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martedì 8 dicembre 2020

(uno scritto politico: esattamente 50 anni fa in Italia ci fu il Golpe Borghese) 

PERCHE' FALLI' IL GOLPE BORGHESE?

Perché Junio Valerio Borghese era un criminale. E' ora di dirlo chiaro e forte.

Borghese era un nostalgico fascista che pensava l'8 dicembre 1970 di prendere il potere con i militari, "diffondendo il panico con attentati terroristici che avevano come obiettivi luoghi affollati (stazioni, piazze, uffici) e come obiettivo quello di far sentire tutti in pericolo, così da giustificare l’adozione dello stato di emergenza e in sostanza la fine della democrazia".

Ecco. Chiunque la pensi così, di spargere per fini politici sangue innocente e dolore, è per me solo un criminale, un mafioso, un terrorista dei peggiori. Da rinchiudere e buttare via la chiave. Non sto nemmeno a guardare ai fini, se sono seri o meno, di estrema destra o sinistra, è proprio il metodo violento e antidemocratico che mi ripugna.

Che il suo Golpe da operetta sia fallito dimostra che un rigurgito di buon senso i tanti bistrattati politici italiani ce l'avevano già nel 1970, quando quella notte convulsa si rifiutarono di appoggiare il Golpe. In fondo diedero la stessa risposta -"Stiamo calmi, non emaniamo leggi speciali, rimaniamo nella Democrazia"- che ridiedero nel 1978 all'epoca del sequestro Moro da parte delle Brigate Rosse (sì, ritengo criminali anche loro).

Non c'è stato niente da fare: difettosa, criticata, osteggiata, ma la democrazia negli anni '70 in Italia ha resistito a tutti gli attacchi. Una Marcia su Roma, un Golpe militare o una Rivoluzione proletaria in Italia non sono più possibili.

Possiamo discutere fino alla morte sull'Italia che è venuta fuori dopo e che stiamo vivendo oggi, ma sul fatto che l'Italia è una Repubblica Democratica non si discute più.



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