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martedì 12 aprile 2022

 

COMPIERE CENTO ANNI

Lo scrivo qui per parlarne, ne ho voglia. So però che non riuscirò a spiegarmi tanto bene, ma non importa. Ci provo.

La notizia per me è questa: oggi il mio "maestro", il Dottor Roi, compie 100 anni! Uno psicoanalista formatosi alla scuola francese del dopoguerra, quando a Parigi giravano nomi come Lebovici, Diatkine, Ajuraguerra, mica polenta. I nomi che io leggo sui libri lui li aveva conosciuti personalmente, ci aveva lavorato insieme. Spero oggi al telefono di non fare gaffe ("Cento di questi giorni!" e lui mi manderà gentilmente da Lacan, acerrimo nemico).

Non un semplice tecnico della psichiatria, più un artista che nelle supervisioni dei casi clinici con quattro pennellate metteva a posto noi zòvani rampanti. Che nervi. Un giorno quasi da incazzato dopo una Sintesi in cui aveva colto tutte le ombre dei sintomi gli dissi "No Dottor Roi, adesso lei mi deve spiegare come fa! Ma come riesce a sapere certi dettagli?". Lui si mise a ridere, con quella leggerezza che non è superficialità tipica dei francesi, l'esprit de finesse..

Lunghe chiacchierate in auto sulla preistoria e la nascita dell'arte mentre si andava al lavoro. O nel bosco sacro dei Camuni o alla sorgente della Menaresta quando ai ragazzi difficili delle Comunità si instillava il senso del sacro.

Ultima una cosa, la più importante. “Senza esempi pratici non sapremmo cosa sognare” mi disse una volta durante una conversazione in cui si discorreva della natura, che offre forme ai nostri sogni. E adesso che io sto diventando vecchio e acciaccato rileggo spesso i suoi scritti e ritrovo spunti che entreranno nei miei sogni. E mi accorgo sempre più quanto una persona così è preziosa.




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