIACOMO. Sette lettere, sdrucciolo come il cognome, con la G dolce e italianissimo, suono come un valzer. GIA' CO MO TA'R TA RO. Zum pap pà. E Giacomo sarà.

Che la tua vita sia un valzer gentile, figlio mio



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