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lunedì 14 dicembre 2020

 IL CERVINO

“Dottore, le dico la verità, io ho un grande rimpianto nella mia vita.”
“Davvero? Non parrebbe. Lei è un uomo di successo, a poco più di 50 anni è a capo di una azienda importante e con una splendida famiglia. Che altro può volere?”
“Eh, da giovane si ricorda che avevo la passione dell’alpinismo?”
“Mi ricordo bene, me ne ha parlato spesso. Lei aveva proprio il sacro fuoco dentro delle montagne, quasi un incendio.”
“Ce l’avrei ancora, se non fosse per questa maledetta gamba.”
“Con l’età a qualcosa bisogna rinunciare.”
“Vero, e ormai gli obiettivi li ho raggiunti. Ma mi porto dentro un grande rimpianto.”
“Quale sarebbe?”
“A 20 anni mi proposero di scalare il Cervino, la montagna al confine con la Svizzera. E’ una lastra di granito che wuf! nasce improvvisamente e va su in verticale per 3000 metri. Una vera sfida per noi alpinisti.”
“E in cima cosa c’è?”
“Anche lì è stupefacente. E’ una guglia. La cima del Cervino sarà grande sì e no come un tavolo, ci si può stare a malapena in due. Non è piatto come le altre montagne, la cima del Monte Bianco per esempio è grande come un campo da tennis.”
“Lei c’è stato sul Cervino?”
“No ed è questo il mio rimpianto. Quando me lo proposero risposi no. Non mi ricordo neanche più il motivo esatto, ricordo solo che era una stupidata, tipica dell’età. L’occasione non si è più ripresentata e adesso… adesso è troppo tardi.”
“Da qui il rimpianto.”
“Mi sono perso una esperienza straordinaria, conquistare la montagna più bella del mondo. Non ho nemmeno la consolazione di dire “almeno ci ho provato”. Mi rimarrà sempre questo tarlo.”
“Ma non è proprio possibile adesso?”
“No Dottore, bisogna essere nel pieno delle forze e non ce la farei, la montagna non perdona. Lo dico sempre a mio figlio.”
“Cosa?”
“Sfrutta ora la tua gioventù, buttati nella vita, provaci. Ora o mai più, non lasciar passare le occasioni, le cose belle. Ah Dottore, come è brutto avere dei rimpianti. Era la montagna più bella del mondo e io ho detto no.”
"Chi non ne ha di rimpianti? Ciò che è stato è stato. Meglio guardare in avanti."



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