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sabato 6 maggio 2023

UNA STORIA QUASI INCREDIBILE

La settimana scorsa in un ospedale di Milano si presenta una donna di colore con in mano una bambina di un anno che sta malissimo. La bambina è in uno stato stuporoso, quasi in coma. La madre, che ha il permesso di soggiorno ed è regolare, non parla tanto bene l'italiano e a fatica si capisce che da qualche ora la bimba sta così.

Si ricovera immediatamente l'infante e si riesce a farle superare la notte. Dai campioni di sangue inviati in laboratorio emerge una verità incredibile: la neonata ha un valore di 3000 di un noto farmaco antidepressivo! Per intendersi, il valore oltre il quale negli adulti scatta l'avvelenamento è 100, farmaco che le ha provocato una crisi profonda simile al coma. Ora la stanno "depurando" anche se ci vorrà parecchio. Ringraziando Iddio sembra che non ci saranno conseguenze gravi, ma ci è mancato un soffio.

Erano state avvisate la Polizia, i Servizi Sociali e il Tribunale Minorenni. In poche ore si viene a sapere che il farmaco era già in casa ed era usato saltuariamente dalla madre. Nella casa poi vivevano tutte donne: la madre, due figlie di 1 e 3 anni e la nonna (il padre come al solito è sparito anni fa). Chi ha dato allora così tante gocce alla neonata?

I sospetti -nessuna prova- si stanno addensando sulla sorellina di tre anni. Forse per la gelosia tipica dell'età si è comportata così. Ma come è possibile? E come intervenire su una bimba così piccola? Che fare con madre e nonna?

Comunque, ricordarsi: tenere lontano dalla portata dei bambini.

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