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martedì 16 maggio 2023


SANDOKAN E LA TIGRE

Sono passati 50 anni ma il salto di Sandokan contro la tigre me lo ricordo bene. E’ qui, stampato nel mio cervellino di bambino. Il mitico Kabir Bedy (che io da piccolo chiamavo “cabibbebi”) per salvare la Perla di Labuan dimostra tutto il suo coraggio, vola contro una tigre ruggente e vince!

E se sapete di cosa sto parlando anche voi avete una certa. Lì, incollati al televisore e a fare oooohhhh…. Che coraggio! Che esempio di vita! Che forza!

https://www.youtube.com/watch?v=eLwfZ2k0Evc

Devo poi ammettere una cosa, che anche riguardato oggi questo salto mi emoziona, checcevoletefà. Sarà l’imprinting, ero ancora tenero e malleabile. Ma con la maturità mi sono reso anche conto che la scena è fatta proprio bene, è realistica. Ma come hanno fatto? Gli effetti speciali 50 anni fa erano ancora agli albori. Per risolvere una volta per tutte questo enigma, lo hanno chiesto proprio a Kabir Bedy e la sua risposta (e in un buon italiano!) è stata stupefacente:

Kabir Bedy: “Tu sei una persona intelligente, dimmi una cosa. E’ possibile che un uomo salti contro una tigre e sopravviva? Non è possibile.”

Intervistatore: “Ma tu sei Sandokan!”

Kabir Bedy: “Sandokan però era un attore, bisogna usare altri modi. Ma come lo abbiamo fatto? Meglio… meglio non spiegare. Importante mantenere questa illusione, a volte è meglio non rispondere a qualche domanda per… per mantenere un momento molto speciale.”

Il mistero di Sandokan dunque permane e permarrà. E l‘indiano ha ragione, ha proprio ragione. Bisogna avere cura del mistero, è importante. Nel mondo moderno sembra che occorre sapere tutto di tutti ma quando hai raggiunto il fascino del mistero, quando sei diventato una persona speciale… ti rendi conto che è meglio frenare la propria lingua, che è meglio per un uomo essere forte, conservare i propri segreti. Bella lezione, grazie Kabir.

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