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mercoledì 30 dicembre 2020

 IO MI PORTO AVANTI

Per ciò che riguarda gli auguri di fine anno. Questa è per tutti voi, raffinati intenditori




martedì 29 dicembre 2020

"DOVE SI FERMA LA SCIENZA E INIZIA LA RELIGIONE?" 

Ti dico la mia opinione. Secondo me Fede e Scienza sono due pensieri non sovrapponibili. Non solo non si incontrano ma non si devono mai incontrare. Sono facilitati in questo dal fatto che si occupano di ambiti diversi: "c'è vita dopo la morte?", "esiste l'anima?", "chi è Dio?" etc per un fedele sono domande che hanno un senso, per lo scienziato no.

Ogni tanto però è inevitabile si intersechino e allora si assiste ad un curioso fenomeno, ad una doppia spiegazione dello stesso fatto. Per esempio "da dove viene l'Universo?", semplice domanda a cui si può rispondere in due modi: con il Big Bang di miliardi di anni fa o con Dio che l'ha creato in 7 giorni.

Ed è ancora più curioso (per me) che esistano persone anche degnissime che sostengano entrambe le posizioni, come certi Scienziati cattolici (in occidente) o animisti (oriente).

A mio avviso, ciò dimostra una cosa: la Religione venderà cara la pelle. Anzi, ho il sospetto non sia eliminabile. L'avvento della Scienza non l'ha affatto soppiantata, come si credeva sarebbe successo nell'ottimistico '800. Certo, si è dovuta ritirare, ormai non spiega più tutto come una volta, ma ci sono bisogni profondi a cui solo lei sa rispondere.

I grandi Ospedali per esempio hanno nomi di Santi, non di grandi medici. Perché? In quei luoghi assisterai ad un curioso fenomeno, Scienza e Fede che vanno fianco a fianco. Dove non può più intervenire uno, interviene l'altro. Non esistono atei in un aereo che sta precipitando.

Penso che entrambe esisteranno ancora per molto, molto tempo. Perlomeno per tutta la mia vita avrò a che fare con entrambe.




IT'S OFFICIAL

 Dichiaro ufficialmente terminati gli avanzi di Natale.

(Da ora in avanti si riprende a nutrirsi secondo la data di scadenza)



lunedì 28 dicembre 2020

 VACCINARSI O NON VACCINARSI? QUESTO E’ IL PROBLEMA

Nel 2021 saremo invasi da milioni di vaccini anti-Covid. Quello della Pfizer è stato solo il primo. Dato che per ottenere la famosa “immunità di gregge” dovrà vaccinarsi secondo stime variabili almeno il 70-80% della popolazione, questo significa più di 50 milioni di vaccini solo in Italia. Una valanga di dosi.

Prima o poi nel 2021, penso in primavera, mi arriverà la telefonata della mia dottoressa che dirà soddisfatta:

“Luca, finalmente è arrivato il vaccino! E’ gratuito e viste le tue condizioni di salute ti ho inserito subito nella lista.”

“Oh. Finalmente una gioia. Ma è obbligatorio?”

“No, ma io l’ho fatto, è la nuova versione. Mi raccomando, domani puntuale. Ti aspetto nel mio studio medico alle 16.”

“Perché, ci son problemi?”

“Tanti. Non so come la voce è trapelata e mi stanno tempestando di richieste. Qui hanno perso tutti la testa. C’era gente angosciata che lo comperava on line e gli vendevano sempre acqua.”

“I FdP esistono sempre. A domani allora.”

Ma riagganciando un dubbio mi assale, domani dovrò proprio farlo questo benedetto vaccino? Quei balenghi dei no-vax in questi mesi mi hanno bombardato con notizie più o meno allarmiste e qualcosa è passato. Un senso di timore, una apprensione. Devo informarmi. So però che se mi metto su internet trovo tutto e il contrario di tutto. No, non va bene.

A questo punto, per non andare in confusione, si ricorre al classico PRINCIPIO DI AUTORITA’. Chi è il più competente nel campo, l’autorità indiscussa, il numero uno? Chiediamo a lui. Evitando personaggi italiani per i prevedibili campanilismi, ritengo che la Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) sia la più indiscussa. La scienza, ciò può anche non piacere, non è democratica e ciò che dice l’esperto pesa molto, molto di più del parere del comune cittadine. Sento allora che dice l’OMS.

Scoprirlo non è stato facile (ma me l’aspettavo), le notizie importanti sono nascoste tra mille sciocchezze. Ma alla fine qualcosa si trova: Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha detto recentemente a Ginevra. “Non avremo pace fino a quando i vaccini non saranno accessibili a tutti” (noi ridiamo e scherziamo, ma nei paesi poveri il vaccino arriverà solo nel 2022). Mike Ryan, capo invece delle emergenze dell’Oms, fa presente che l’emergenza non è finita e invita a non abbassare la guardia, invitando tutti i paesi del mondo a rispettare il distanziamento sociale e le altre regole anti – covid necessarie.

Vaccinarsi senza indugio dunque e non solo. Continuare con mascherine e distanziamento sociale. Siamo ancora in guerra, non è finita e tutti noi dobbiamo difenderci il più possibile. La scelta finale ovviamente spetterà come sempre al singolo, ma questo è ciò che afferma l’OMS.




 UN BIMBO CHE ANCORA NELLA PANCIA ASCOLTA MUSICA CLASSICA DIVENTERA' PIU' INTELLIGENTE

Sembra una leggenda metropolitana ma E’ VERA, anche se il motivo forse non è quello immaginato. Far ascoltare musica classica al feto non ha infatti alcuna relazione con una futura intelligenza del bambino. Così come far ascoltare Mozart a mucche o galline non produrrebbe in automatico più latte o uova (questa mi ha sempre fatto un po’ ridere).
Però… però è vero che, se un feto è circondato da musica gentile e suoni gradevoli, vuol dire che è amato e c'è qualcuno che pensa a lui con cura e si preoccupa del suo benessere fin dai primi momenti. Sono queste le cose che svilupperanno l'intelligenza, non certo il semplice ascoltare Debussy o Bach.
Non è mai stata trovata insomma una correlazione significativa tra il puro ascolto di musica classica nel pancione e il QI. E' solo un’altra leggenda metropolitana, ma bisogna saper leggere tra le righe.
Detto questo infatti, se una mammina col pancione mi chiedesse se fa bene al feto ascoltare Chopin, io le risponderei "mia cara, ascolta pure con serenità la musica che ti piace e ti fa stare bene. Il legame tra voi due è unico. E se ti preoccupi così tanto di lui, sarà un bambino bellissimo".



sabato 26 dicembre 2020

LA CHIESA SI E' MAI ESPRESSA UFFICIALMENTE SU JESUS CHRIST SUPERSTAR?

Ufficialmente non lo so ma ricordo un vecchio prete, Don Piero, che ci parlò di JCS. Lui era il nostro insegnante di Italiano quando studiavo dai Salesiani e il giorno prima era andato a vedere proprio il controverso JCS.
Perché controverso? Perché era scoppiato uno scandalo, che magari oggi fa sorridere. C'erano infatti stati giorni prima nelle strade cortei di cattolici integralisti contro una pellicola che osava mettere addirittura in musical una figura religiosa intoccabile. L'epoca era quella politicizzata degli anni '70, quando si manifestava spesso (come l'ho detta leggermente, vero?).
Don Piero ci rassicurò bonario: il film gli era piaciuto, era un adattamento rispettoso del Vangelo e poteva essere visto senza problemi da noi giovani 12enni. Anzi, a suo parere lo consigliava. Don Piero ci vedeva lungo, capiva bene che tra il movimento hippie, che in quegli anni andava forte, e il messaggio di Gesù i contatti erano tanti e che bisognava adattarsi ai tempi.
Beh, con questa autorizzazione dall'alto, volete che JCS non l'abbia visto e stravisto? E alla fine l'ho amato molto, è un ricordo dolce della mia giovinezza.
"Every time I look at you, I don't understand
Why you let the things you did get so out of hand""



venerdì 25 dicembre 2020

UN NATALE TELEFONICO
Chiusi in casa e senza uscire per la paura di prendersi qualcosa, la paura serpeggia in molte forme. Senza vedere nessuno, senza luce, senza muoversi, non so voi, distanziamento sociale raggiunto.
Divento cattivo dopo una "festa" passata così, sogno un vagone di metropolitana pieno e io che ondeggio insieme a tutti.
Meno male che esistono i social bistrattati, mangiare dormire, ingrassare davanti ad uno schermo, sperare nel vaccino. Che noia esistenziale. Una festa triste. Vabbè passerà.
I wish you a merry Xmas and a Happy New Tear



mercoledì 23 dicembre 2020

 PERCHE' DELLA VITA DI GESU' SI CONOSCE SOLO L'INFANZIA E L'ULTIMO PERIODO? DAI 12 ANNI IN POI COSA E' SUCCESSO?


Molti invitano a leggere i Vangeli Apocrifi per sapere cosa ha combinato Gesù dopo i 12 anni e prima della Vita Pubblica (tradizionalmente dai 30 ai 33 anni).

Secondo i 4 Vangeli canonici infatti, che se la cavano in due righe (due), in questo lasso di tempo (12–30) Gesù ha aiutato il padre Giuseppe come falegname a Nazareth. Poi dopo il battesimo con Giovanni Battista ha iniziato di botto a predicare e ad essere chiamato Rabbi (maestro) dai discepoli. Titolo che equivale pressapoco al nostro "Dottore", dato solo al termine di un iter di studi, non certo sulla fiducia.

Che scuole allora ha frequentato? Ha avuto qualche tipo di formazione? Si è sposato, come conveniva ai Rabbi? Ha avuto figli? Ha combinato qualcosa? boh. A meno di non considerare il periodo 12–30 come un periodo poco importante nella vita di un uomo, null'altro sappiamo. Mistero.

Anche per saperne di più, mi son letto tutti i Vangeli Apocrifi più volte e, indovinate cosa ho scoperto? NULLA DI NULLA, nemmeno negli Apocrifi se ne parla. Vangeli dell'infanzia e della vita pubblica quanti volete, ma relativamente a quel periodo assolutamente nulla. Stupefacente, c'è un "buco" nella vita di Gesù di 18 anni.

Dato che anche i Vangeli Apocrifi sono passati dal filtro ecclesiastico viene il bislacco sospetto, che immagino farà ridere tanti, di una "congiura del silenzio" millenaria da parte delle autorità.

Ma cosa c'era di così grave da nascondere? Gesù ha forse frequentato, come ipotizzano tanti, la scuola degli Esseni? Ha scritto qualcosa? Era sposato con Maddalena? Già predicava e girava la Palestina?

Oh no, nulla di tutto questo, faceva il falegname a Nazareth. Tra pochi giorni è il suo compleanno, che regalo sarebbe saperne un po' di più.



martedì 22 dicembre 2020

IL GRANDE MISTERO DELLA 90

Oggi ho finalmente risolto uno dei più grandi misteri di quando ero ragazzino. Un mistero che una volta tanto ha un luogo e una data precisa, 3 marzo 1974. Un grande stupore colpì infatti il Luchino che quella mattina salì sulla filovia 90 per andare a scuola. Il bigliettaio… non c’era più! Al suo posto c’era una macchinetta che “obliterava” il biglietto.

Prima di allora salivi sul tram con gli spiccioli in mano, pagavi il il bigliettaio che ti rilasciava il bigliettino ma adesso… l’uomo col cappello e la divisa scura non c’era più! Improvvisamente era tutto cambiato sui tram. Prima erano in due, adesso c’era solo il guidatore, a cui non si poteva nemmeno rivolgere la parola. Per avere informazioni sulle fermate bisognava chiedere agli altri passeggeri.

I primi giorni ricordo che fu un po’ “liberi tutti”, nessuno pagava più il percorso e anch’io mi tenevo i soldi. Tanto chi ti dice niente? Poi cominciarono a salire a tradimento i controllori a cui mostrare il biglietto “obliterato” (quanto mi faceva ridere questa parola). Altrimenti ecco un bel multone ed eran dolori da spiegare a casa.

Avevo amici che viaggiavano senza biglietto sempre vicino all’uscita, se ne avevano il minimo sentore con uno zompo saltavano giù. E il vostro affezionatissimo, dopo un paio di figuredimm che sta cercando di obliare, si uniformò comperando i blocchetti da 10 all’edicola.

Ma perché era sparita la rassicurante figura del bigliettaio? Semplice, ho scoperto oggi che l’ATM (azienda tramviaria milanese) era in ristrettezze economiche e decise di tagliare sui costi, e il modo migliore era eliminare gli esseri umani. Il servizio venne automatizzato, con grande gaudio dei sindacati. Macchine al posto di persone, una cosa che avrei visto altre volte negli anni seguenti. Lo chiamano progresso.




lunedì 21 dicembre 2020

CHI E' IL LEGISLATORE?

Io sono di formazione Psicologo ma avendo lavorato in passato in Tribunale mi è capitato di leggere, e talvolta dover studiare, dei testi legali. E sempre leggevo frasi del tipo "nelle intenzioni del Legislatore…. ma il Legislatore non a caso voleva porre l'attenzione… nel comma seguente infatti il Legislatore ha precisato che…" e via così per pagine e pagine. Io ero assai perplesso a leggere tali dissertazioni.

Ricordo che dopo aver letto l'ennesimo tira e molla sulla corretta lettura di un codicillo, andai giulivo da alcuni disponibili Magistrati e chiesi: "Nei libri leggo sempre di questo Legislatore e di come interpretare ciò che ha scritto. Ma perché non vanno direttamente da lui e gli chiedono qual è la versione corretta? Tanto si sa chi è, non è mica misterioso, no?"

Non dimenticherò mai il loro sguardo silente. Mi guardarono come uno scemo. A cui non si può neanche dire che è scemo. Poi si misero a fare qualcosa e si parlò d'altro. Per cui la curiosità mi rimase: ma perché non vanno a chiedere a lui? Un esperto giurista chissà cosa risponderebbe. Sono ingenuo, eh?



 IL COVID E LA "VARIANTE INGLESE"

Mia sorella vive in Inghilterra ed è disperata. A febbraio si era già beccata il Covid (dopo una settimana era tornata già al lavoro, in Inghilterra non è come da noi) e pensava di esserne fuori.
Ma con questa impazzita "variante inglese" del virus (di cui nessuno conosce l'effettiva pericolosità ma si teme il peggio) da loro è iniziato un lockdown totale ancora più rigido e severo del primo. Aeroporti chiusi, strade deserte, tutti in casa isolati tra loro. Tra vecchia e nuova versione del Covid che si rincorrono nessuno è più al sicuro.
Purtroppo, e sono facile profeta, tale variante viaggiava più veloce delle scoperte scientifiche e si è già diffusa oltremanica, ne sentiremo gli effetti da noi tra qualche settimana.
Non ci saranno feste e cenoni, da loro sarà un orrendo Natale.



domenica 20 dicembre 2020

QUALE CATTIVO DI UN FILM AMMIRI O RISPETTI

Il Colonnello Landa nel film di Tarantino "Bastardi Senza Gloria".

Impersonare un nazista SS a caccia di ebrei ti pone automaticamente dalla parte dei cattivi. Eppure Landa è talmente educato, colto e intelligente, oltre che rispettoso degli ordini, che si ammira la sua abilità e si finisce quasi per parteggiare con lui. Come nello splendido dialogo iniziale tra lui e Monsieur Lapadite, 20 minuti di altissimo cinema che valgono da soli l'intero film.

A volte il diavolo non è brutto come lo si dipinge.



 A 18 ANNI HAI FATTO LA FESTA?

Macchè festa. Come tanti maschietti italiani della mia età nati negli anni '60, ho compiuto i miei 18 anni in caserma durante i fatidici "Tre giorni". Qualcuno se li ricorda?

Qualche mese prima di compiere 18 anni ti arrivava a casa la famosa "cartolina verde" in cui ti si intimava, il giorno del tuo 18° compleanno, di presentarti alla Caserma X. All'epoca il servizio militare (la Leva) era obbligatorio, non volontario come adesso. Erano tre giorni in cui ogni ometto italiano veniva sottoposto ad esami di ogni tipo, dal fisico all'intellettuale, per valutare se e quanto eri abile al servizio militare.
Ricordo che mi rigiravo la cartolina tra le mani e i miei genitori mi guardavano impauriti. Non ero più un bambino, mi chiamavano per fare il soldato. Fu così che la mattina del giorno in cui divenni maggiorenne ero davanti alla Caserma insieme ad altri cento giovani come me. Adesso fanno le feste, fanno.
Chi era spaurito, chi sbruffone, tutti cercavano comunque di darsi un tono. Di fianco al portone c'era una bancarella che vendeva cappelli e teli che inneggiavano patriottici alla "classe di ferro 1961"; fui tentato di prendere una sciarpina, ammetto, ma ho resistito. Ogni anno bastava cambiare la data, tanto il prodotto era quello.
Puntuali ci aprirono ed entrammo. Era la prima volta che vedevo una caserma dal vero. Mi impressionarono i soldati, tutti vestiti uguali e silenziosi. Noi invece eravamo colorati e caciaroni. Ci suddivisero in gruppetti e iniziò la trafila.
Per la cronaca venni dichiarato "abile" cioè idoneo al militare. Solo che mi sa che non gli ho dato molta soddisfazione. Alla domanda infatti "a quale reparto vorresti essere designato?" risposi con ingenuità da giovane idealista: "a nessuno. Sono pacifista, antimilitarista e obiettore di coscienza". Forse mi ero dimenticato dov'ero, nella tana del lupo.
Minkia, quante me ne hanno dette!



sabato 19 dicembre 2020

COME MANGIARE IL SALAME

“Buongiorno colleghi, dopo il seminario sul Sillogismo Aristotelico l’emerito professore Von Tartarus ci parlerà di Come Mangiare il Salame. A lei per la dissertazione, professore, e ancora fervidi complimenti per i suoi studi sempre all’avanguardia.”

“Grazie, carissimo. Ci vediamo a Stoccolma. Miei onorevoli amici und colleghi, oggi affronterò il controverso tema riguardante Come Mangiare il Salame con le ultime scoperte provenienti dal nostro laboratorio di Gottinga.”

“Professore, confidiamo in lei. Oggi va di moda lo yogurtino, la barretta dietetica, la mela, ma in molti vogliono tornare alle antiche tradizioni quando li coglie una fame improvvisa.”

“Giusto, ed è per questo che abbiamo stabilito che c’è bisogno di almeno TRE COSE PER COMINCIARE: un salame (ovvio), un coltello d’acciaio ben affilato (potete provare con la forchetta, auguri) e un tagliere di legno.”

“Deve essere proprio di legno? So che in molti per tagliare il salame usano come sottofondo il ripiano di metallo o di ceramica.”

(Von Tartarus sospira) “Non solo. Abbiamo eseguito esperimenti anche con piatti di plastica o addirittura la tovaglia.”

(brusio tra il pubblico)

“Colleghi, per favore, lasciamo parlare il professore. Vada avanti, stimatissimo, ci illumini.”

“Volentieri. Dicevo, i nostri studi comparati hanno rilevato che niente supera ancora oggi l’antico e funzionale tagliere di legno, così pratico e igienico. Alcuni miei collaboratori si sono rifiutati di tagliare il salame se non c’è sotto un ripiano di legno e vanno a comperarselo.”

“Addirittura. E poi?”

“Poi occorre PELARE il salame, togliergli la guaina protettiva. Sembra logico ma qualcuno non lo fa, soprattutto quando la “pelle” è sottile. Ma non essendo di solito commestibile, pelare con perizia il salame prima di affettarlo è un trucco che subito distingue il professionista dal dilettante.”

“Ce ne ricorderemo, professore.”

“Siamo però solo agli inizi, adesso arriva la parte importante. AFFETTARE l’insaccato e qui si vede l’arte. Come regola generale la fetta non deve esser troppo grossa, che sta in piedi da sola, né troppo sottile, che non dà soddisfazione.”

“Regola generale vuol dire che ci sono delle eccezioni?”

“Sì e sono numerose. Conoscerle tutte vuol dire essere un grande esperto. Diciamo che molto dipende dalla stagionatura: più il salame è stagionato e duro più il suo sapore è deciso e dovrà essere tagliato sottile. Salami “molli” di solito sono invece tagliati spessi.”

“Professore, è vero che la lama deve essere leggermente inclinata e non andare giù netta? In modo da ottenere quelle fette ovali così decorative? Inclinata quanto?”

“Non più di 17° gradi. Poi diventa ostentazione. Ci sono spavaldi che inclinano talmente il taglio da ottenere fette lunghe anche dieci centimetri, ma sono esagerazioni riservate a quando volete fare i fenomeni.”

“E’ finita?”

“Ma niente affatto! Arriva la parte migliore, MANGIARE l’affettato. Abbiamo eseguito numerosi tentativi ma l’abbinamento migliore con il salame resta sempre quello: il pane. Esalta, accompagna e arrotonda il sapore. Mangiare il salame senza il pane è riduttivo e forse non molto salutare, stiamo indagando, molto meglio comunque insieme.”

“E da bere?”

“Un buon vino rosso, brillante, corposo. E’ la morte sua! Un panino col salame in una mano, un bicchiere di rosso nell’altra e tra poco saremo pronti per nuove avventure!”

“Ah professor Von Tartarus, che bello, che voglia di antichi sapori ci ha risvegliato! E allora adesso, affamati colleghi, che dirvi… tutti al buffet!”



venerdì 18 dicembre 2020

 COME SPIEGARE A MIA FIGLIA DI 18 ANNI COME NASCONO I BAMBINI? NOI SIAMO ESTREMAMENTE CONSERVATORI

La domanda è provocatoria. Scommetto quanto volete, 100 a 1, che chi l'ha postata lo ha fatto solo per sghignazzare alle spalle di chi risponde.
Facciamo però finta che sia seria. Se un genitore mi ponesse una domanda simile, mi verrebbe subito in mente un Re del passato. Questo Re pensava solo alle robe sue e a chi gli presentava una seccante decisione rispondeva sempre "Fai tu" (forse avete conosciuto anche voi rampolli così). Finché un giorno un cortigiano vicino a lui gli spiegò "Attento Re, se non governi tu il tuo regno, guarda che lo farà qualcun altro al posto tuo".
Stessa cosa per questi genitori. Hanno abdicato ad educare la figlia e ora scopriranno sgomenti che qualcun altro l'ha fatto per loro e che lei sa già tutto. E un altro cortigiano magari un giorno verrà fuori per annunciare: "Troppo tardi mio Re, è rimasta incinta".
Fidatevi, chiedete pure in giro ma è così che accade oggi: attenzione a rinunciare, in nome della Libertà (??) e della Morale (??), ad educare sessualmente i figli, perché qualcun altro lo farà al posto vostro. Mi chiedo poi perché educare e parlare con il proprio bambino sia considerato una seccatura, guardate che crescere insieme è un piacere.



 POLVERE SEI E POLVERE RITORNERAI... FORSE

A Milano ormai il 75% delle salme viene cremato, ma che succede quando per una pandemia in corso i morti quotidiani raddoppiano e il crematorio non ce la fa più?
Quello che sta succedendo oggi, dicembre 2020, nella capitale lombarda. Il Crematorio di Lambrate ha cercato di limitare gli accessi ma alla fine ha alzato bandiera banca e annunciato che deve chiudere i battenti per qualche settimana per lavori urgenti.
Sollievo tra i malati milanesi, a cui è stato proibito di morire fino all'anno nuovo. Almeno quest'anno così particolare si chiude con una bella notizia.


giovedì 17 dicembre 2020

 IL PEGGIOR NOBEL MAI ASSEGNATO

Il mio voto va a questa persona, il portoghese ANTONIO EGAS MONIZ, nel 1949 Nobel della Medicina, essendo l'ideatore e divulgatore della Leucotomia Chirurgica, meglio conosciuta come Lobotomia.
Il mio disprezzo per questa persona non va tanto alla invenzione della Lobotomia, ma a COME essa venne applicata, divulgata e presentata al mondo.
In fondo l'idea di base (che si potesse intervenire e curare vari e gravi disturbi mentali con una operazione chirurgica) era allora una speranza legittima. Gli psicofarmaci stavano ancora lentamente emergendo e le "cure" per malanni mentali come Schizofrenia o Depressione erano ancora a livelli medievali, docce fredde e camice di forza.
Tagliando i vari nervi del lobo frontale, a volte eliminandolo completamente, i pazienti diventavano in apparenza più calmi e orientati. Si gridò al miracolo, la lobotomia tra gli anni 40 e 50 del secolo scorso divenne quasi una moda e Moniz ricevette addirittura il Nobel.
Già. Peccato che Moniz avesse sottaciuto sui gravissimi effetti collaterali dell'operazione, sempre più gravi con il passare del tempo. Molti pazienti morivano, altri diventavano abulici o sviluppavano sintomi nuovi, regredivano a stadi infantili o vegetativi. E purtroppo l'operazione chirurgica, aldilà dei suoi aspetti pseudocurativi e arroganti, era IRREVERSIBILE.
Questa disonestà, anzi peggio sciatteria nei suoi studi, ha prodotto una serie di disastri dietro l'altro e la lobotomia è stata definitivamente abbandonata, mai troppo tardi, solo agli inizi degli anni '60. Niente mi toglie dalla testa però che il portoghese fosse consapevole di questo "silenzio" sugli effetti collaterali.
PENSIERI SPARSI:
1.pericoloso essere un malato mentale in America negli anni '50 (come sa bene Jack Nicholson, lobotomizzato in Qualcuno volò sul Nido del Cuculo)
2.a tutt'oggi non esiste, né penso esisterà ma, un trattamento chirurgico per la malattia mentale. E' un vicolo cieco e sul complicatissimo cervello ne sappiamo ancora troppo poco.
3.più l'intervento medico è irreversibile più deve essere valutato a lungo termine e con attenzione nei suoi effetti.
4.Certi Nobel bisognerebbe avere il coraggio di ritirarli. Sei d'accordo, Jack?




 QUALE MORTE PER COVID-19 MI HA COLPITO DI PIU'

La recente scomparsa di HAROLD BUDD, un musicista statunitense quasi sconosciuto al grande pubblico. E' stato un colpo al cuore quando l'ho saputo.
Mettevo spesso la sua musica d'ambiente di sottofondo mentre studiavo o scrivevo, anche qui su Facebook. Collega di Brian Eno, figlio del deserto, poeta e amico gentile in questo mondo villano.
I suoi brani mi fanno sognare, sembrano fatti di aria e nuvole


 Quali sono le basi ritmiche del tema di Profondo Rosso scritta dai Goblin?

Sono due battute che si alternano aventi ognuna ritmi diversi 7/8 la prima e 8/8 ottavi la seconda. Un brano strumentale con tempi dispari alternati a tempi pari, soluzione ritmica molto originale quindi, che provoca quasi disagio nell'ascoltatore.

Peccato che pochi mesi fosse uscito Tubular Bells di Mike Oldfield, un successo mondiale (fu la colonna sonora dell'Esorcista), che aveva la struttura ritmica uguale.

Simonetti prese allora la struttura ritmica di Tubular Bells e al posto del piano ci mise sopra il suo diabolico organo. Non un plagio quindi (le strutture ritmiche non si possono plagiare) ma di certo addio originalità.

Si potrebbe dire che "Profondo Rosso" è il "Tubular Bells de noantri".



lunedì 14 dicembre 2020

 DOVE PASSERAI IL CAPODANNO 2021?

"Aspetta, il Mago Tartarus è ispirato…magia magia... "
"A Tà, facce la magia!"
"Metti altre 50€ sul piattino.…. nel tuo futuro vedo…vedo una autocertificazione…"
"Mago, veramente?"
"Sì, le stelle non mentono…e in questa autocertificazione c'è scritto…oddio, che roba brutta…"
"Brutta quanto?"
"…per vedere bene metti altre 50€ sul piattino…bravo…ecco, l'arcano si svela! Il fumo si dissolve! Le stelle… le stelle hanno parlato!"
"E che dicono?"
"Che quest'anno il capodanno si farà alle 22.00 di sera!"
"Strano, di solito l'anno nuovo non si festeggia alle 24.00?"
"Qui c'è scritto che se proprio vuoi lo festeggerai sul balcone di casa tua…"
"Avercelo il balcone. Ma chi è che lo dice?"
"Lui. Lui che tutto puote…il suo nome è…DCPM!"



 QUI COMINCIA L'AVVENTURA

DEL WEEKEND DELLA PAURA
Sabato mattina aspetto il mio badante che mi aiuterà a vestirmi, lavarmi, farà un po' di fisio, preparerà da mangiare etc. Solita roba.
Solo che lui non arriva. Telefono sdraiato a letto col cellulare, niente. Ritelefono, ri-niente. O cazzo.
Non posso del resto chiamare nessuno, la porta è chiusa e si può aprire solo dall'interno o se hai le chiavi. E non posso nemmeno restare a letto troppo, mi inflaccidisco ancora di più. Per ora mi alzo da solo. Ce la posso fare. Forza.
Con molta cautela, se cado nessuno c'è ad aiutarmi, ci provo. Dopo parecchi tentativi ce la faccio. Attento a sederti nel trasferimento sulla carrozzina. Fatto. Manco mi vesto, troppa fatica, mi avvolgo in una coperta e giro così sulla sedia per casa.
In frigo c'è del cibo avanzato da ieri. Dai, per oggi sarei anche a posto. Mi metto al pc avvolto nella coperta, devo sembrare l'Abate Faria.
Alle 13 quel balengo del badante peruviano risponde. Capisco dalla voce impastata che c'è qualcosa che non va e che si è appena svegliato.
"Pro...pronto segnor Luca?"
"Ma ti sei ubriacato?"
"Sì....no...scusa segnor Luca, posso venir domani, segnor Luca? Oggi non mi sento molto bene."
"Fatti passare la sbronza, vaffanculo a domani."
"Gra...grazie segnor Luca."
Ok, non era previsto ma me la devo cavare da solo. Rapido calcolo delle risorse, ok ce la posso fare. Non devo andare da nessuna parte, non aspetto nessuno, il pappagallo è vuoto, cibo ne ho. Ce la posso fare.
E ce l'ho fatta, sempre con molta cautela. Sto al pc e bevo l'acqua dalla bottiglia. Qualche telefonata, un film, un libro, scrivo. La giornata, sempre avvolto nel plaid, trascorre in fondo serena. Vado a letto tranquillamente la sera. La cucina è un casino ma ci pensiamo domani.
Il giorno dopo... il badante non arriverà ancora. Azzo si è preso proprio la sbronza dura. Anche oggi non risponde al telefono.
Anche oggi mi sa che me la dovrò cavare da solo. Situazione analoga a ieri. Che ve lo dico a fare? Nel secondo giorno della lotta per la sopravvivenza, in questa domenica mi sto trasformando in Robinson Crusoe. Ti capisco, naufrago.
L'unica cosa che c'è da mangiare è un pacco di biscotti. Va bene. Dai, che il digiuno fa bene alla pelle. Durante un pisolino sogno il sogno dell'elefante postato ieri, oh dentro di me scoprire una forza grande che mi aiuta.
Piano arriva la sera e al tel ri-vaffanculo tutto il Sud America. Un amico invece telefonandomi capisce la situazione (è un amico) e vorrebbe venire. No grazie, ormai sto andando a letto.
A letto rifletto, è andata bene dài. Dopo due giorni in autonomia puzzo, sono affamato e infreddolito, sono asociale ma per adesso ce l'ho fatta. Non sono caduto, non me la sono fatta addosso, ho conservato un lumicino di schifosa dignità.
Addormentandomi penso chissà se anche nel terzo giorno...
"Scusa tanto segnor Luca, soy aquì!"


 IL CERVINO

“Dottore, le dico la verità, io ho un grande rimpianto nella mia vita.”
“Davvero? Non parrebbe. Lei è un uomo di successo, a poco più di 50 anni è a capo di una azienda importante e con una splendida famiglia. Che altro può volere?”
“Eh, da giovane si ricorda che avevo la passione dell’alpinismo?”
“Mi ricordo bene, me ne ha parlato spesso. Lei aveva proprio il sacro fuoco dentro delle montagne, quasi un incendio.”
“Ce l’avrei ancora, se non fosse per questa maledetta gamba.”
“Con l’età a qualcosa bisogna rinunciare.”
“Vero, e ormai gli obiettivi li ho raggiunti. Ma mi porto dentro un grande rimpianto.”
“Quale sarebbe?”
“A 20 anni mi proposero di scalare il Cervino, la montagna al confine con la Svizzera. E’ una lastra di granito che wuf! nasce improvvisamente e va su in verticale per 3000 metri. Una vera sfida per noi alpinisti.”
“E in cima cosa c’è?”
“Anche lì è stupefacente. E’ una guglia. La cima del Cervino sarà grande sì e no come un tavolo, ci si può stare a malapena in due. Non è piatto come le altre montagne, la cima del Monte Bianco per esempio è grande come un campo da tennis.”
“Lei c’è stato sul Cervino?”
“No ed è questo il mio rimpianto. Quando me lo proposero risposi no. Non mi ricordo neanche più il motivo esatto, ricordo solo che era una stupidata, tipica dell’età. L’occasione non si è più ripresentata e adesso… adesso è troppo tardi.”
“Da qui il rimpianto.”
“Mi sono perso una esperienza straordinaria, conquistare la montagna più bella del mondo. Non ho nemmeno la consolazione di dire “almeno ci ho provato”. Mi rimarrà sempre questo tarlo.”
“Ma non è proprio possibile adesso?”
“No Dottore, bisogna essere nel pieno delle forze e non ce la farei, la montagna non perdona. Lo dico sempre a mio figlio.”
“Cosa?”
“Sfrutta ora la tua gioventù, buttati nella vita, provaci. Ora o mai più, non lasciar passare le occasioni, le cose belle. Ah Dottore, come è brutto avere dei rimpianti. Era la montagna più bella del mondo e io ho detto no.”
"Chi non ne ha di rimpianti? Ciò che è stato è stato. Meglio guardare in avanti."