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lunedì 14 dicembre 2020

 QUI COMINCIA L'AVVENTURA

DEL WEEKEND DELLA PAURA
Sabato mattina aspetto il mio badante che mi aiuterà a vestirmi, lavarmi, farà un po' di fisio, preparerà da mangiare etc. Solita roba.
Solo che lui non arriva. Telefono sdraiato a letto col cellulare, niente. Ritelefono, ri-niente. O cazzo.
Non posso del resto chiamare nessuno, la porta è chiusa e si può aprire solo dall'interno o se hai le chiavi. E non posso nemmeno restare a letto troppo, mi inflaccidisco ancora di più. Per ora mi alzo da solo. Ce la posso fare. Forza.
Con molta cautela, se cado nessuno c'è ad aiutarmi, ci provo. Dopo parecchi tentativi ce la faccio. Attento a sederti nel trasferimento sulla carrozzina. Fatto. Manco mi vesto, troppa fatica, mi avvolgo in una coperta e giro così sulla sedia per casa.
In frigo c'è del cibo avanzato da ieri. Dai, per oggi sarei anche a posto. Mi metto al pc avvolto nella coperta, devo sembrare l'Abate Faria.
Alle 13 quel balengo del badante peruviano risponde. Capisco dalla voce impastata che c'è qualcosa che non va e che si è appena svegliato.
"Pro...pronto segnor Luca?"
"Ma ti sei ubriacato?"
"Sì....no...scusa segnor Luca, posso venir domani, segnor Luca? Oggi non mi sento molto bene."
"Fatti passare la sbronza, vaffanculo a domani."
"Gra...grazie segnor Luca."
Ok, non era previsto ma me la devo cavare da solo. Rapido calcolo delle risorse, ok ce la posso fare. Non devo andare da nessuna parte, non aspetto nessuno, il pappagallo è vuoto, cibo ne ho. Ce la posso fare.
E ce l'ho fatta, sempre con molta cautela. Sto al pc e bevo l'acqua dalla bottiglia. Qualche telefonata, un film, un libro, scrivo. La giornata, sempre avvolto nel plaid, trascorre in fondo serena. Vado a letto tranquillamente la sera. La cucina è un casino ma ci pensiamo domani.
Il giorno dopo... il badante non arriverà ancora. Azzo si è preso proprio la sbronza dura. Anche oggi non risponde al telefono.
Anche oggi mi sa che me la dovrò cavare da solo. Situazione analoga a ieri. Che ve lo dico a fare? Nel secondo giorno della lotta per la sopravvivenza, in questa domenica mi sto trasformando in Robinson Crusoe. Ti capisco, naufrago.
L'unica cosa che c'è da mangiare è un pacco di biscotti. Va bene. Dai, che il digiuno fa bene alla pelle. Durante un pisolino sogno il sogno dell'elefante postato ieri, oh dentro di me scoprire una forza grande che mi aiuta.
Piano arriva la sera e al tel ri-vaffanculo tutto il Sud America. Un amico invece telefonandomi capisce la situazione (è un amico) e vorrebbe venire. No grazie, ormai sto andando a letto.
A letto rifletto, è andata bene dài. Dopo due giorni in autonomia puzzo, sono affamato e infreddolito, sono asociale ma per adesso ce l'ho fatta. Non sono caduto, non me la sono fatta addosso, ho conservato un lumicino di schifosa dignità.
Addormentandomi penso chissà se anche nel terzo giorno...
"Scusa tanto segnor Luca, soy aquì!"


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