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venerdì 1 aprile 2022

DIALOGO PERSONALE CON UNA PERSONA CHE MIO MALGRADO AMO MOLTO

"Luca, lo sai perché non vogliamo parlare con te? Perché tu poi pubblichi su Facebook e su internet quello che ti diciamo!"

"Non ho capito. Io sono uno scrittore, vado di fantasia."

"Non è vero. Tu non rispetti la nostra intimità, la nostra privacy!"

"Senti, fammi un esempio."

"L'intervista con tuo padre pubblicata su Facebook, in cui scrivevi che voleva morire."

"Guarda che ho semplicemente pubblicato il primo capitolo del suo libro, che lui aveva già distribuito a tutti urbi et orbi, parenti e conoscenti.  Non ho inventato nulla. Altro esempio?"

"Quando hai pubblicato le foto della Transiberiana con Giacomo e hai parlato di lui!"

"Giacomo ha la coscienza sporca. Ed essendo un uomo e non più un ragazzo è bene che ne sia consapevole. Ho parlato solo bene di lui ma lui sa che ne potevo parlarne molto molto male. Certi giorni si era comportato in maniera ignobile ma ho taciuto su tutto. Tutto. Ma io so e lui pure. Non ho dimenticato e lui l'ha capito, e trema. Per questo si è arrabbiato, ma entrambi sappiamo come sono andate veramente le cose."

"E perché non le pubblichi allora?"

"Perché gli voglio bene."

"Devi chiedere il permesso prima di parlare di lui!"

"No cara, io scrivo quello che voglio, in questo sono libero e nessuno può mettermi le catene. Paura che dica la verità eh? Senti, la vuoi sapere la vera verità?"

"Dimmi."

"La verità è che il Luca era diventato il capro espiatorio delle vostre cattiverie interfamiliari, come quando era piccolino. Solo che allora non capiva e non poteva reagire, adesso sì. E per questo adesso c'è una novità per tutti, e pure bella grossa."

"Sentiamola questa novità"

"Luca si è rotto le balle della vostra cattiveria, di sopportare il fatto che vi sentite in colpa per le cazzate commesse in passato, che vi sfogate con lui e che per nasconderle gli date contro. Vi siete comportati malissimo e adesso con un pretesto cercate pure di nascondervi facendolo sentire in colpa. Ma non ci riuscirete. Luca ha capiťo che la infelicità prospera nel buio e non ci sta a "dimenticare" come piace a te."

"Stronzo!"

"Ancora? Sono uscito dal buco sbagliato? Che mancanza di rispetto. Ma andate a fanculo, Luca non le può più reggere queste cose."

"Vaffanculo tu!"

"Certo, peccato che mi hai già mandato. Quindici anni fa, ricordi cara? Mi hai sbattuto fuori casa perché io sarei finito presto in sedia a rotelle e tu non volevi pensare a me. Rimani col tuo senso di colpa e goditi la vita. Credi che abbia dimenticato? Eh sì, questo figlio maschio ti è venuto proprio male."



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